One shot 1 Hyperion

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Salve! Volevo lasciarvi una oneshot in attesa della pubblicazione del prequel (che arriverà la settimana prossima.)
E pensavo fosse carino avere il POV di Hyperion e mostrarvi come si è avvicinato a Hydra per la prima volta.
Buona lettura!

🔥🔥🔥



Hyperion



«Quante cazzo di volte ti ho detto di non lasciare i tuoi calzini in bagno?» Mars quel mattino era particolarmente polemico.

Hyperion se ne stava seduto sulla poltrona del salotto, cercando di fingere di essere diventato improvvisamente sordo, nella speranza di passare inosservato. Li sbirciava di traverso, affacciando il naso di tanto in tanto dal libro che stava disperatamente provando a leggere.

Morpheus strappò dalle mani di Mars i calzini. Prese ad agitarglieli davanti al volto, facendo innervosire ancora di più l'amico. «Sono solo calzini! Perché non esci un po' e vai a divertirti, tipo rilassarti nella natura e saltellare nell'erba a piedi nudi.»

Apollo, seduto a terra a gambe incrociate, ridacchiò. Allungò una delle pedine sulla scacchiera della dama e poggiò entrambi i gomiti sul tavolino. «Perché Mars è assolutamente il tipo da passeggiate da idiota come te.»

Mars si lasciò scappare un gridolino isterico. Si passò nevroticamente le mani tra i capelli. «PERCHÉ PUZZANO E VANNO MESSI A LAVARE!»

Morpheus si portò una mano al petto indignato. «Le mie cose non puzzano.»

«Meglio che scappi, o ti affogo con i calzini alla gola.»
Morpheus gli ammiccò. «Mars, sicuro proprio che tu non voglia un bagnetto caldo? Ti manca solo la vena isterica sulla fronte e possiamo proprio dire che stai diventando la fotocopia di Kronos-»

Hyperion era pronto ad ammazzare entrambi. Mars decise di reagire, sfilando una scarpa. Gliela lanciò addosso, ma Morpheus fu più veloce. Si abbassò di scatto e la scarpa colpì Hyperion sulla fronte.

Il silenzio piombò come una coltre di ombre sulle loro teste. Hestia, che fino ad allora era impiegata a spargere candele profumate per casa, si bloccò.
Hyperion era stanco di fare il baby sitter da quattro soldi per tutti i ragazzi. Certo, li adorava e non si sarebbe fatto scrupoli a sfracassare il cranio a chiunque avesse provato a far loro del male, ma a volte aveva così tanta voglia di strozzarli. Chiuse il libro con un tonfo. «Bambini, qual è il vostro cazzo di problema?!» Si tirò in piedi.

Morpheus saltellò sul posto, andando a nascondersi dietro Mars, approfittando della mole dell'amico.
D'altro canto, Mars gli pestò il piede solo per infastidirlo.

«Coglioni.» Hestia roteò gli occhi, tornando ad accendere una delle candele all'essenza di cocco e lamponi.

A volte Hyperion credeva di star crescendo una banda di idioti pazzi, piuttosto che un covo di assassini. Iniziava ad esserne assolutamente certo, in verità. Afferrò la scarpa da terra e la porse a Mars.
Il ragazzo arricciò il naso, in un'espressione poco fiduciosa, e allungò la mano per prenderla, ma Hyperion fu ancora una volta più rapido: gliela suonò in testa. «Avete un cervello bacato. A volte mi chiedo come faccia ad essere la vostra testa così vuota.»

Mars si massaggiò il punto colpito, bofonchiando delle lamentele a bassa voce. A quel punto Hyperion gli strappò da mano i calzini e li porse a Morpheus, avvicinandoli alla sua bocca. «Te li faccio ingoiare la prossima volta che non li metti nel cesto dei panni sporchi.»

𝐒𝐢𝐧𝐬 𝐨𝐟 𝐭𝐡𝐞 𝐅𝐚𝐭𝐡𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora