💜Capitolo 3💜

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Passai tutta la notte a piangere, e realizzai finalmente che nella mia famiglia c'era qualcosa che non andava.

Il mattino seguente non avevo poi così tanta voglia di andare all'asilo, ma rimanere a casa sarebbe potuto essere altrettanto rischioso, e poi dovevo assolutamente parlarne con Sally e Silvia...

Saltai la colazione, e non dissi nulla per tutto il tragitto di andata. Era il secondo giorno d'asilo, e la mia mamma insistette per accompagnarmi di nuovo... Arrivammo in largo anticipo e molti bambini giocavano in cortile aspettando il suono della campanella. In lontananza vidi Sally, era seduta su di una panchina, e sorprendemente stava parlando con Gregory!
Per non disturbarla mi recai direttamente in aula, dove vi trovai Silvia! Cosa faceva lì tutta sola?!
<<Buon giorno Silvia!>> esclamai e ancora :<<Come stai? A casa tutto bene?>>. Lei mi guardò, ma non ricambiò il saluto e tanto meno rispose alle mie domande... Mentre poi poggiavo lo zainetto sulle spalle della sedia, lei mi chiese :<<Te l'ha detto Sally? Vero?>>. E io :<<Non so a cosa ti riferisci...>>, e lei continuò :<<Te l'ha detto Sally cosa succede a casa mia?!>>. Sally il giorno prima aveva accennato ad alcune cose, ma non sapevo cosa rispondere e andai nel panico :<<Sally mi ha detto che in questi ultimi giorni la tua mamma è molto triste, e tu la aiuti. Mi ha detto solo questo, davvero!>>, e Silvia :<<In pratica ti ha detto tutto...>>.

La campanella suonò e tutti i bambini entrarono nella classe. Sally si avvicinò al suo banco, ma Silvia la bloccò :<<Scusami, puoi cercarti un altro banco?>>. Sally la fissò per qualche minuto e chiese :<<Scusa? Cosa ho fatto? Ieri eravamo tutte amiche>>, e Silvia :<<Non sei più mia amica! Hai raccontato delle mie confidenze a Bonnie!>>. Dopodiché Silvia alzò la mano e chiese al maestro Enrik :<<Maestro! Sally disturba! Posso cambiare banco?!>>, il maestro sorpreso accolse la richiesta della mia amica e le consentì di spostarsi.

Per tutta la giornata Silvia rimase in silenzio in prima fila, ed evitò di parlare con noi. In realtà non mi rivolse la parola perché Sally mi si era appiccicata come una piccola chioccia con sua madre. Sally non mi lasciava un attimo! Era diventata un incubo...
Grazie al cielo, durante la ricreazione si avvicinò Gregory. <<Hey Sally!>> salutò Gregory, e ci chiese :<<Questo pomeriggio sarò con mia zia ad una fiera al centro della città. Tu, Bonnie e Silvia vorreste venire?>>. Sally non rispose, ma lo fissava con uno sguardo adorante, così decisi di rispondere al posto suo :<<Si, ci farebbe molto piacere!>>.

Era la prima uscita con amici! <<CORRO A CHIAMARE SILVIA!>> esclamai, e corsi subito dalla mia amica! Stavo correndo verso la classe, sapevo che era lì, quando incrociai i suoi genitori in corridoio. Era la prima volta che vedevo i genitori di Silvia. Così, di mia iniziativa, presi coraggio e rivolsi la parola ai due adulti. <<Scusate, sono un'amica di vostra figlia Silvia. Questo pomeriggio può venire con me, ed altri due amici, in centro?>> chiesi innocentemente, la madre della di Silvia cercò di dire qualcosa ma il Pater Mostrum la bloccò rispondendo al posto suo :<<Va bene. Una volta tanto non averla intorno può essere utile. Vero Camélie?>>, la donna lo guardò come se volesse prenderlo a padellate sul naso ma non rispose.

Proprio in quello stesso momento uscì Silvia dall'aula, ritrovandosi così dinanzi ai suoi genitori. <<Mamma, ho preparato lo zaino. Sono pronta per tornare a casa!>> esclamò la piccola, e la madre accarezzandole la testa disse :<<No. Io e tuo padre crediamo che tu debba stare con i tuoi coetanei una volta tanto...>>. Ma Silvia iniziò ad agitarsi e a scalciare contro il padre, ed esclamò :<<No! Non posso andare in centro con i miei amici, perché se vi lascio soli chissà cosa le combini! Se vi lascio soli la farai piangere di nuovo!>>.
In quel momento accorse il maestro Enrik, Sally e Gregory. Il maestro esclamò :<<Si può sapere cosa succede!?>>, e subito dopo guardò irritato i genitori di Silvia. Gregory nel mentre iniziò a fare domande :<<Sally, Bonnie, cosa è successo? Perché fa così?>>. Il maestro ci guardò e ci ordinò di aspettare in cortile che la situazione si risolvesse.

Mi sentivo terribilmente in colpa, ero stata io?

La ricreazione terminò, ma io, Sally e Gregory non tornammo in classe, bensì aspettammo dietro la porta della preside. Dopo un'ora, Silvia e i suoi genitori varcarono la porta... Il Pater Mostrum aveva gli occhi bassi, la madre aveva un espressione affannata, e Silvia neanche ci rivolse la parola.

Quel giorno decisi di non restare a menza, bensì la zia di Gregory si offrì di accompagnarci a casa prima. In macchina eravamo io, Gregory e Sally. Sally scese dopo cinque minuti di viaggio, e rimanemmo noi due soli per altri dodici minuti. <<Allora, cosa è successo?>> chiese Gregory con tono serio, e io :<<Silvia ha paura di lasciare soli i suoi genitori...>>. Gregory aveva 5 anni (solo un anno in più), e con aria da saggio mi rispose :<<Ho compreso cosa è successo... Non è un problema nostro. L'unica cosa che possiamo fare è darle supporto. Oggi pomeriggio proverò a telefonarla, la mia mamma ha il numero della sua.>>.

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