Capitolo 15

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Magdalena si allontanò da Grigore e si diresse verso il letto a baldacchino senza proferire parola, l'uomo la seguì con lo sguardo senza alcun cenno di pentimento riguardo le parole che aveva appena tirato fuori; il gelido silenzio si rifece spazio nella stanza tornando padrone tra i due, il fuoco scoppiettante era l'unico rumore presente.
Prima di raggiungere la donna sul letto, Grigore coprì la grande porta finestra che portava al balcone unendo le due tende nere con decorazioni floreali del medesimo colore, ma opache.

-Perché non ami i tuoi figli?-
Singhiozzò, sotto voce, Magdalena.

Grigore non rispose, si limitò a sdraiarsi vicino alla moglie per poi abbracciarla da dietro. La donna non si sottrasse al gesto, ma continuò a piangere premendo il suo viso tra le lenzuola.

-Non piangere , non sopporto vederti così- disse il biondo prima di stampare un ennesimo bacio tra i capelli di Magdalena.

-E io non sopporto vedere come tratti Ryder e Xavier, ciò nonostante non fai niente per evitare la mia sofferenza e allora perché io dovrei smettere di piangere! Come posso smettere di soffrire se mio marito, per secoli, ha fatto del male ai miei figli!-

La donna scattò seduta, stringeva le lenzuola mentre gli occhi lucidi e arrossati a causa delle lacrime erano puntati severamente verso il marito; quest'ultimo imitò la posizione della donna passandosi una mano sul volto stanco.

-Mi dispiace-

-Non è vero, sono secoli che dici che ti dispiace e mi hai sempre mentito!-

-Sono serio... Mi dispiace averti fatto soffrire così tanto...- la abbracciò -Ti amo, ti amo più della mia stessa vita, ma non posso mentire dicendo che provo lo stesso per i nostri figli. Devi perdonarmi...-

-Allora muori!-
Sibilò Magdalena prima di alzarsi bruscamente dal letto e raggiungere in fretta la porta.

Grigore balzò anche lui giù dal materasso riuscendo ad impedire alla donna di uscire dalla stanza; chiuse la porta che Magdalena era riuscita ad aprire e la afferrò dai polsi.

-Lasciami!-
Urlò tra le lacrime la donna dimenandosi con tutte le sue forze, tuttavia inutilmente.

-Lasciami ho detto!-

Il tempo di finire disperatamente la frase che le labbra dell'uomo si stamparono con violenza su quelle di Magdalena la quale non riuscì ad opporsi; nonostante tutte le sofferenze che il marito le aveva inflitto, lei non riusciva a smettere di amarlo. Dolcemente riuscì a rendere quel bacio meno aggressivo, gli animi sembrarono calmarsi e Grigore lasciò la presa dagli esili polsi e portò le mani sul viso della moglie.
Senza mai separarsi, i due corpi raggiunsero il letto e vi si sdraiarono; delicatamente Grigore si posizionò sopra Magdalena facendo attenzione a non farle male con il suo peso, lei intanto cominciò a lasciarsi completamente tra le mani del biondo.
I baci scesero sul collo della mora che buttò la testa all'indietro sul cuscino nel mentre le sue mani si trovavano tra i capelli dell'uomo; quest'ultimo passò la sua mano sinistra sotto la camicia da notte accarezzando la coscia di lei, con il braccio destro teneva il proprio corpo sollevato in modo tale da non schiacciare l'amata.
Quest'ultima, nonostante i lunghi secoli passati al fianco del marito, timidamente cercò di togliergli i pantaloni in raso. In una manciata di secondi, egli si era totalmente spogliato mentre Magdalena aveva ancora indosso il suo abito da notte.

-Dimmi che mi ami- Sussurrò lui sfilando l'intimo di lei -Avanti, dimmelo...- Continuò lui entrando con forza con il suo membro tra le gambe della donna.

A Magdalena scappò un gemito misto a godimento e dolore per l'irruenza del marito il quale iniziò l'atto; i movimenti erano sicuri, nessuna ombra di incertezza era presentente in Grigore il quale riuscì a spogliare del tutto la donna. Fissò i due seni muoversi al suo ritmo ed eccitato accelerò l'atto rendendolo ancor più rude; posò una mano su un seno e la sua bocca sull'altro dando dei piccoli morsi che provocavano un piacevole dolore a Magdalena.
La donna si era totalmente abbandonata tra le mani del marito, lo seguiva sottomessa senza mai avere il bisogno di prendere il controllo. Adorava come l'uomo la toccava, la sua pelle era tutta un brivido dall'eccitazione che stava provando in quel momento.
Grigore, d'altro canto, amava procurarle piacere. Amava baciarla. Amava toccarla.

-Ti amo, ti amo Grigore...-

Egli interruppe per un solo secondo l'atto; uscì da lei il tempo di farle cambiare posizione per poi penetrarla nuovamente facendole uscire un ennesimo gemito di piacere. Le spalle di Magdalena, ormai, erano rivolte verso il soffitto mentre le grandi mani del biondo le tenevano i fianchi guidandola nei movimenti; stringeva così forte la sua pelle bianco latte che cominciò a lasciarle dei segni rossi, tuttavia continuò noncurante mentre la donna stringeva le lenzuola con entrambe le mani; quando Grigore capì che per entrambi stava per concludersi l'atto, si sbrigò a portare una mano sulla bocca di lei che si liberò in un soffocato urlo di goduria.
Terminato il momento di passione, l'uomo si accasciò sul suo lato destro mentre Magdalena si posizionò sul suo lato sinistro per poter incrociare lo sguardo con quello del marito. I due si sorrisero e lui le stampò un bacio sulla fronte.

- Beh di certo non ho la stessa energia di quando avevo ottantacinque anni-
Scherzò Grigore.

-Per fortuna direi-
Ridacchiò Magdalena.

Quest'ultima si voltò dando le spalle al marito che le si avvinghiò in un amorevole abbraccio; come se il discorso affrontato poco prima non fosse mai esistito, i due si abbandonarono tra le braccia di Morfeo.

***

Per tutta la durata della discussione, Ryder era rimasto ad origliare dietro alla porta della camera da letto dei genitori.

-Sono serio... Mi dispiace averti fatto soffrire così tanto... Ti amo, ti amo più della mia stessa vita, ma non posso mentire dicendo che provo lo stesso per i nostri figli. Devi perdonarmi...-

-Allora muori!-

Sentendo quelle parole, il giovane deglutì e indietreggiò lentamente per poi allontanarsi dalla stanza sentendo i passi veloci avvicinarsi alla porta. Non era la prima volta che assisteva alle litigate dei genitori, puntualmente il motivo di discussione erano lui stesso e Xavier; infatti Magdalena e Grigore nei secoli avevano avuto veramente poche discussioni e quando esse nascevano, l'argomento era sempre e solo l'odio che il padre provava per i propri figli.
Ryder si sentiva profondamente in colpa, spesso pensava che se né lui né il fratello fossero mai nati, la madre avrebbe vissuto la sua vita con meno preoccupazioni e con più gioia.
A testa bassa e con le mani all'interno del tascone della sua felpa blu notte, il giovane attraversò il lungo corridoio del primo piano della villa, raggiunte le due scalinate a ferro di cavallo si bloccò guardando al di fuori della grande finestra che affacciava sul giardino. Seduto sul bordo della fontana, Xavier stava fumando una sigaretta fissando il vuoto; fece un altro tiro, poi buttò fuori dalla sua bocca il fumo e infine alzò lentamente lo sguardo verso il gemello all'interno dell'abitazione.

-Ancora in piedi?-

Ryder sobbalzo dallo spavento ritrovandosi alle sue spalle il maggiordomo più fidato della famiglia Gavrila.

-Ernest, che spavento!-

-Chi si spaventa ha fatto qualcosa che non doveva fare-
Disse l'anziano affiancandosi al giovane.

-Anche ritrovarsi nel cuore della notte una presenza alle spalle, non è piacevole- ironizzò con stizza Ryder -Come mai sei sveglio?-

-Questa notte non è abbastanza tranquilla da lasciarmi riposare in pace-

-Se prendiamo letteralmente la tua frase, direi "Per fortuna" Ernest-

-Cos'ha detto?-

-Niente!-

L'uomo calvo si ritirò nelle sue stanze dopo aver salutato il suo interlocutore il quale non ci mise molto ad imitare il maggiordomo.
Xavier dal giardino vide le due figure allontanarsi, serrando la mascella spense la sua sigaretta e la abbandonò sulla fontana su cui era seduto e si alzò raggiungendo la porta finestra da dove era uscito; prima di raggiungere la propria stanza, Xavier mandò un messaggio: "Domani io e Ryder dobbiamo parlarvi di una cosa importante, incontriamoci a mezzanotte al solito posto"

I miei coinquilini sono vampiri Where stories live. Discover now