5. Question Mark

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L'aria è frizzante e viziata, le sue lunghe gambe vorrebbero voltarsi e correre verso la direzione opposta

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L'aria è frizzante e viziata, le sue lunghe gambe vorrebbero voltarsi e correre verso la direzione opposta.

Si scosta i capelli che gli arrivano alle spalle da una parte all'altra, sperando che questi non si ingrassino.
Stringe le labbra e chiude gli occhi.

È lì, lo vede.
È seduto di spalle con la sua postura corretta della schiena.

Mentirebbe, se dicesse che non si sente una merda.

Harry è cambiato: è diventato più responsabile rispetto all'estate scorsa. È diventato più sensibile e meno menefreghista.
Certo, Nathaniel non lo trattava come lo tratta Fletcher. Nathaniel era uno stronzo, Harry è sicuro che l'abbia tradito prima di lui.
Fletcher... Fletcher non se lo merita. Fletcher è troppo buono, troppo dolce... È una persona veramente squisita.

Si fa coraggio, ricominciando a camminare dato che si era fermato davanti alla vetrina del negozio di peluches che hanno aperto recentemente. Dà un'occhiata tanto per; non vuole affrontarlo subito.

Studia la miriade di tipi di pupazzi esposti. Poi i suoi occhi chiari incontrano quelli in stoffa di un peluche molto simile a quello che quattro mesi prima aveva nascosto nella soffitta dei suoi nonni.
Un peluche di Stitch – più piccolo, però. Lo sta guardando con scherno, facendogli vedere il trailer di tutta la sua conoscenza e relazione con Louis.

Il disprezzo nei suoi occhi per la lattina di thè al limone, la sabbia nei suoi occhi verdi e la bandana fradicia. Il bacio al sapore di mare e la somiglianza tra lui e un pesce palla che gli attribuiva Louis. Le corse dopo che un signore li aveva beccati baciarsi su uno sdraio e le passeggiate in spiaggia che si alternavano fra spintoni e baci. Le sue parole calde, le labbra gonfie e bagnate di succo al lime. La loro prima volta sulla terrazza, come le sue frasi fossero sempre rassicuranti.
La distanza, le lacrime, le corse per uscire dalla stazione e i biglietti last-minute.

Si affretta per andare verso Fletcher e lo abbraccia da dietro, appoggiando le labbra sulla sua nuca. Lui sussulta e dopo averlo riconosciuto gli accarezza il braccio che lo avvolge.
«Ti devo dire una cosa, e mi dispiace.» mormora.

Il ragazzo lo sta guardando in attesa, tenendo fra le mani curate la sua tazza contenente di cappuccino. La sua espressione è un misto di preoccupazione e tranquillità. Non si capisce qual è quella predominante.
Harry trema, ma lo dissimula abbastanza bene.

Il bar è abbastanza piccolo, o almeno la terrazza che dà alla strada principale.
Ha ordinato un caffè normale (non gli piace nemmeno, ma dalla fretta ha risposto con la prima cosa che gli era venuta in mente).

«Harry... Va... Tutto bene?»
Scuote la testa, «Mi dispiace...» inspira «Sei una ragazzo fantastico; mi sono trovato molto bene insieme a te.»
Lui annuisce, guardando la schiuma inghiottire lo zucchero di canna.

Si morde il labbro inferiore nervosamente, cercando i suoi occhi. «Pochi giorni fa è ritornata questa persona...» Fletcher alza di scatto lo sguardo verso di lui «...Ma prima c'eri tu, solo che...»
«Tranquillo,» accenna un sorriso «ho capito.»
Harry boccheggia, cercando invano di continuare con il suo discorso, con le sue scuse. Fletcher pare addolorato, contemporaneamente però anche comprensivo.

Hot Summer Days ✦ sequel mini long larry!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora