Capitolo 10 : Confusione

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Come ogni mattina, Hugo si alzò di buon ora per fare una passeggiata.
Nel 1960 si era trasferito qui da Memphis e dal quel giorno, non aveva più lasciato la città.

Qui aveva visto i suoi figli trovare moglie e poi aveva stretto per la prima volta tra le braccia i suoi nipoti.
Questi erano i momenti che li tornavano inmente durante le sue passeggiate e quella mattina non fu diverso.

Uscì di casa dirigendosi verso il lago ma, quando passò davanti alla casa del suo vicino, non poté fare a meno di chiedersi perché non l'avesse mai incontrato.

Dovrebbe chiamarsi Ryan Tre...Tem...Tess...come si chiamava? - Pensò tra sé e sé l'anziano scuotendo la testa.

Alla fine alzò le spalle e proseguì la sua passeggiata concludendo che forse non usciva perché, essendo arrivato da poco in città, ancora non conosceva nessuno.

Certo era strano, per essere un ragazzo giovane e che abitava da solo, stando a quanto tutti dicevano.

- ORE 18,00 CASA DI RYAN

Mi girai sul divano ancora mezza addormentata. Dopo aver fatto l'amore per la seconda volta con Ryan ( e in modo piuttosto movimentato ) dovevo essere crollata in un sonno profondo.

Mi tirò su, con la velocità che i muscoli mi consentono in questo momento e lo cerco con gli occhi.

È seduto dall'altra parte del divano, intento a leggere un libro. Completamente assorto.

《 Buonasera 》

sorrido

《 Buonasera piccola 》

sorride a sua volta e chiude il libro

《 Cosa stai leggendo di così interessante? 》

《 101 modi per seviziare una donna, t'interessa? 》

mi risponde ridendo. Un cuscino gli arriva in faccia 5 secondi dopo ma entrambi scoppiamo a ridere.

È sempre troppo diretto però cavoli se è bello... - penso poi ad un tratto... un pensiero si fa strada nella mia mente.

Bello era bello, speciale senza dubbio ma...valeva la pena fare tutto quel casino? Ho davvero rovinato tutto?
Mi chiedo se tutto ciò non sia stato solo un terribile sbaglio.

Da quando avevo visto Sarah non riuscivo piu ad essere totalmente serena.

Mi alzo dal divano e scappo verso il bagno fingendo di volermi lavare. Non so nemmeno perché sto scappando da lui, so solo che mi sento crollare.

Tutto quello che è successo negli ultimi mesi...

Mi chiudo la porta alle spalle e scivolo a terra contro di essa, come se fosse il mio ultimo rifugio.
Due lacrime mi scendono lentamente sulle guancie, mentre le parole di Sarah e il volto di Mike mi rimbombano nella mente. Adesso sembra tutto così perduto e lontano.

Perché adesso questi pensieri? Perché non mi lasciano in pace? - urlo a me stessa

Ad un tratto sento qualcuno dall'altra parte della porta che si avvicina. È Ryan e sta bussando. Bussa di nuovo. Tremo.

《 Cosa succede piccola? Cosa fai ? 》

non rispondo

《 Non so cosa tu stia facendo ma temo che tu ti stia preoccupando troppo. Avanti Gunny dai...aprimi e parlamene 》

la sua voce è così dolce che io di scatto mi alzo e apro la porta.

Nel momento stesso in cui lo guardo negli occhi e lo abbracco, tutti i miei peggiori pensieri si affievoliscono.

Mi bastava stare così, tra le sue braccia, appoggiata al suo petto per sapere che solo con lui sarò felice.
Il mio cuore inizia a battere più forte che mai.

Mi sposta una ciocca di capelli dal viso e sussurra

《 Gunny...Gunny...ci sono io qui non preoccuparti piccola andra tutto bene 》

così dicendo mi stringe ancora più forte a sé.

Sorridiamo.

《 Calmati ora, so che sono successe tante cose, ma io sono qui con te e non ti lascerò mai 》

poi prendendomi per mano mi riaccompagna sul divano in sala.

Cosa sarebbe successo se qualcuno mi avesse trovato in questo momento? Cosa avrei potuto dire a tutti quanti?

Queste erano molte delle domande che poi archiviai nella mia mente con la solita storia del " tanto non succederà mai ".

Che ingenua.

DEVIANT and SLAVEWhere stories live. Discover now