XLVIII. Piano B

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𝐊𝐫𝐨𝐧𝐨𝐬

𝐊𝐫𝐨𝐧𝐨𝐬

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Aveva appena concluso la telefonata con Adonis. Si mosse veloce verso il salotto. Rhea, Morpheus ed Hestia lo guardavano confusi.

«E come faremo nel frattempo? C'è una taglia su tutti.» Rhea gli si avvicinò, afferrandogli il braccio.

Kronos si morse l'interno guancia. «Nella Biblioteca c'è uno scaffale di botanica antica. Spingilo  e ti ritroverai delle scale davanti.»

Morpheus aggrottò la fronte. «Perché non me ne sono mai accorto? Cioè nessuno, anzi.»

«Perché nessuno di voi leggerebbe libri di botanica.» Kronos scrollò le spalle. Hestia lo guardava confusa. «L'ho fatto costruire io, dopo il mio Torneo. Tu eri in giro e Hyperion mi ha aiutato nel progettarlo.» si premurò di chiarirle le idee. «Una volta scese le scale, si apre un intero appartamento. Ci sono abbastanza provviste. Bisogna che aspettiate che passi quest'emergenza. Credo che una volta che avranno me, si calmeranno. Nel frattempo dovrete aspettare lì.» Si sfregò le tempie con le dita, con movimenti nervosi. «C'è un'uscita di emergenza, comunque. Seguendo il corridoio, arriverete a delle scale che vi riporteranno in superficie. Vi ritroverete nel bosco.»

Rhea scosse il capo. «Non mi piace. Non mi piace quello che frulla nella tua testa adesso. Non me ne vado senza di te, senza Hyperion-»

Kronos le prese il volto tra le mani. «Invece lo farai. Perché i ragazzi hanno bisogno di qualcuno e sei l'unica che può fare qualcosa.»

Rhea annuì sconsolata. Fece cenno ai ragazzi di seguirla. Morpheus ed Hestia restarono per alcuni minuti a fissarlo. Kronos inarcò un sopracciglio e li guardò confuso. Pochi istanti dopo, i due lo abbracciarono forte e lui si irrigidì appena. Si rilassò poco dopo, abbassando la guardia, e prese ad accarezzare i loro capelli. «Andrà tutto bene. Voglio solo che restiate al sicuro, per ora.»

«Di' a Mars che lo adoriamo, quando lo vedrai.» Morpheus sorrise ed Hestia gli prese la mano.

Kronos fece un cenno d'assenso col capo e li osservò allontanarsi. Abbassò lo sguardo sul proprio orologio da polso e sussultò quando sentì la porta di casa bussare. Si incamminò e, una volta aperta, i nervi si rilassarono nel riconoscere lo sguardo del fratello. Hyperion salutò Hydra.

«Posso sapere cos'avete in mente di fare?» Hydra poggiò le mani sui fianchi.

Kronos si scambiò una veloce occhiata con Hyperion, che scosse leggermente il capo.

«No, ma dovrò chiederti un favore.»

Hydra intrecciò le braccia al petto. «Sentiamo.»

Kronos si massaggiò il collo. «Per tutto il tempo che staremo via, mi farebbe piacere se passassi qui di tanto in tanto ad accertarti che sia tutto okay.» Si mosse a disagio, spostando il peso da un piede all'altro, «Rhea si nasconde qui in un passaggio della Biblioteca con i ragazzi. Hanno bisogno comunque di sostegno.»

𝐒𝐢𝐧𝐬 𝐨𝐟 𝐭𝐡𝐞 𝐅𝐚𝐭𝐡𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora