Capitolo 59

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I legami più profondi non sono fatti né di corde, né di nodi, eppure nessuno li scioglie.
-Lao Tze

<<Allora...sono nato in Spagna a Toledo, città natale di mio padre ma non ci sono rimasto per molto. Carlos voleva tenere segreta la mia esistenza così rispedì mia madre nel suo paese, l'Italia, facendomi portare con lei.>>

<<E come si sono conosciuti i tuoi genitori?>> Domanda lei.

<<Durante una vacanza di mio padre in Italia. Si sono trovati in Sicilia, mia madre ai tempi lavorava come cameriera in una delle catene di ristoranti più noti della regione, è lì che si sono incontrati.
La mia nascita è stata frutto di un errore, una notte di passione. Poi, si è trasformata in un arma.
Carlos non aveva intenzione di far sapere a nessuno che aspettasse un figlio, nessuno era a conoscenza di quella notte, e volle sfruttarlo a proprio vantaggio. Decise che il figlio, sarebbe cresciuto in segreto con un'altro nome e in un luogo che non era il suo.
Nonostante ciò, obbligò mia madre a partorirmi in Spagna, ha preteso che il mio luogo di nascita fosse il suo stesso. Dopo neanche due settimane dove siamo stati nascosti nei sobborghi più sperduti di Toledo, siamo scappati in Sicilia, dove sono cresciuto fino a qualche hanno fa.>>

La sua faccia confusa mi fa capire che non vede il senso in tutto questo.

Bhe all'inizio non lo vedevo nemmeno io.

C'è tempo per i dettagli.

<<Comunque, tornando a prima... Ho vissuto in Sicilia fino ai venti anni. Ho studiato, mi sono diplomato e ho iniziato a dedicarmi all'università, che mi ha poi riportato in Spagna. Mi sono laureato a venticinque anni in marketing e finanze.
Mi ricordo che erano passate poche settimane dalla mia laurea.
Credevo che avrei iniziato a lavorare, quando mi arrivò la notizia che Carlos aveva bisogno di me. Dopo venti anni in cui aveva fatto finta che non esistessi, mi si presentò davanti. Voleva me, nonostante mi avesse tenuto fuori da tutto il suo mondo, ma non dal suo controllo.
Ho visto la mia vita crollarmi davanti. Essere legato a lui avrebbe distrutto ogni mia speranza di creare una nuova vita. Fui costretto ad accettare. Da quel momento presi io il posto vacante di Carlos in Spagna mentre lui era in America ad esplorare nuovi confini per espandersi.
Mia madre non ne fu felice, tuttora non lo è, non le è mai piaciuto il lavoro di papà e dopo la mia laurea sperava che non lo seguissi, ma... Io sono qui ora perché lui ha voluto così, ha voluto farmi nascere solo per servirsi di me, non perché mi volesse come figlio. Ora, però sono io a servirmi dei suoi domini e ho intenzione di fare ciò che è in mio potere per mettere fine a questa situazione, così potrò lasciare tutto e crearmi la mia vita come ho sempre voluto.>>

<<Non puoi lasciare il tuo posto così da un giorno all'altro, la mafia si tramanda da generazioni, interromperla porterà un prezzo che non puoi pagare, ti si rivolteranno tutti contro a vita.>> Dice riflessiva.

<<Non me ne importa. Io, sono qui solo per dare giustizia a mia sorella e a me stesso. Ho passato venti anni a nascondermi, ora voglio prendere in mano la situazione distruggendo ciò per cui non sono riuscito ad avere una vita normale.>> La serietà del mio tono la fa diventare ancora più inespressiva.

Mi osserva con quello sguardo, che cerca di andare sempre più in fondo, dentro di me.

<<E che vita vorresti?>> Mi domanda con curiosità.

<<La vita mi è sempre passata davanti agli occhi, non ho mai potuto raggiungerla. Sono sempre stato nell'ombra, non ho mai avuto contatti con gli altri bambini, non sono andato in scuole pubbliche tranne che per l'università, ho sempre avuto un istruttore privato. Le uscite mi erano proibite... Ho sempre vissuto in una campana di vetro dove ogni giorno facevo le stesse cose.
Mangiavo, studiavo, mi allenavo e dormivo. La vita non mi apparteneva. Era di Carlos. Lui mi dettava e decideva per me, nonostante non fosse mai presente. Mia madre non è mai stata in grado di contrastarlo, sapeva che ad ogni minimo gesto contrario Carlos sarebbe stato in grado di ucciderla. Questo era il peggio, aveva il potere di agire senza essere contrastato. Quando se ne è andato ho tirato un sospiro di sollievo, non ero triste per la sua morte, è stata una liberazione per me. O almeno, così credevo.
I funerali si tennero a Toledo. I seguaci di mio padre provenienti dall'America si sono ritrovati qui, io non sapevo che fare anche se era ovvio. Non per mia volontà sono salito al potere, quindi il mio obiettivo ora, è fare ciò che voglio.>>

Full Of DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora