Capitolo 28: William (Parte I)

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Quando torno a casa, papà e Brooke stanno cucinando.

La giornata è volata via e ho perso la cognizione del tempo.

Maurice e Lorelai stanno giocando nel parco dietro casa - è l'immagine perfetta della vita familiare.

"Sono a casa", annuncio, buttando le chiavi sul tavolo accanto alla porta.

Brooke si affretta a rubarmi un bacio prima di abbracciarmi. "Bentornato a casa, Will".

"Amo i tuoi abbracci, piccola. Hai un minuto?", sussurro, accarezzando il suo pancino.

"Sì, cosa c'è?"

La guido verso il soggiorno. "Ho chiamato Erik oggi", confesso giocando con un ciuffo dei suoi capelli.

Lei inclina la testa, guardandomi. "Per cosa?"

"Gli ho chiesto di aiutarci con il nostro matrimonio ridotto".

Lo scintillio nei suoi occhi è magico mentre mi prende il viso per attirarmi verso di lei. "Oh, Will, sei così dolce, ma non dovevi disturbarlo. Ha già tanto da fare con il nostro matrimonio mondano".

"Dovrei chiamarlo e dirgli di non fare nulla?"

Sfioro il mio naso con il suo, aspettando che recepisca il messaggio.

"Aspetta, ha accettato di aiutarci?" Non si aspettava che lui ci aiutasse, ed è per questo che non voleva chiedere in primis.

"Sì. È rimasto impressionato dalla tua lista e ha detto che va bene".

"Oddio", strilla, saltandomi tra le braccia. "Ti amo!"

La sollevo in aria e la faccio girare. "Lo so, piccola. Anche io ti amo. Ora lasciami fare una doccia". La metto giù, facendo in modo che il suo corpo si sfreghi contro il mio.

"È un peccato che non siamo soli". La sua dolce finta innocenza è una delle sue migliori qualità.

Le faccio l’occhiolino e vado al piano di sopra. È stata una giornata lunga, ma la cena con la mia famiglia è uno dei rituali che amo e che mi mancava di più prima di conoscere Brooke.

Dopo una doccia veloce, cerco di sistemare i miei capelli disordinati, sapendo che ho bisogno di un taglio.

Tuta e una maglietta saranno più che sufficienti per stasera.

Le risate di Lorelai e Brooke riempiono la casa. A volte mi chiedo come sarebbe stato vivere qui quando Brooke era piccola.

La sua felicità è contagiosa.

"Zio Will". Quando Lorelai corre verso di me, la prendo in braccio, facendola strillare.

"Ehi, dolcezza, come stai?" Ride quando la solletico.

"Ho fame, ma Brooke dice che non posso mangiare biscotti prima di cena".

"Brooke ha ragione, piccolina. Vai a lavarti le mani e poi mangeremo".

Mentre la metto giù, Brooke mi scruta con un sorrisone .

"Va bene". Lorelai salta come un coniglietto verso il bagno.

"Fammi indovinare... si è lamentata dei biscotti". Brooke mi dà un colpetto.

"Sei una zia cattiva", la rimprovero giocosamente, ma lei ridacchia.

"Oh, davvero. Allora, meglio che me li mangi io". Mi fa la linguaccia, prendendomi in giro.

"Ne ha già divorati cinque". Papà ride mentre bacio la fronte di Brooke.

Rocking Your Heart (Edizione Italiana)Where stories live. Discover now