Mi fido di te

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Eravamo dentro quel posto orribile. Se possibile ancora più orribile che nelle foto di Jake. Buio, freddo e che puzzava di umido. Un tunnel stretto e opprimente.

Per un lungo tratto riuscii a mantenere la calma. Cercavo di concentrarmi sulla respirazione così come mi aveva insegnato il dottor Ulric. Prendi un po' d'aria col naso, trattieni il fiato e conta mentalmente fino a dieci. Butta fuori l'aria lentamente dalla bocca e ricomincia. Phil mi aveva aiutato tante volte in quell'esercizio. Phil. Il suo pensiero in quel momento mi stava aiutando a rimanere connessa con la realtà. Ma poi persi la concentrazione.

Più ci addentravamo più mi agitavo. Mi mancava l'aria e quel posto era claustrofobico. Davvero avevo pensato quella volta di poter affrontare da sola un luogo simile? E Jake si era sacrificato per me. E mi aveva mandato quelle foto.

Le gallerie buie, il pozzo con la scala.. Speravo di non dover arrivare fin lì per trovare Alfie. Un buco nel terreno più simile alla bocca dell'inferno che a una costruzione umana. Speravo di non doverci arrivare perché non sapevo se quella scala fosse ancora lì o meno. Poteva anche essere bruciata totalmente. Secondo perché avevo seriamente paura di dovermici calare e pensare a come avrei fatto a convincere Alfie a tornare indietro con me quando lo avrei trovato.

Non stavo bene. Non stavo bene per niente. Mi veniva da vomitare. Stavo per avere un'attacco di panico, pensavo solo che avrei voluto uscire da lì. In testa i soliti pensieri ossessivi.

- È passato da qui, è entrato da solo per salvare Hannah. Ha toccato queste stesse pareti che ora sto toccando io. È entrato al posto mio, perché era stato chiesto a me di venire qui. È rimasto chiuso qui dentro ed è morto in modo atroce. Mi ha scritto ti amo e non c'è più. Non ce la faccio, non riesco ad andare avanti, devo uscire di qui - pensavo tutte queste cose mentre sentivo che il mio corpo non era più mio, non mi rispondeva più. Ero ferma a metà del tunnel e non potevo andare né avanti né indietro.

"-Hailey-" occhi blu mi chiamò una, due, tre volte. Puntai gli occhi nei suoi e scoppiai.

"-Non ce la faccio-" mi appoggiai alle pareti con la schiena, mi sudavano le mani in una maniera indecente.

"-Sì che ce la fai. Non sei da sola. Ti fidi di me? Io mi fido di te.- ". Era così rassicurante, sembrava sincero.

"-Nemmeno mi conosci, sei in una merda di miniera con una sconosciuta in crisi di nervi, come fai a fidarti di me? Sei un' incosciente-"

" -Non lo so. Ma se dovessi fare affidamento su qualcuno lo farei su di te.-"

Mi porse la mano. Lo avevo giudicato male probabilmente.

"-Andiamo a trovare Alfie, poi potrai scagliarmi contro il tuo cane se ti farà sentire meglio-"

Non so quale fu il motivo, ma gli presi la mano per sollevarmi dal muro e mi sentii meglio. Era una stretta così forte... Forse mi fece star meglio l'idea di fargli mangiare la faccia da Cerberus.
Si muoveva con sicurezza lì dentro. Non gli piaceva il posto e si vedeva. Ma era sicuro di sé mentre avanzavamo.

"-Devo dire che in quel ristorante cinese si mangia bene, non trovi? -".
Aveva ritrovato la voglia di fare conversazione. Sicuramente lo faceva per tenermi la mente impegnata e non farmi crollare nuovamente. Gliene ero davvero grata.

"-Si, molto. Sono tanti anni che ci vado ormai. Dove alloggiate tu e la tua collega? -"

" -Al Motel di fronte. Non è il massimo ma è tranquillo-"

" -Dimmi qualcosa di te-" gli chiesi. Avevo davvero bisogno di distrarre la mente.

"-Non parlo molto di me. Chiedimi qualcosa. Cosa vuoi sapere?-"

I'm here (Italian Version)Where stories live. Discover now