3. Enveloping, melancholy and in love

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Il treno è in anticipo

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Il treno è in anticipo.
Inverosimile, non l'avrebbe mai e poi mai predetto.
Si vede che a Newquay le cose arrivano al momento giusto.

Gli aspettano cinque lunghe ore di treno lo aspettano, assieme ad occhi gonfi e la testa in subbuglio.
Niente. Non si sono detti niente.
Cosa sono? Cosa saranno? Cosa diventeranno?

Urge la voglia di inviargli un messaggio. Poche parole e profondo significato.
Tuttavia decide di non farlo. Non è così disperato.
Si rannicchia sul sedile cercando di non sfiorare la donna che ha affianco. Socchiude gli occhi e cerca di dormire, nonostante gli agitati sogni che gli vengono proiettati dalla sua mente.
In questi c'è Louis – stranamente –, onde, sabbia, canzoni, gabbiani lontani e... Spensieratezza.
La spensieratezza dovrebbe rasserenarlo, e invece... Lo fa commuovere dalla malinconia. Si stringe nella coperta di pail che si è portato, inspirando forte dalle narici. Se si concentra, riesce a sentire l'odore di Louis ancora stampato su di sé.

"Il treno è in arrivo come in orario alla stazione centrale di Warrington."

Svegliato dalla voce metallica, si stropiccia gli occhi e si chiede se stia ancora sognando. C'è troppa quiete in treno. O, forse, la gente è troppo stanca per chiacchierare alle due di notte.
Aspetta il suo turno per scendere, con uno zaino sulle spalle e l'altro in mano. Nell'altra, il suo telefono con composto il numero di un taxi.
Quando sta per pigiare sulla cornetta verde, però, una volta raggiunta l'uscita della stazione per niente affollata, riceve la chiamata di sua mamma.

«Arrivato
«Mhm-mhm. Ora chiamo un taxi.» risponde tranquillo, quando dall'altra parte della linea si sente la voce di Robin dire "No! No! Il taxi no!". Pensa e spera di esserselo immaginato, ma pare proprio di no.

«No?, perché?» domanda innocentemente Anne. Sussegue una risposta che non riesce a capire, ma che poi gli viene spiegata dalla stessa: «Ha detto che ti viene a prendere Robin.»
O più o meno spiegata.

Così aspetta illuminato dalle luci della stazione finché mezz'ora dopo la macchina del patrigno non lo acceca.
Prende un respiro e apre la portiera destra. «Ciao.» accenna posando gli zaini ai suoi piedi. Robin risponde con lo stesso tono, e arranca per entrare in superstrada. È lievemente imbarazzato, nota Harry da come guida e da come non riesce a spiccare parola. Quindi ci prova lui stesso, iniziando una conversazione su come il tempo al sud sia piacevole rispetto a quello del Cheshire.

Dalla risposta dell'uomo, però, Harry percepisce questa volta che non è imbarazzo quello che lievita intorno a Robin, ma bensì rabbia, rabbia verso di lui.
Forse rabbia è una parola un po' troppo forte, ma al momento non saprebbe come definire la sua espressione e il tono con il quale prosegue... Con una nota di sarcasmo. «Bene, vedo che hai apprezzato le tue vacanze.»
Harry stringe i pugni, mordendosi la lingua. «Non le ho prese come vacanze... Però tutto sommato quei giorni mi sono serviti per staccare dalla routine universitaria.» risponde tranquillamente come niente fosse, come se non avesse notato la maniera in cui lui ha pronunciato le sue parole. Però così facendo, si rende conto di aver solo peggiorato la situazione.

Hot Summer Days ✦ sequel mini long larry!Where stories live. Discover now