Capitolo 6

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Calò un silenzio assordante all'interno dell'abitazione e a sentirsi furono solo i passi di Taylor che fece cenno ai ragazzi di seguirla a tavola dando loro il consenso di ignorare gli sguardi freddi e distaccati della sua famiglia.

-Non ci hai neanche presentati, non è questa l'educazione che ti abbiamo dato- il primo a parlare fu Robert -Sono desolato della maleducazione di mia figlia. Piacere, io sono Robert-

L'uomo castano dagli occhi verdi allungò la mano per presentarsi ai ragazzi di fronte a loro, Ryder fu il primo a stringerla notando il dissenso del fratello che ricambiava gli sguardi critici.

-Piacere, sono Ryder e lui è mio fratello Xavier- disse indicando il moro -E le posso assicurare che sua figlia è una ragazza molto educata- aggiunse.

Taylor, che in quel momento stava tagliando l'arrosto, si pietrificò ascoltando come Ryder la stesse difendendo dai genitori; si voltò leggermente guardando, con la coda dell'occhio, il padre infastidito dalla risposta ricevuta.

-Io sono Dana e lei è nostra figlia Adeline-
La donna si mise in mezzo non per migliorare la situazione, bensì per non essere messa in secondo piano poiché amava trovarsi al centro dell'attenzione.

-Piacere- sorrise Adeline osservando Xavier con sguardo ammiccante -Sono la sorella maggiore di Taylor-

-Piacere- Sorrise ancora Ryder -Bene, ci possiamo accomodare che la cena è pronta!-

I cinque che avevano finito di presentarsi si diressero verso il tavolo; Taylor e Robert si sedettero ai capotavola, Xavier e Ryder si trovavano entrambi vicini all'amica in modo tale da tenerla "lontana" dalla famiglia. Dana ed Adeline si trovavano ai lati al capofamiglia.

-Sento un odoraccio, hai cucinato per caso tu Taylor- ridacchiò in maniera dispettosa la bruna -Non sei mai stata brava in cucina-

Taylor non cedette a provocazioni e continuò a mangiare senza ribattere nulla, sperava che quell'atrocità terminasse il prima possibile.
A seguire la risata di Adeline si aggiunsero quelle dei genitori cercando di umiliare ancora di più la ragazza che li stava ignorando.

-A dire la verità, a cucinare sono stato io-
Intervenì Xavier.

I tre smisero di ridacchiare trovandosi in imbarazzo e a ridere sotto i baffi, questa volta, fu Taylor che cercò di nasconderlo il più possibile; con lei, anche Ryder cercava inutilmente di nascondere il suo divertimento.
L'aria si fece ancor più tesa e per una manciata di minuti si potevano sentire solo il tintinnio delle posate sui piatti.

-Credevo che cercassi delle ragazze con cui dividere casa-

-Non ho mai specificato con chi avrei voluto vivere, papà-

-Non mi sembra carino da parte di una ragazza vivere sola con due sconosciuti- Intervenì la madre -E io non voglio avere la nomina della "madre di una ragazza facile" -

Taylor si morse l'interno guancia per non rispondere, la rabbia le stava ribollendo nel sangue mentre fissava il suo piatto con ira. Xavier e Ryder si guardarono sconcertati da ciò che avevano appena sentito uscire dalla bocca della signora Dana, tuttavia decisero di non intervenire poiché erano questioni di famiglia che non li riguardavano.

-Tua madre ha ragione-
Intervenì l'uomo con la camicia bianca.

-Già-
Aggiunse Adeline.

-Prendo dei piatti per i contorni-
Ryder si alzò da tavola togliendo i piatti sporchi dal tavolo e Xavier lo aiutò sostituendoli con altri puliti.

-Con il lavoro come va?-

-Perché ti importa?-

-Sono tuo padre, è naturale che mi importi-

I miei coinquilini sono vampiri Where stories live. Discover now