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Con il cuore in gola riempio la stanza di forti singhiozzi.

Il ragazzo davanti a me mi stringe con forza sussurrandomi parole dolci, con l'intento di calmarmi.

«Io ho bisogno di te qui» soffoco in un forte pianto.

«Piccola è andata così, sapevamo che prima o poi sarebbe successo» farfuglia lui nascondendo il grande dolore.

Si continuano a sentire solo le mie urla per tutta la casetta.

Alcuni ragazzi hanno provato a varcare la soglia della stanza ma aspramente li ho cacciati via.

Avete presente quando state giocando a pallone in casa con vostro fratello e ad un tratto, nonostante vostra madre vi abbia avvertito precedentemente di stare attenti, colpite un vaso? Mi sento esattamente come il vaso: in mille pezzi.

Pezzi piccoli piccoli, quasi impercettibili.

«Voglio venire con te» dico d'un tratto alzando la testa.

«Quando uscirai da qui ti verrò a prendere fuori l'hotel e ti porterò dritto in Sicilia» mi sussurra facendo gesti strani con le mani, sorridendomi spontaneamente.

«No Samu, io intendo adesso»

Il suo volto diventa serio; mi guarda con uno sguardo severo ed inizia velocemente a fare di no con la testa.

«Carlotta non farti passare quest'idea stupida per la testa...devi continuare il tuo percorso»

«Senza te non ci riesco»

«Devi. Fatti forza. Io sarò lì fuori ad aspettarti»

Appoggia la sua fronte contro la mia; le sue mani accarezzano il mio collo, mentre i nostri nasi giocherellano tra di loro.

«Sei la cosa migliore che potesse capitarmi» mi sussurra.

Non reggo più.

Mi accascio sulle sue gambe, cadendo in un altro straziante pianto.

Mi accarezza la testa dolcemente lasciandoci sopra anche qualche bacino.

«Samu la navetta ti aspetta fuori» la bionda ci interrompe.

Samu annuisce e prende il mio volto tra le mani portandolo ad un palmo dal suo.

«Grazie per tutto; sei stata fondamentale in questo mio percorso»

«Senza di te adesso non sarei qui, devo ringraziare io te»

Ci alziamo entrambi, il suo braccio attorno al mio busto e la mia testa poggiata sulla sua spalla.

Varchiamo la soglia della cucina, trovando lì tutti i nostri compagni.

Scovo il volto di Mattia: rosso dal pianto.

Lo chiamo con la mano avvicinandolo a noi; me lo stringo tra il braccio e gli lascio qualche bacio sulla guancia prima che si butti tra le braccia del ragazzo accanto.

Mi stacco un attimo da loro per dirigermi verso il rosso, con il quale, presa troppo da Samu, non ho potuto parlare prima.

«Scusa se non sono venuta a parlarti, lo sai che ti voglio bene» farfuglio e mi getto tra le sue possenti braccia.

«Lo so, non devi assolutamente fartene una colpa. Spero tu sia comunque felice che io sia rimasto»

«Certo che lo sono! Indipendentemente da chi sarebbe uscito stasera, sarei comunque rimasta distrutta: siete fondamentali per me»

Le sue labbra si posano sulla mia fronte.

«Vagli a dare un ultimo saluto» mi fa cenno e girandomi noto che Samu sta per uscire dalla porta della casetta trascinando la sua valigia.

Corro verso di lui e mi cinghio al suo braccio.

Arrivati davanti il cancelletto bianco mi sento di nuovo il cuore in gola.

«Promettimi che ce la metterai tutta» bisbiglia.

«Te lo prometto»

«Ti amo piccola»

«Ti amo più di qualsiasi altra cosa»

[...]

Dopo essermi un po' ripresa grazie alle parole confortanti di Angelina e Fede, sono rientrata dentro, dirigendomi verso la mia stanza ma non prima di aver preparato una tisana.

La appoggio sul comodino lasciandola raffreddare un po'; alzo il cuscino con l'intento di prendere il pigiama, ma oltre a questo ci trovo un foglio di carta.

Lo prendo tra le mani e lo spiego.

"Sinceramente non so cosa scrivere, ho due minuti prima che tu ti accorga che sono sparito e mi sono chiuso qui nel tuo bagno con l'intento di scriverti qualche parolina bella che ti possa aiutare adesso che ti lascerò qui da sola, o meglio: senza di me.
Perché non sarai sola, ricordatelo, non siamo mai soli.
È da quando ti ho intravisto ai casting a luglio che ho pensato "questa ragazza ha qualcosa di speciale dentro", ed adesso posso assolutamente dire con certezza che avevo pensato bene; sei così maledettamente speciale.
Ed è ciò che ti rende unica ed indimenticabile.
Durante questo percorso, inutile dirlo, sei stata la persona più significativa per me; nonostante qualche piccolo intoppo, ci sei sempre stata, magari non fisicamente, però so che il tuo pensiero andava sempre a me. Ed anche per me era così, e lo è tutt'ora; sei sempre nella mia testolina.
Ogni cosa mi ricorda te.
Quando non ci sei ti vedo comunque qui accanto a me, anche adesso tu sei qui appoggiata alla doccia a farmi qualche predica per la mia brutta scrittura.
E poi sei nella Luna; la nostra Luna, colei che ci tiene legati.
Per me tu sei la mia Luna, il mio satellite.
Come farei senza te? La mia vita sarebbe vuota.
Sei diventata così importante che ormai è come se le nostre anime si fossero fuse fra di loro e non riuscissero più a staccarsi.
Sono i tuoi passi questi? Ah no è Alessio, non dirgli che te l'ho detto, ma credo ti abbia rotto l'illuminante o qualcosa del genere.
Vabbè concludo con il dirti che ti amo, ti amo come non mai, come non ho mai amato nessuno.
E adesso che non ci sarò, cercami nella Luna"

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È con il cuore a pezzi e le lacrime agli occhi che vi pubblico questo capitolo.
Vi dico subito che la storia continuerà; si parlerà ancora di Carlotta e sicuramente avremo la possibilità di risentire Samu.
Gli auguro il meglio e spero che anche qui fuori spacchi come ha fatto lì dentro.
xoxo<3

𝐌𝐈 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐈||𝙎𝙖𝙢𝙪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora