Capitolo 8 : Dove sei ?

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《 Signore, le assicuro che ritroveremo sua figlia non si preoccupi 》

《 Avete chiesto a tutti quelli che la conoscono ma, fin'ora nessuno l'ha vista! 》

George, il padre di Gunny, era in cucina a discutere animatamente con un poliziotto quando improvvisamente, entrarono Sarah e Mike.

Entrambi, la stavano cercando da parecchi giorni, avevano settacciato ogni casa dei loro compagni, nel caso si fosse nascosta lì ma non c'era.

Avevano cercato nei parchi, negli alberghi, perfino sotto i ponti e nelle mense pubbliche ma, nemmeno qui avevano avuto fortuna.

" Io so dove sei..." non faceva altro che ripetersi Sarah dalla sera della fuga ma, non aveva rivelato a nessuno i suoi sospetti.

Continuava a chiedersi il perché, anche se già lo poteva intuire.

Era stato Ryan. Ryan l'aveva sicuramente portata via o l'aveva convinta alla fuga. Quell'uomo era pazzo ora ne era sicura ma, non voleva creare altri problemi a Gunny.

Cosi la chiamava lui no? Gunny...

Mike, il suo fidanzato, ormai viveva preda di crisi d'ansia, era molto innamorato benché lei, non lo avesse mai amato come lui l'amava. Però, erano felici o così almeno credeva.

" E se fosse colpa mia? Se fosse scappata a causa mia? Non sono stato abbastanza vicino a lei in ospedale, non l'ho aiutata quando aveva bisogno ed ora..." - pensò Mike, mentre due lacrime li bagnarono le guancie.

Perfino i notiziari e giornali locali, avevano parlato della sparizione di una ragazza di 17 anni scomparsa improvvisamente 10 giorni fa da casa.

Stando ai notiziari però, la famiglia era distrutta. Nella realtà non era cosi.

" Si preoccupano quel tanto che basta per apparire buoni genitori " - pensò con disprezzo Sarah, nel guardare il padre recitare la sceneggiata con lo sbirro.

Era anche stato emesso un avviso per le strade, con un numero da contattare ed un indirizzo a cui rivolgersi, nel caso qualcuno avesse visto la ragazza.

Quando i giorni continuarono però a scorrere, senza che ci fosse alcuna novità, Sarah decise ch'era arrivato il momento di rintracciare Ryan e chiederli finalmente dov'era Gunny.

Questa non era più solo una bravata, una piccola fuga da casa, era trascorso già un mese ormai. Poteva anche essere morta, per quanto ne sapevano.

- 14.40 CASA DI RYAN

Suona il campanello.

Chi sarà mai? Chi è che cerca il mio Ryan? - penso, guardando verso la porta.

Ryan è accanto a me, seduto sul divano così, prima che io possa parlarci, si alza, mi guarda e vá ad aprire.

《 Dov'è? Ryan! Dov'è? 》

Sento la voce di Sarah provenire da oltre la porta ma, non riesco a vederla. Il corpo di Ryan la nasconde.

Sarah...che ci fai qui?

《 Sarah... per favore calmati! 》

Ryan tenta inutilmente di calmarla ma, lei non demorde. Continua ad urlare il mio nome e a prendere a pugni il petto e le braccia di Ryan.

《 Sarah...sono qui...fermati... 》

le dico e appena sente la mia voce, si calma e spostando Ryan, finalmente mi vede.

Rimane senza parole vedendomi in perfetta forma e sopratutto libera. Non schiava di un maniaco, come evidentemente aveva immaginato lei.

Lo si capisce dalla faccia che stava facendo.

Sono felice di vederla, ora capisco che un po mi mancava ma, al tempo stesso, non sono contenta che sia piombata qui, in questo modo.

《 Finalmente ti ho trovata. Che sta succedendo? Perché non sei più tornata? 》

facendomi mille domande a raffica, viene verso di me e mi abbraccia. Io la stringo a me, mentre Ryan chiude la porta e cambia stanza, per lasciarci sole a parlare.

《 Non saresti dovuta venire fin qui però, Sarah. Io sto bene anzi, stiamo bene 》

la fisso negli occhi mentre glielo dico ma lei, sembra non avermi nemmeno sentito.

《 I tuoi genitori e Mike ti stanno cercando. Tutti ti cercano e sono in pena per te. Torniamo a casa dai...》

《 Non posso Sarah 》

Non voglio. Ryan non vuole. Smettetela di cercarmi - urlavo dentro di me ma, mai e poi mai lo avrei urlato in faccia a Sarah.

Mi voleva bene, voleva solo proteggermi.

Oh Sarah, quanto non capisci. Mike... non m'importa più nulla di lui, ormai.

《 Per favore, non dire a nessuno dove mi trovo e dì a Mike di dimenticarmi.... 》

《 Tu non stai ragionando....Sei una minorenne a casa di un uomo che nessuno conosce. Sei scappata via e sparita per un mese. Sarà tanto se non accuseranno Ryan di rapimento. Devi tornare a casa! 》

mi guarda con gli occhi umidi.

La situazione non era poi così grave e se anche lo fosse stata, non m'importava.

Ci sediamo entrambe sul divano e restiamo a parlare per una buona mezzora finché, Ryan non rientra.

Dalla sua faccia, non si percepisce alcuna preoccupazione. Non teme di passare dei guai a causa mia o forse, non ci ha ancora pensato davvero.

Un ora dopo, accompagno Sarah alla porta, con la promessa che non avrebbe detto a nessuno dove fossi e con chi. Riteneva che fosse sbagliato ma, avrebbe continuato a coprirmi. Ryan non poteva passare dei guai con la polizia ed io non volevo tornare a casa ed essere una prigioniera.

" Ma lo sei già "

sento il mio inconscio urlarmi cristallino, di colpo.

- ORE 21.00, CASA DI RYAN

Finalmente io e Ryan siamo a letto. Non vedo l'ora che lui mi spogli e faccia sesso con me.

《 Chi è Mike? 》

mi chiede all'improvviso gelandomi il sangue.

《 Era il mio fidanzato... 》

cerco di spiegarli e lui mi guarda con aria divertita

《 Era? E adesso cos'è ? 》

Adesso non è più nessuno - li rispondo e mi metto a cavalcioni sopra di lui. Mi piace avere la sensazione di dominarlo.

Abbasso la testa e lo bacio con la lingua, lui ricambia il mio bacio e mi sfiora il seno.

Mi muovo sopra di lui pur essendo ancora con l'intimo addosso e mi struscio sul suo corpo.

Il tutto, non dura molto.

Sento crescere la sua erezione tra le mie gambe e pochi minuti dopo mi penetra, continuando a spingermi e a toccarmi fino a che, entrambi, non godiamo.

Siamo stanchi e per questo, abbiamo voluto concludere in fretta. Sembra quasi inoltre che, fossimo entrambi con la testa altrove e non vedevamo l'ora di poter chiudere gli occhi.

Chi dice che il sesso sia la miglior medicina contro i pensieri o i problemi, sbaglia di molto. Per me non fu così, perché non riuscivo a smettere di pensare alle parole di Sarah.

E se dovessi davvero tornare? Ormai non è piu un gioco, ora rischio qualcosa di più grave di una semplice sgridata dai miei. Ora sono una fuggiasca.

Quella notte, per la prima volta, mi addormento abbracciando Ryan, sperando che il suo calore possa annullare i miei brutti pensieri e le mie paure.

Non fu così.

DEVIANT and SLAVEWhere stories live. Discover now