Capitolo 22: "REGALO MIO PIÙ GRANDE"

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Gennaio 2022
Un altro anno era giunto al termine, un altro sempre al fianco di Giovanna, che sia il 2020, 2021 o 2022 a me non interessa, lei sarà la persona di cui avrò bisogno sempre. Concluso quel tempo ero convinta il 2021 fosse stato l'anno peggiore vissuto fino a quel momento, cosa che penso tutt'ora, ma gli anni che seguiranno non saranno di certo rose e fiori. Certo, non posso negare ci siano stati anche momenti felici che proteggo gelosamente e tirando le somme posso dire che il mio rapporto con Giovanna si è consolidato proprio in quell'anno.
Tra tre mesi avremmo compiuto due anni e io ero già pronta con la descrizione irrisoria da associare al video:
"Gli ultimi mesi sono stati tragici ma ce l'abbiamo fatta!!"
I miei obbiettivi e propositi per il 2022 erano chiari; lasciare le cose come vanno, fregarmene un po' più di tutto e stare meno sotto alle persone. Quest'anno volevo riprendermi tutto quello che mi era mancato l'anno prima.
Come era mio solito fare, allo scattare della mezzanotte scrissi a Giovanna per ringraziarla dell'anno trascorso insieme, ma lei rispose solo qualche giorno più tardi.
Facciamo un passo indietro, nell'ultimo periodo con i soldi stavo bene, ero riuscita a racimolarmi varie banconote, ma nonostante ciò comunque, quando uscivo con le mie amiche, non spendevo niente, nemmeno per mangiare e se lo dovevo fare, prendevo il panino da due euro del McDonald's, malgrado avessi una somma consistente nel portafoglio.
Questo per dire, che non è vero che sono ricca e viziata come a volte mi è giunta voce la gente pensasse, non vuol dire che se ho la possibilità di incontrare Giovanna spesso allora sono la banca d'Italia, e anche se fosse, non vedo il problema se non piuttosto, una grande invidia. Qualora un soggetto sia nelle condizioni di poterselo permettere perché non dovrebbe farlo?
Prima di parlare è meglio sapere le cose e alcune, la maggior parte di voi non le sanno, non sanno i sacrifici che ci sono dietro, non sanno che non faccio shopping da più di un anno perché preferisco tenermi i soldi per andare da Giovanna qualora ci fosse l'occasione. Non sanno che a volte mia mamma rinuncia a qualcosa che vuole comprarsi per portarmi da lei, non sanno che papà certe convenzioni potrebbe gestirsele come preferisce lui, invece, decide di fare un viaggio con me, che guarda caso non è mai distante da dove si trova Giovanna e non sanno che quando esco con le mie amiche mi preparo il pranzo al sacco perché lo ritengo uno spreco spendere i soldi in cibo quando posso benissimo mangiare a casa. Quei soldi piuttosto, preferisco investirli in treni. Può sembrare una cosa assurda ma questo è quello che faccio per rendere possibile quello che voi vedete ormai da tre anni a questa parte.
I miei genitori fin da piccola, mi hanno insegnato che non si può volere tutto dalla vita e che quindi bisogna fare delle scelte. È tutta una questione di scelte, non credo tanto di possibilità. La frase "C'è chi non ha le possibilità" per quanto mi riguarda non esiste. Le possibilità ci sono nel momento in cui tu scegli, e io scelgo di rinunciare alle feste, i pranzi e altri sfizi per mettermi i soldi da parte e andare da Giovanna, perché a me di vestirmi firmata non interessa dal momento in cui, quando sono nelle sue braccia, quando l'abbraccio, tutto scompare e ci siamo solo io e lei, il contorno è sottofondo e quella sensazione non è paragonabile a nessun'altra cosa.
Tornando a noi, date le possibilità economiche, volevo iniziare il 2022 col botto andando a Roma da Giovanna, ma papà non poteva portarmi poiché a breve sarebbe stato operato mentre mamma non riusciva, da sola non mi facevano andare. Quindi che si fa? Di andare a Roma di nascosto non mi sembrava il caso anche perché le ore di treno era duplicate rispetto a quelle per andare a Milano e se ci fossero stati ritardi la scusa delle manifestazioni Covid, non sarebbe più bastata e mi avrebbero beccata sicuramente. Ero sinceramente stanca del modo di pensare di mia madre sotto questo aspetto, che per carità non giudico, è pur sempre una mamma, è chiaro si preoccupi, però decisi una volta per tutte di affrontare l'argomento chiarendo alcune cose.
Come avrete capito, mi piace scrivere poiché mi aiuta ad esprimere meglio ciò che sento perciò decisi di scrivere una lettera ai miei genitori sempre con l'aiuto di Allie.
"Ciao mamma, ciao papà so che non vi aspetterete questa lettera ma vi volevo parlare ancora una volta di una cosa, ne abbiamo già parlato tante volte, è stato anche un motivo di discussione in questa casa. A settembre non è andata come speravo quindi l'altro giorno, ne ho riparlato, ho cercato di far smuovere qualcosa e non posso dire mamma, di averti convinta al 100%, neanche al 90 e neppure all'85, ma credo almeno per il 50 di esserci riuscita, mentre papà era un po' più convinto, ma come è giusto che sia, bisogna avere il consenso di entrambi i genitori. Credo abbiate capito di cosa sto parlando, e sì, la domanda è se posso andare a Roma con le mie amiche. Ora vi esporrò gli argomenti a favore della mia tesi e le mie garanzie.
Dove vado?
Innanzitutto, vorrei tanto andare a Roma dove si trova il negozio di Giovanna, dove voi in primis ci siete stati quindi diciamo che in un certo senso, sapete dove vado.
Con che mezzo vado?
In treno, ci impiegherei 3 ore e 40 ma che farei super volentieri. Mi rendo conto che per un genitore è un po' angosciante lasciare il figlio da solo o almeno senza un adulto in questi luoghi, che si sa sono sempre stazioni, ma quello che voglio far capire è che ogni luogo è brutto, ogni persona è diversa e bisogna stare attenti, ma non è giusto che debba limitarmi io a causa loro. L'importante è non dare confidenza alle persone che non si conoscono, inoltre "i delinquenti" ci sono e ci saranno sempre che io abbia 16, 18, 30 O 50 anni.
Quello che vorrei mi deste è una prova di fiducia perché al momento è una cosa che mi sento di fare.
Perché dovrei andare?
Non vedo Giovanna da maggio e mandandomi, potreste rendermi davvero felice e di conseguenza riuscirei a motivarmi di più anche nelle altre cose. È un'esperienza nuova che mi farebbe aprire gli occhi e mi farebbe crescere, che vorrei mi permetteste di vivere in quanto credo potrebbe aiutarmi. Non ho mai chiesto vestiti/cose firmate, sapete quanto io tenga a Giovanna e quanto sia importante per me, non chiedo mai nulla e questa è l'unica cosa a cui tengo davvero.
Perché dovete stare tranquilli?
Sui treni ci sono moltissimi controlli tra addetti di Trenitalia e polizia, in più ripeto che non sarei da sola, potete chiamarmi in qualsiasi momento per assicurarvi che io stia bene. Ho sempre rispettato e compreso ogni situazione, papà non può portarmi perché proprio fisicamente non ce la fa, mamma per altri motivi neanche e non penso sia giusto che a causa di questo, che ripeto comprendo e rispetto, ci debba in un certo senso rimettere io.
Non penso ci sia un motivo per dire di no avrei bisogno di una risposta immediata e spero sia sì, sappiate che se sarà quella mi renderete la persona più felice del mondo.
Vostra figlia Alessia"
Prima che vi facciate mille domande, cerchiamo di essere lenti e precisi. In realtà Giovanna la vidi a ottobre, ma loro non lo sapevano, non gli ho mai raccontato della fuga a Milano avvenuta tre mesi prima, lo scopriranno solo leggendo questo libro. Inoltre, non c'era nessuna amica in treno con me durante il viaggio, gli altri gli avrei visti solo dopo essere arrivata nella capitale. Ma dovetti idealizzare alcuni fatti per far sì mi mandassero.
Successivamente la lessi a entrambi. Con papà fu semplice, se fosse stato per lui mi avrebbe fatta andare già a settembre, lui è più flessibile di mamma su queste cose ma attenzione, ciò non vuol dire che con lui posso fare ogni cosa anzi.
Iniziai a leggerla anche a mamma, avevo tantissima ansia. Quando terminai iniziò a farmi domande più specifiche, io le risposi in maniera tale da tranquillizzarla. Non mi diede una risposta secca e chiara o un "sì" netto, mamma non lo fa mai ma me lo fece intendere, ero contenta, soprattutto perché riuscì a farle comprendere meglio, cose che volevo dirle da tempo. Una volta capite, la strada era spianata e non avrei più avuto problemi.

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