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Apro la porta della casetta e mi ritrovo Cricca con le mani sul volto rannicchiato sopra la panchina bianca.

Lo raggiungo e subito Maria, collegata, mi spiega un po' la situazione.

Ho capito che la puntata l'ha abbattuto un po', ed in più ha parlato con la sua insegnante, che gli ha messo in chiaro qualche appunto riguardo la sua possibilità di ricevere la maglia del serale.

Dopo le sue parole però, nel cantante, sono sorti molti più dubbi e pensieri negativi.

«Mi sento sempre di fare passi sbagliati»

«Ma che fai?» interviene Maria.

«Il fatto che non ho scelto il pezzo giusto, non sono bravo ad interpretare...»

«Ma che non hai scelto il pezzo giusto è un'opinione personale di quel signore; ci sono persone che la possono pensare come lui ed altre che invece pensano il contrario» lo interrompo io.

«Esatto, tu hai questa brutta abitudine di vedere sempre il marcio nelle cose, anche tu Totta; ma come tanti altri qui dentro. Dovete imparare a prendere le cose buone della vita e a non dare tanta superficialità a quelle cattive»

«Però capisci che poi ti viene automatico mettere in risalto quelle brutte, scordandoti perfino di quelle belle»

«Ma se non fai pratica ti verrà sempre automatico così. Devi iniziare a piccoli passi» lo consola la bionda.

«E comunque il pezzo è bello, e se lo dico io amore mio non puoi fare altro che crederci» concludo.

Ed è vero: se una cosa non mi piace mi si legge letteralmente in faccia.

Maria si scollega dopo qualche minuto, rimanendo me e il ragazzo da soli nel silenzio.

«Totta» mi chiama lui in un bisbiglio.

«Si?»

«Se non dovessi arrivare al serale, ti prego...prenditi cura di Isobel» sussurra con gli occhi che si fanno sempre più lucidi.

«Certo, anche se so che la maglia la prenderai al 100%» gli dico stringendolo in un abbraccio.

[...]

"Ah, ah, ah, ah, ah, ah
Hold me, love me, touch me, honey
Be the first who ever did
Ah, ah, ah, ah, ah, ah
Hold me, love me, touch me, honey
Be the first who ever did...

...Kerosene in my hands
You make me mad, I'm fire again
All the pills that you take
Violet, blue, green, red to keep me at arm's length don't work"

Disegno dei piccoli cerchi sulla coperta arancione del letto, mentre, sdraiata su un fianco, ascolto la musica.

Il letto affonda e sento subito un'ondata di un profumo familiare arrivarmi alle narici.

Mi giro nella sua direzione e vedo il suo volto sorridente a pochi centimetri dal mio.

Ha ancora la felpa addosso.

«Tieni più a lei che a me?» chiedo retorica seguita da una risata.

«Forse»

Spalanco gli occhi e la bocca e mi consolo però con la sua dolce risata.

Gli cinghio le braccia intorno al collo e lo avvicino al mio viso.

Unisco le nostre labbra facendo danzare le nostre lingue.

I nasi che si scontrano, le labbra umide, i capelli scompigliati per le sue mani che vagano nei miei e le mie che vagano nei suoi.

«Mi fa bene vederti contento» farfuglio in un attimo di pausa.

«Sei tu che mi rendi così»

«Ti amo»

Ed è lì che le nostre labbra si attaccano nuovamente, in un bacio più lungo e profondo.

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Eiii!
Come state?
Comunque io figlia biologica di Samu e Totta.
Bast.
xoxo<3

𝐌𝐈 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐈||𝙎𝙖𝙢𝙪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora