Due

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Scott lo accompagna fino alla stanza di Stiles. Un’infermiera gli spiega brevemente il suo quadro clinico e anche come comportarsi. “So che non è facile ma provate ad assecondarlo. Questa fase potrebbe durare solo qualche giorno o restare così per sempre.”

Derek non sa davvero in cosa sperare. Apre la porta titubante: Stiles è steso sul letto con decisamente meno fili attaccati. Appena lo vede sorride. “Ehi, ragazzone, ti sei lasciato desiderare.”

Derek sente gli occhi inumidirsi e non sa davvero cosa dire. E forse è meglio che non dica nulla perché non è certo che la voce gli uscirebbe. Stiles allunga la mano verso di lui. “Devo essere proprio orribile se non vuoi nemmeno avvicinarti.”

Derek gli prende la mano e si lascia trascinare vicino a lui. “Non dire sciocchezze, sei sempre bellissimo” sussurra. La voce incrinata.

“Eppure nemmeno mi hai ancora baciato.”

Derek si abbassa e gli bacia la fronte. “Mi hai fatto spaventare, sai?”

“Mi dispiace. Ma sto bene e non ti ho abbandonato. Non lo farei mai.”

Derek sente lo stomaco stringersi e vorrebbe davvero urlargli che non è vero, che lo ha fatto, lo ha abbandonato e distrutto. Ma il sorriso di Stiles è così dolce e sincero che proprio non ci riesce. “Dobbiamo fare qualcosa per questa barba, è davvero oscena.”

“Tu sei diventato di colpo bianco invece.”

“Colpa dello spavento che mi hai fatto prendere.”

“Sono certo che avrai modi decisamente fantasiosi per punirmi” ribatte Stiles facendolo rabbrividire.

“Ci penserò. Ora però riposa.”

“Non mi hai ancora dato quel bacio.”

Derek sa che non dovrebbe. Non sarebbe giusto né per Stiles né per la sua sanità ma proprio non riesce a resistere. Si sporge e appoggia le sue labbra su quelle di Stiles tornando finalmente a respirare.

Quando torna nell’appartamento quel pomeriggio, Derek si ritrova Cora e Peter seduti sul divano, come se fosse loro abitudine essere lì.
“Mi ha già spiegato tutto Scott” esordisce sua sorella, andandogli in contro e stringendolo forte. Derek non può fare a meno di ricambiare quella stretta e perdersi nel profumo della sua sorellina. “Può anche durare poco, no?”

Derek annuisce, sciogliendo la presa. “Deve stare in ospedale almeno una settimana, spero gli torni la memoria prima di dover tornare a casa, perché-” e la voce gli si incrina, mentre solo il pensiero di dover tornare nella casa che ha condiviso cinque anni con Stiles gli fa venire i conati. Non ci torna dall’ultima volta che si è chiuso quella porta alle spalle e non ha nessuna intenzione di farlo. Non può affrontare quella cosa.

“Pensiamoci quando e se succederà” gli dice Peter. “Per ora ci prendiamo una pizza, passiamo la serata insieme e cerchiamo di non pensarci.”

Derek si gira verso suo zio, poi abbassa lo sguardo. “Vado ogni sera in ospedale.”

Lo sguardo di Peter non è giudicante, ma severo e Derek sa che ha ragione. “Ci andavi mentre era in coma, ma ora è sveglio e pensa che siate sposati. Non credi che la cosa possa essere deleteria per te? Già sei a pezzi.”

“E come glielo spieghiamo che suo marito non è con lui, ma a casa a fare i fatti suoi? Ha subito un intervento, è quasi morto, non credo debba sopportare altro stress!” sa che ha urlato, ma tutta l’agitazione di quei giorni repressa sta esplodendo.

“E a te chi ci pensa? Derek, ti ha abbandonato! Stiles è andato via da un giorno all’altro e io ti ho visto stare male, io ho sentito il tuo dolore come lupo e come sorella e tu vuoi andare da lui a giocare alla famiglia felice?!” Cora non urla, non sembra agitata, ma a Derek non sfuggono i suoi artigli e gli occhi che lampeggiano un attimo di giallo.

“Non ho alternative” risponde duro. “E ora, se permettete, andrei a fare una doccia.”

Chiudersi la porta del bagno alle spalle, purtroppo, non lascia fuori i problemi, anzi, Derek sente di colpo tutto il peso di quello che è successo e si accascia sulle piastrelle. La testa tra le mani e i singhiozzi che gli scuotono le spalle. Se Peter e Cora l’hanno sentito, hanno fatto benissimo a non avvicinarsi nemmeno alla stanza. Ha bisogno di sfogarsi, di piangere per quello che è successo al suo ex marito, al suo compagno, e per quello che dovrà affrontare per, si spera, poco tempo.

Esce dal bagno solo poco più tranquillo. Cora e Peter sono ancora in salotto, una pizza formato famiglia davanti e la TV accesa. Lascia un bacio tra i capelli di sua sorella, una pacca sulla spalla di Peter e, senza parlare, esce di casa.
“Pensavo fossi scappato, pur di non rivedermi con la testa rasata!”

È così che lo accoglie Stiles dal letto, con un sorriso sulle labbra e le braccia stese verso di lui. Derek, sforzandosi di non scappare, si avvicina, prendendo le mani tra le sue e sedendosi sul letto.
“Ora sembri di nuovo un diciassettenne” lo prende in giro.

“Solo perché mi hanno tolto la barba!” risponde ancora giocoso Stiles. “Tu hai ripreso un po’ di colore. Hai cenato?”

“Sì” mente Derek.

“Non hai dato fuoco alla cucina, vero?” Stiles allunga una mano verso la sua guancia, mentre gli pone quella domanda prendendolo in giro e Derek deve sul serio sforzarsi di non scansarsi da quel tocco. Sente la mano di Stiles leggera sulla guancia, mentre il suo ex marito continua a guardarlo con quello sguardo carico d’amore che gli è mancato da morire.

“Sono stato attento” lo rassicura, per poi prendergli con cura il polso, stringendo la mano tra le sue, pur di non ricevere altre carezze. “Tu sei riuscito a parlare con i medici?”

“Sì, insieme a papà che era qui con me. Dicono che praticamente sono miracolato e che se mi sento bene, tra una settimana possiamo tornare a casa.”

Possiamo. Derek si sofferma su quel plurale che lo include, che Stiles usa con naturalezza, come faceva un tempo, quando loro erano un noi. “Ci penseremo tra una settimana. Ora non ti va di riposare un po’?”

Stiles fa di no con la testa. “Vorrei solo che mio marito si mettesse qui, al mio fianco, e mi abbracciasse, perché lo sento troppo lontano. E non solo fisicamente...”

L’odore che arriva alle narici di Derek è amaro, è triste. Stiles ha lo sguardo basso e gli occhi lucidi. Tutto quello che può fare e accontentarlo. Si mette al suo fianco, appoggiato contro la testiera del letto, avvolgendogli cautamente le spalle con un braccio. Stiles ritrova subito la sua posizione preferita, accoccolato al suo fianco con la testa contro il suo petto. “Il posto più bello del mondo” sussurra, infatti, come era solito fare.

“Il profumo più bello del mondo” recita Derek la sua parte, annusandogli i capelli e lasciandogli un bacio proprio lì. Stiles si addormenta poco dopo, lasciandolo da solo con i suoi pensieri e il suo dolore.

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