Zoo

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Rimasero tutto il viaggio mano nella mano

l'ansia della ragazza e i sensi di colpa si palcarono e solo con lui lo facevano

le paure del ragazzo smisero anche solo per un istante di dirgli che tutto quello era sbagliato

perchè come poteva essere sbagliata una cosa talmente bella?

dopo un po' il moro parcheggiò davanti ad un edificio rosso, che la bionda non aveva mai visto

"siamo arrivati" annunciò il più grande spegnendo la macchina e girandosi verso di lei

"finalmente" rispose la ragazza che girandosi anche lei per guardarlo si perse nei suoi occhi "allora si può sapere dove siamo?" si girò per non fargli vedere il rossore sulle sue guance

"te l'ho detto lo vedrai tu stessa non ti dirò niente" rispose Christian e scese dalla maccina, andando ad aprire la portiera ad Elisa "prego mademoiselle"

"grazie monsieur" disse lei ridendo mentre scendeva dall'auto facendo un inchino principesco

"vabbè basta che di francese non so più niente" dise l'altro

"ma nemmeno io eh" continuò a ridere mentre camminavano mano nella mano verso l'edificio rosso

il parcheggio era vuoto e la bionda pensò fosse strano ma non si fece domande, curiosa di sapere quale fosse il posto mistrerioso

cerchò in giro qualunque insegna per capire dove fossero ma niente

"è inutile che guardi in giro ho coperto tutte le insegne, ti ho detto che doveva essere una sorpresa fatta bene"

"non ti chiederò come"

"fai bene" si fermò davanti ad una porta bianca, prese le chiavi dalla tasca e la aprì, ma prima di entrare andò dietro alla ragazza e le tappò gli occhi

"no christian che fai?" disse provando a togliergli le mani, ma non riuscendoci

"zitta e cammina" disse spingendola un po', lei sbuffò ma iniziò a camminare con le mani sopra quelle del moro

"se mi rovini il trucco ti ammazzo"

"tra 5 minuti non te ne importerà più niente del trucco" aveva un sorriso sulle labbra che andava da un orecchio all'altro tanto che era grande

"questo lo pensi tu"

"no ne sono convinto" continuò a camminare dietro Elisa, facendole anche strada "gira a sinistra" e lei lo fece, era un po' titubante e sicuramente camminare con gli occhi tappati non aiutava ma si fidava di quel ragazzo perciò ascoltò quello che diceva

"e poi sono sicuro che sei bella anche senza trucco" continuò il moro

"e ma con tutto il trucco sotto gli occhi no"

"ok forse hai ragione ma nel caso ti vai a struccare in bagno"

"e stare struccata davanti a te? non se ne parla"

"perchè?"

"perchè no, finiscila" per lei l'argomanto trucco era un argomanto da non affrontare, almeno non quella sera

aveva imparato a truccarsi da sola, con i pochi trucchi che le aveva lasciato la mamma prima di partire per uno dei suoi tanti viaggi di "lavoro"

provava e riprovava a mettersi cose sul volto

prima perchè lo prendeva come un gioco

poi perchè voleva coprire in qualunque modo quel viso a cui non si sentiva di appartenere, perchè era troppo simile a lei

con il tempo ha iniziato a non riuscire a vedersi struccata, ormai era come una dipindenza, stava sempre truccata anche solo per scendere a buttare la spazzatura

ormai era diventata la sua insicurezza più grande, anche per colpa di quella donna che non poteva consierare sua madre

questa aveva una concezzione della perfezione strana, le imponeva di essere perfetta

non doveva mangiare tanto perchè sennò ingrassava e poi lei sfigurava ad avere una figlia senza quel fisico idealizzato da lei come perfetto

e se ingrassava doveva mangiare di meno, andare da un nutrizionista e fare molta attività fisica

se d'estate voleva mettere una maglietta senza maniche o un pantaloncino corto, si doveva ovviamnete fare la ceretta, perchè per lei erano e sono una cosa anormale, orribile, che non ci possono essere sulla sua figlia perfetta

e poi si doveva subire tutti gli insulti che quella gli riservava, erano semplici parole, che però rimangono fisse nella sua testa ancora oggi

ridicola

ogni scusa era buona per ricolrarle quanto fosse ridicola, semplicemente perchè voleva essere una bambina e poi ragazza normale, non un robot per farle fare bella figura

perciò adesso quella ossessione per la perfezione si è impossessata della sua mente

adesso non esce con un capello fuori posto e a costo di fare tardi se li rifà ottocento volte finche non sono perfetti

adesso si mette i pantaloni lunghi anche d'estate, perchè le sue gambe sono ingrossate per genetica e sa che non sono nello schema di perfezione di quella donna

adesso sta attenta a cosa mangia e si allena tutti i giorni, ma non ci va dal nutrizionista perchè ha paura che le dica che non è abbastanza quello che fa

adesso si mette quintali di trucco in faccia per coprire quelle imprefezioni assolutamente normali che le escono ogni tanto o per rendere perfette quelle ciglia che essendo bionde non si vedono tanto senza mascara

adesso si mette il mascara pure a mare, perchè non riesce più a vedersi senza, perchè non è più lei senza

anche adesso pensa ogni secondo a quanto è ridicola ma ad ascoltare quella voce assordante che le sugerisce ancora le parole di quella donna

"ei, che succede? ho detto qualcosa di sbagliato?" interruppe quei pensieri Christian, facendola tornare alla realtà

si era fermata all'improvviso e non aveva detto niente per minuti interi, Christian la aveva richiamata tante volte ma lei non aveva nemmeno sentito

ora questo stava davanti a lei abbassato leggemrente per guardarla negli occhi
"nono tranquillo tutto bene, mi è solo passato per la mente un ricordo"

"sicura che va tutto bene?"

lei annuì "ti ho fatto saltare la sorpresa? mi hai tolto le mani dagli occhi"

"ah vero" il ragazzo le coprì gli occhi e poi tornò dietro di lei

"noo daii di nuovo no"

"siamo quasi arrivati" continuarono per poco e poi si fermarono davanti ad una porta, il ragazzo faticò ad aprirla tendnedole gli occhi chiusi ma poi ci riuscì, entrarono e le tolse le mani daglla faccia "adesso puoi guardare"

la ragazza ci mise un po' per mettere a fuoco quello che aveva davanti

e quando lo vide rimase a bocca aperta, facendo qualche passo per vedere meglio

era una sala di danza ma tutto intorno c'erano dei led, viola, e al centro un tavolo apparecchiato

"ho saputo che ti piace particolarmente il poke" disse il moro avvicinandosi a lei e mettendole un braccio intorno alle spalle

"immagino che te l'ha detto una fonte affidabile" si girò e si lanciò nelle sue braccia

inutile dire che il moro colto di sorpresa sentì uno zoo nel suo stomaco, e no non era per la fame, ma per l'effetto che gli faceva quella ragazzina

spazio autrice
eii, scusate l'assenza ma sono stata impegnata, non so se riuscirò ad essere molto attiva durante giugno ma vi prometto che a luglio mi concentretò totalmente su questa storia
<33

compagni di banco- christian e elisaUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum