Capitolo 4

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Venerdì pomeriggio mi ritrovo davanti lo scenario che si presenta ogni volta che delle ragazze devono prepararsi per una festa: musica a palla, vestiti e scarpe sparsi ovunque, trucchi che non si sa da dove spuntino e trambusto generale per capire cosa indossare.

Tra me e Sophie pare che dobbiamo fare a gara a chi sfilerà per prima sulla passerella di Christian Dior o chi su quella di Coco Chanel, pare che ci stiamo preparando per la premiere di un film e non per una festa universitaria.

«Passami quel vestito che si trova sotto il lenzuolo del tuo letto, quello nero con gli strass. Per favore.» grida lei dal bagno mentre io corro da una parte all'altra della stanza alla ricerca di ciò che mi ha chiesto.

«Non lo trovo, c'è troppo casino.» annuncio dopo alcuni minuti. La sento sospirare rumorosamente dal bagno e dopo qualche secondo esce con l'accappatoio addosso, l'asciugamano che sta tamponando i capelli e le gambe piene di crema depilatoria.

«Eppure era qui fino a due secondi fa.» dice mentre rovista nervosamente sul mio -povero- letto, ormai disfatto.

«Indossa questo, ti starà dieci volte meglio.» mi intrometto tirandole addosso un vestito bordeaux non troppo corto e con tanto di spacco laterale sulla gamba destra.

«Non è proprio il mio colore preferito, però è meglio di niente. Torno subito, intanto inizia a prepararti pure tu, altrimenti faremo tardi.» mi rimbecca mentre si rinchiude nuovamente in bagno, alzando ancor di più il volume della musica che sta ascoltando. Mi meraviglio di come le ragazze che hanno la camera vicino a noi non siano ancora venute a lamentarsi per il rumore.

«Dio, dove si è cacciata adesso.» impreco dopo qualche minuto mentre cerco il barattolo con la mia schiuma per modellare i capelli.

«Se stai cercando la maschera al cocco per i capelli ricci; si trova sotto la mia scrivania, nel secondo cassetto sulla sinistra.» urla Sophie, come se mi avesse letto nel pensiero e trovo ciò che stavo cercando. La ringrazio e inizio a sistemarmi pure io.

Qualche minuto dopo aver rovistato nella montagna di vestiti trovo quello che prima stava cercando disperatamente la mia coinquilina.

«Tesoro, ho trovato il vestito nero. Lo posso indossare o mi tagli la testa?» le domando mentre mi sporgo sulla soglia del bagno con il vestito in appeso a una gruccia e la trovo con una gamba accavallata sulla lavandino, mentre mi fissa incuriosita.

«Fammi indovinare, era sotto il letto?»

«No, sotto la montagna di vestiti sulla mia sedia. Ah, per tua informazione abbiamo degli armadi per un buon motivo. La mia sedia non è uno di quelli, quindi o togli la tua roba da lì sopra e lavi qualcosa, o tempo due secondi e finisce tutto fuori dalla finestra.» le dico come se fossi una sorella maggiore, in maniera scontrosa.

«Scusa mamma, non sapevo fossi così tanto permalosa eh. Comunque si, lo puoi prendere quel vestito. Starà meglio a te che a me, sicuramente. Con il fisico che ti ritrovi farai voltare tutti gli uomini nella tua direzione stasera!» esclama puntandomi contro la lametta che tiene in mano.

Scoppio a ridere e inizio a decidere se buttarla fuori dal bagno a suon di calci nel didietro o se prenderla di peso, dato che devo farmi una doccia e lei sta occupando l'unico bagno che abbiamo da troppo tempo.

***
Mezz'ora dopo la situazione è simile a prima, con l'unico cambiamento che io devo solo finire di truccarmi e Sophie deve ricordarsi dove ha messo i suoi tacchi.

«È mai possibile che le cose in questo posto scompaiano ogni volta che le cerco, ma tornino magicamente quando non ne ho bisogno? Non posso certo andare con i piedi scalzi ad una festa!» rido e mi sistemo sulla sedia davanti allo specchio.

Midnight Where stories live. Discover now