Capitolo 6

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Dopo aver finito i compiti con l'aiuto di Caius andai a pranzare.

"Allora sei pronta?"

"Alice sono 20 volte che continuate a ripetertelo tutti, sto tornando a scuola non è il mio primo giorno delle elementari!"

Sto sistemando la cucina e Alice mi sta aiutando

"Io veramente non mi stavo riferendo alla scuola"

"Oh"

Parla del fatto di Victoria e della storia della montagna

"Beh non ci ho pensato molto, ma non sono troppo spaventata, so che ci sarà Caius con me e questo mi fa stare tranquilla. L'unica cosa che mi preoccupa è che voi possiate farvi male"

So che Caius sarà lì con me quindi non ho paura, ma sono preoccupata per la mia famiglia.

"Dana sta tranquilla, siamo molto forti e con le tecniche di Jasper saremo preparatissimi"

"Lo spero"

"Ma parliamo di qualcos'altro, tra te e Caius come va?"

Mi giro subito verso di lui e noto che ci sta osservando, quindi sta ascoltando la conversazione

"T-tra me e Caius, si.
Va tutto... bene, si bene"

Non voglio far sapere agli altri che io e Caius ci siamo baciati, non perché me ne sono pentita, ma voglio che restino concentrati sulla battaglia.

"Certo come no, voglio sapere i dettagli"

Mi fa l'occhiolino e sgattaiola via.
Io resto ferma a fissare lo stesso punto pensando a cosa è appena successo

"Quindi va bene eh? Davvero convincente, sai non sei molto brava a mentire"

Caius mi si presenta davanti facendomi appoggiare di spalle al muro e prendendomi in giro

"Ma cosa avrei dovuto dirle! Lo avrebbe detto a tutti!"

"E tu non vuoi che gli altri lo sappiano"

Sembra ferito dalle mie parole, ma non ha capito minimamente cosa intendo

"No! I-io intendevo dire c-che non voglio distrarli dalla battaglia che arriverà a breve, voglio farglielo sapere, ma forse è meglio aspettare"

Si avvicina ancora di più al mio viso tenendo gli occhi fissi nei miei, io invece passo il mio sguardo dai suoi occhi alle sue labbra

"Mmm, non mi resisti proprio eh?"

Cavolo! La sua vicinanza mi manda fuori di testa e non riesco più a ragionare lucidamente, lui invece è davvero bravo.
A questo punto non mi resta che giocare al suo stesso gioco.

Mi avvicino ulteriormente a lui e mi mordo il labbro passando le mani tra i suoi capelli

"O magari è il contrario?"

Lo vedo in difficoltà, ma ovviamente lo sono anch'io quindi dopo esserci torturati un po' a vicenda inizio a baciarlo.

Mi chiede l'accesso con la lingua e io, anche se non so minimamente come si faccia, lo lascio entrare

Mi prende in braccio e mi fa appoggiare sul piano della cucina mentre lui si posiziona tra le mie gambe

Mi stringe più forte a se ed io riesco a sentire la sua intimità eccitarsi al contatto con la mia, cosa che faccio anch'io.

"Sai sei brava a giocare, ma io lo sono di più"

Poi si allontana da me lasciandomi spiazzata e soprattutto completamente accaldata per l'eccitazione.

Pace nell'inferno// Caius Volturi Where stories live. Discover now