Capitolo 3

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«Ti spiego un po' come funziona questo college, è un po' strano.» dice Sophie mentre scendiamo le scale che portano al piano terra.

«Di sicuro non sarà tanto diverso da quello di Boston.» dico scherzando.

«La maggior parte delle aule si dividono tra i tre plessi del campus, quindi ti dovrai orientare durante il tour. Al piano terra c'è il bar, la mensa e il cortile. Mentre all'estero, vicino all'ingresso secondario la palestra e la sala relax o di studio.»

«Mi sembra tutto normale fin qui.»

«Non è nulla tutto ciò. Al bar ci sono tre baristi: Jo, Dimitri e Annabelle. Tu spera che ti serva sempre Jo e non avrai problemi. È la più simpatica e ci farai subito amicizia. Le signore della mensa, invece, sono tutte scontrose. Ma ti abituerai.»

«Mentre gli altri studenti?»

«Alcuni sono atleti, altri si vedono di rado perché sono sempre a studiare, altri invece, organizzano in continuazione feste scatenate in qualche posto poco distante da qui. Poi ci sono i drogati, che ti possono procurare ciò che vuoi in poco tempo, e per finire ci sono i figli di papà; che studiano qui solo per compiacere i genitori.» annuncia mentre attraversiamo le porte che conducono al giardino esterno e ci avviamo verso una panchina piena di persone.

«Ottimo, sembra uno schema abbastanza facile da ricordare.» dico ad alta voce, credendo però di averlo detto nella mia mente. Sophie sorride sentendo le mie parole.

«Loro invece sono i miei amici. Jackson lo hai intravisto prima mentre usciva.» dice indicando il ragazzo che sta seduto al centro della panchina e mi fissa, trattenendo una risata per il modo bizzarro in cui ci siamo incontrati.
Gli porgo la mano per presentarmi e lui fa altrettanto. Successivamente lo studio meglio per capire che tipo di persona possa essere.

È un bel ragazzo, biondo, magro, abbastanza alto, pelle chiara, occhi azzurri e capelli tirati indietro dal gel. Indossa una camicia blu elettrico e dei jeans beige, airforce bianche e l'orecchino a croce sul lobo sinistro.

«Quella seduta dietro di lui è Crystal, una vera arpia. Ti consiglio di stargli alla larga se non vuoi litigarci ogni due secondi.» mi bisbiglia all'orecchio, come a non volersi far sentire dalla diretta interessata e mi domando il motivo per cui se le sta così antipatica questa ragazza perché è nel loro gruppo?

Comunque ha ragione, si vede lontano un miglio che è una stronza. Basta guardarla. Però, nonostante ciò mi presento.

Ha i capelli biondi platino raccolti io una coda alta, gli occhi sono castani ed ha la pelle olivastra. Entrambe le orecchie cosparse di piercing, un seno prosperoso e un fisico a clessidra. Indossa una maglietta bianca talmente tanto scollata da mostrare il reggiseno nero sotto, pantaloncini neri -anch'essi troppo corti-, anfibi bianchi ai piedi e non so quanti accessori alle braccia. Braccialetti di ogni dimensione e forma, con troppi pendenti incorporati.

«Quello dietro di lei invece è il classico cattivo ragazzo di turno che le fa cadere tutte su suoi piedi. Travis.» Sgrano gli occhi quando lo vedo. Non è possibile, il tizio con cui ho avuto un battibecco stamani, perfetto.

«Ciao dolcezza, guarda un po' chi si rivede a giro.» dice con un ghigno malizioso in volto, che però chiede solo schiaffi quel viso.

«Mmh ciao, non pensavo di rivederti, sai?» rispondo di circostanza, facendogli scomparire quel ghigno divertito dal volto.

«Sai com'è. Andiamo nello stesso college e stai simpatica a mia sorella, anche se non vi conoscete. Quindi mi dispiace avvisarti, ma dovrai vedermi ancora per molto.» annuncia lui aggirando la panchina e sedendosi vicino alla bionda, mettendogli una mano sulla coscia. Facendola sghignazare, come farebbe una gatta in calore appena trova la sua preda.

Midnight Where stories live. Discover now