Capitolo 1: William (Parte I)

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Due settimane dopo

Angel: Ho delle novità. Videochiamata alle cinque del pomeriggio. Ho bisogno di tutti voi.

Io: Mi stai spaventando però ci saremo. A dopo.

Quando vedo Blake camminare verso di me, infilo il cellulare nella tasca posteriore. Ogni volta che gli sono vicino, sento che sta tramando qualcosa. L’80% delle volte non è una cosa buona.

“Abbiamo bisogno di una nuova canzone. A Seattle il pubblico sembrava un po’ spento”, si lamenta, come al solito.

“Stai scherzando, vero?”. Gli urlo contro. Non è che posso scrivere una canzone con uno schiocco di dita, soprattutto quando la mia vita è così di merda, e non voglio scrivere nemmeno un dannato testo.

Lui continua a scrivere sul suo telefono, senza preoccuparsi di guardarmi. “Ti sembra che stia scherzando?”.

“Blake, sono così fottutamente stanco delle tue stronzate! Non riesco a scrivere nulla”, sbotto per la frustrazione.

“Meglio che tu stia attento a come parli”. Finalmente mi guarda. Siamo a pochi centimetri l’uno dall’altro e sono quasi certo che stia per darmi un pugno. Le vene del suo collo pulsano per la rabbia, ma la sua voce sembra calma quando ringhia: “Basterà una telefonata per rovinarti”. I suoi occhi mi trafiggono, ma sono troppo esausto per discutere con lui. Il mio cervello si rifiuta anche solo di pensare a cosa si provi a prenderlo a pugni, cosa che sogno di fare da tempo. “È questo che vuoi?”

Ricordo a me stesso che tutta questa merda finirà presto prima di rispondere: “No, Blake”.

Lui sorride vittorioso. “È quello che pensavo. Se sei stanco, posso occuparmene io”.

Tiro un sospiro di sollievo, pensando che per una volta mi capisca. “Qualche giorno di riposo sarebbe fantastico”.

Non potrei sbagliarmi di più.

“Prendi queste, così non ti sentirai più stanco”. Non ho mai visto le pillole blu che tiene davanti a me, ma non ci vuole un genio per capire cosa siano. “Non pensarci troppo, William. Hai detto che ti serve qualcosa per tirarti su, ed è quello che ti sto dando”.

“Non prenderò della droga”, sbotto, facendo un passo indietro.

“Perché? Perché ti hanno detto che creano dipendenza e sono pericolose?”, mi chiede con voce divertita. “È una bugia. Non vogliono che tu veda quello che nascondono”.

“Di che cosa stai parlando?” mi sento perso e ci vuole molta energia per capire le sue enigmatiche cazzate.

“Prova, e lo vedrai da te”. Li spinge più vicino.

Istintivamente, gli do uno schiaffo sulla mano e lo afferro per la giacca prima di bloccarlo contro il muro. “Te l’ho detto. Io… non mi drogo”. Sibillo.

“William, William, William…”. Blake ride mentre mi spinge indietro. “Sembra che tu non abbia imparato a stare al tuo posto”.

“Mettimi alla prova, Blake. Ti prego, fallo”. Gli ringhio contro.

“Cosa hai intenzione di fare, eh? Devo ricordarti che ho la reputazione di Jill nelle mie mani?”.

“Tu…” Do un pugno al muro a pochi centimetri dalla sua testa. Cazzo! Sapevo che il bastardo non si sarebbe liberato di una cosa così importante. Se Jillian scopre che lui ha ancora le prove del suo stupro, la distruggerà. Mi ci sono voluti anni e un terapeuta per aiutarla ad andare avanti.

Rocking Your Heart (Edizione Italiana)Where stories live. Discover now