Tre

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E una settimana passa in fretta, fin troppo. E per quanto Derek sia felicissimo che Stiles stia bene, che riesca a camminare e che sia quasi totalmente autonomo, ora gli stanno tremando le mani. Sta infilando la chiave nella serratura di casa, quella che ha condiviso con Stiles da sposato e sta sudando. Appena varca la soglia, il profumo che conosce così bene lo investe. È Stiles, è il profumo dei mobili che hanno scelto insieme, è la tisana al finocchio che Stiles beve ogni sera, il detersivo per i piatti, la pianta in fondo al corridoio. Sente tutto e riconosce tutto, anche tenendo gli occhi chiusi, ed è tutto uguale. Tutto è al posto che ricordava, Stiles non ha cambiato niente, o quasi.

Il corridoio è ancora pieno di foto, ma quelle del matrimonio sono state sostituite da foto con Scott, Melissa, lo sceriffo e qualche volto che Derek non conosce. Il disordine regna sovrano, forse perché non c’è più lui a rimproverare Stiles per i calzini sui termosifoni e le chiavi in giro. In cucina, quando tira le tende e la luce la invade, Derek nota subito che sembra poco vissuta. Non ci sono barattoli in giro, non ci sono più i segni delle bruciature che lui stesso ha causato. Stiles non deve passare tanto tempo lì, a causa del lavoro.

“Mi ha detto Peter che eri qui.” Scott, che Derek ha sentito entrare già due minuti prima, entra in cucina, appoggiato allo stipite della porta. “Che ne dici se ti do una mano? In due facciamo prima.”

Derek annuisce, senza aggiungere altro e Scott si dirige al piano di sopra, scendendone poco dopo con una scatola chiusa. “Stiles ha messo tutto qui. Tu mi dici dove vanno le cose e io eseguo, okay?”

Derek annuisce ancora, seguendolo in salotto.
“Questa?” chiede Scott, tirando fuori il primo oggetto. È una cornice piccola, con dentro una foto. Lui e Stiles non guardano l’obiettivo, ma si guardano negli occhi sorridendo. Lì era il compleanno di Stiles, quando ha compiuto ventinove anni. Gli avevano preparato una festa a sorpresa e Derek ricorda ancora il suo sorriso radioso ma furbetto. Aveva già capito tutto settimane prima.

“Sulla libreria” risponde, cominciando quella ennesima tortura.

Fortunatamente finiscono relativamente in fretta e Derek deve davvero ringraziare Scott che non gli fa toccare praticamente nulla. Si sente un fascio di nervi e sa che il peggio deve ancora venire. Scott gli appoggia una mano spalla. “Derek non sei obbligato a farlo, davvero. Non te ne faremo una colpa se decidi di andartene. Possiamo pensarci noi, possiamo farcela.”

“Stiles pensa che siamo ancora sposati. Come potreste giustificare la mia assenza?”

“Potremo dire che sei dovuto partire per lavoro. O che non se lo ricorda ma vi eravate trasferiti e non puoi assentarti oltre. Qualcosa potremmo inventarci.”

Derek sente la sincerità di Scott, crede davvero in quello che sta dicendo. Ma la realtà è che non può abbandonare il suo compagno in questo momento, nonostante quello che è successo e che gli ha fatto. “Non posso” sussurra.

“Lo capisco, davvero. Ma non so fino a che punto vi faccia bene. Prima o poi lui vorrà…”

Nemmeno finisce la frase ma Derek ha perfettamente capito a cosa si riferisce e mentirebbe se dicesse di non averci pensato. “Speriamo gli ritorni la memoria prima.”

“Derek, lui è come un fratello per me. Ma voglio bene anche a te e non voglio vederti più distrutto di come ti ho visto quando ti ha lasciato.”

“Cercherò di fare il possibile per stare bene.”

Sta mentendo e ne sono consapevoli entrambi.

Un’ora dopo sono davanti all’ospedale in attesa che Stiles esca assieme a Noah. Stiles è radioso, continua a sorridere mentre lo aiutano a salire in macchina. È su di giri, Derek lo sente chiaramente. E, per la prima volta, pensa davvero di aver fatto una cazzata ad accettare di essere lì. Peter e Cora si fanno trovare in casa: hanno preparato una piccola festa di benvenuto e Stiles chiacchiera e ride come se gli ultimi quattro anni non fossero mai esistiti. Derek resta in disparte nonostante noti che Stiles continua a cercarlo come a volersi assicurare che sia sempre lì. Sono le dieci passate quando Cora e Peter decidono di andarsene. Derek comincia a sparecchiare. “Fratello ti accompagno a letto?”

Stiles si morde un labbro. “Resto a far compagnia a Derek fino a quando non ha finito. Voi andate pure.”

“Non sei stanco?” riprova Scott.

“No, tranquillo.”

Scott abbraccia Stiles e Derek vede il suo sguardo dispiaciuto prima di salire le scale con Noah e sparire al piano superiore. “Non indossi la fede.”

Derek si irrigidisce. È partito in fretta e furia e la sua è rimasta in Messico nel cassetto dei calzini mentre non ha la più pallida idea di dove Stiles abbia messo la sua. “Qual'è l’ultima cosa che ricordi?”

“Ho ricordi molto confusi. Nemmeno so dov’ero quando sono stato ferito. Ho solo la sensazione che fossi arrabbiato con te quando sono uscito di casa. Cioè l’ultima volta che ti ho visto.”

Derek prende la palla al balzo. “Abbiamo litigato proprio perché ho perso la fede e tu hai pensato che la togliessi regolarmente a lavoro per fare chissà cosa” mente ringraziando che l'altro non sia un mannaro.

“È per quello che sei così freddo con me? Sei ancora arrabbiato per quello che ti ho detto?”

Derek sente tutte le emozioni che Stiles sta provando che, mischiate alle sue, gli fanno mancare il fiato. Stringe forte il piano della cucina sentendolo scricchiolare sotto la sua presa. Prende un profondo respiro prima di voltarsi verso di lui. “Non penso sia il momento per parlarne, non credi?”

“Allora sei davvero molto arrabbiato.”

Derek si sforza di passargli una mano tra i capelli. “Qui ho finito. Ti porto a letto, sarai stanchissimo.”

“Dormi con me, vero?”

Anche volendo Derek non potrebbe dormire in un'altra stanza visto che sono occupate dai loro ospiti. Lo solleva cominciando a fare le scale. “Dove altro dovrei dormire?”

Stiles si aggrappa a Derek sfregando il naso nell’incavo del suo collo. “Mi è mancato il tuo profumo. E nemmeno so come sia possibile. Cioè so che non ci vedevamo da un po' ma… e come se non lo sentissi da molto più tempo.”

“Non ci pensare, siamo qui, insieme.”

È Derek invece a non riuscire a smettere di pensarci: Stiles dorme tranquillo accoccolato al suo fianco mentre lui si sente soffocare. Riavere suo marito, il suo Stiles lo sta dilaniando. È come vivere in una bolla destinata a scoppiare e, sa da una parte sta sperando che scoppi il prima possibile, dall’altra teme che sarà così facile tornare ad abituarsi alla loro vita insieme che quando finirà ne uscirà ancora più distrutto. Si scastra dall’abbraccio di Stiles senza svegliarlo e scende in salotto sedendosi sul divano che è stato il suo letto nelle notti prima della loro definitiva separazione. In quel momento odia la sua natura mannara perché avrebbe proprio bisogno di bere qualcosa per frenare i suoi pensieri. L’alba lo sorprende ancora lì, seduto. Sospira, si alza e torna al fianco di Stiles sperando non si sia accorto della sua assenza.

RitorniWhere stories live. Discover now