Capitolo 25: William (Parte II)

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Sono passati quattro giorni da quando abbiamo lasciato casa dei suoi genitori. Brooke è stata silenziosa e non ha voluto parlarne anche se abbiamo concordato di sposarci lì. Si è buttata nel lavoro, scrivendo canzoni, registrandole e cercando di tenere la mente occupata.

La guardo persa nei suoi pensieri. "Tesoro, dobbiamo parlare." Alza gli occhi verso i miei, aspettando che io continui. "Vieni qui." Quando batto la mano sul divano, chiude il suo taccuino e si avvicina.

"Va tutto bene?" chiede, piegandosi per baciarmi.

"Dimmi tu. Cosa succede?"

"Non lo so." Si siede accanto a me e fa spallucce. "Davvero, non lo so." Il suo sorriso è così adorabile che mi scioglie il cuore.

Tiro i suoi piedi sulle mie gambe e li massaggio. "Parlami, piccola. Sono qui per te. Cosa ti preoccupa?"

"La casa dei miei genitori." Sospira. "Sai che non voglio venderla. Fa parte di me, ma allo stesso tempo, mi spaventa," confessa. Brooke guarda le mie mani mentre si gode il massaggio.

 "Perché?"

"È come se mettesse un incantesimo su di me."

Lascio andare la testa all’indietro mentre non posso farne a meno di ridere.

Lei mi lancia un cuscino addosso mettendo il muso.

"Va bene, mi dispiace, piccola. Credo che ami quella casa più di quanto sei disposta ad ammettere, e posso capire il perché. Quel posto è il paradiso in terra."

"Continuo a sognare di vivere lì," sussurra come se avesse paura di dirlo ad alta voce.

"Lo vuoi?" Certo che lo vuole, ovviamente, ma non so se è pronta ad ammetterlo ancora.

"Oh, su, Will." Sibila. "Vedo quel posto come sacro. Ho paura di far arrabbiare qualcuno se osassi fare cose con te lì dentro. Quindi come potremmo viverci?"

"Solo perché è la casa dei tuoi genitori, non deve spaventarti." Alzo un sopracciglio. "Ci sono dei fantasmi?"

Ridendo, scuote la testa. "Non che io sappia."

"Quindi, era questo il motivo per cui mi hai respinto l'altro giorno?"

Brooke mi punta un dito nel petto trattenendo a stento una risata. "Ehi, devo ricordarti che una volta tornati a casa non siamo arrivati alla camera da letto?"

"Non è quello che ho chiesto." La tiro sulle mie gambe e le sposto un ciuffo dei suoi capelli dietro l'orecchio.

“La verità è… che mi sento ancora colpa perché sto andando avanti senza di loro. Loro non hanno avuto una scelta.” Si porta la mia mano sulla guancia e poi chiude gli occhi.

“Non pensi che sarebbero felici nel vedere quanto sei straordinaria, bella, talentuosa e coraggiosa?”

“Credo di sì,” mormora, mordendosi l’interno della guancia.

“A loro piacerebbe vederti felice e al sicuro nel luogo che hanno costruito per te.”

“Pensavo che tu fossi il mio rifugio sicuro.”

“Lo sono, piccola, e lo sarò sempre per te e per i nostri bambini.” Brooke si avvicina e appoggia la fronte sulla mia mentre con le unghie sfiora la base del mio collo. Cazzo, è così difficile rimanere concentrato sulla nostra conversazione.

“Ti amo, Will, più di quanto potrei mai esprimere a parole.”

Le rubo un bacio veloce. “Allora, quando vuoi trasferirti?”

“Cosa?” La sua espressione sorpresa mi fa sorridere. “Come fai a saperlo?”

“Sei un libro aperto per me, Brooke. Posso leggere il tuo cuore più di quanto possa leggere la tua mente.”

Rocking Your Heart (Edizione Italiana)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora