capitolo 43

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Non mi sono mai sentita così stanca e frustata,  in più Niall sembra non essere più lo stesso. Da quel famoso giorno in cui ho trovato i sonniferi, e da cui chiedevo delle spiegazioni, lui non fa altro che arrabbiarsi con me. Non mi piace più dormire accanto a lui, né sentire il suo profumo, nè tantomeno assaporare le sue labbra. Sto provando un senso si schifezza nei suoi confronti che non riesco a reprimere, non è possibile amare una persona e poi odiarla con tutto il cuore. Nemmeno i bambini cambiano il loro pensiero così in fretta. Inoltre, per qualche strano motivo, non mi fa uscire da casa per paura che io possa perdermi in questa grande città. Ormai è una settimana che alloggio in questa casa e non uscire mi fa sentire vulnerabile e insignificante; in più quando chiedo di fare qualcosa assieme, lui si alza subito e va a prepararmi un tè.

Per favore Niall, possiamo uscire oggi ? È da una settimana che non usciamo e non riesco più a rimanere qui. Dico accanto al ragazzo che sta guardando il soffitto con le mani incrociate dietro la testa. Lui mi rivolge lo sguardo e con aria turbata si alza dal letto lasciandomi sola con mille sospetti che mi passano per la testa. Sicuramente, sarà alzando a farmi una bevanda che ha sempre un gusto molto strano. Mi alzo dal letto e vado verso la cucina in cerca del ragazzo. Appena arrivo sento Niall dire qualcosa di incomprensibile al telefono. Inoltre quando prende il The va subito a prendere un barattolo bianco, simile a quello che avevo visto io con scritto "sonnifero per lunga durata." Spero vivamente che si sta sbagliando a prendere il barattolo e nello stesso tempo spero che non metta nulla di ciò nel mio the.

Kimberly, porca puttana, ti ho detto di venire da me. Non farti scoprire dalla guardia e ci incontriamo nel solito posto. Termina Niall appoggiando il telefono sul tavolo della cucina e prendendo le due tazze. Durante la sua preparazione ho notato che ha messo le pastiglie solo su una di esse, ovvero la tazza che afferra nella sua mano destra. Cerco di ritornare al letto facendo il meno rumore possibile e fingo di leggere un libro che pochi giorni prima ho iniziato.

Ecco a lei principessa. Dice dandomi la tazza che si trova nella mano destra; in quel momento mi viene un'idea. Devo mandare via Niall in modo che io possa riuscire a scambiare le due tazze e vedere l'effetto.

Potresti portarmi i biscotti che si trovano sopra il tavolo della cucina ? Dico ad alta volte con la tazza tra le mie mani. Lui annuisce e prima di andare appoggia la sua tazza nel comodino. Subito dopo scambio la tazza e ritorno nella posizione precedente per non far sospettare nulla a Niall. Al suo ritorno si mette accanto a me e con aria di sfida inizio a bere la bevanda nociva. Lui fa lo stesso e nello stesso tempo mi accarezza i capelli.

Con chi stavi parlando prima ? Eri molto arrabbiato, visto che stavi urlando. Dico sapendo già con chi stava parlando, con una certa Kimberly. Lui inizia a balbettare e inizia ad agitare le mani. Sta avendo una reazione strana e la cosa mi preoccupa.

Con un collega di lavoro, si chiama Kim. Conclude mentre sorseggia la sua bevanda. Lo guardo fingendo un sorriso e ritorno a bere il tè. So che stava parlando con una donna, con Kimberly. Ma perché mi sta nascondendo tutto ?  Subito dopo Niall si alza ma ha un forte mal di testa e si accascia a terra tenendo il suo capo. Sta urlando e sta dicendo delle parole così volgari.

Facciamo l'amore, oh sì,  dai cagna vieni qua vicino a me a farmi un pompino. Dai stronzetta,  vieni a calvalcarmi. Dice togliendo i vestiti e venendo verso di me barcollando con le mani. Mi tolgo dal letto e do una botta nella testa al ragazzo. Subito dopo si mette a dormire nel letto e colgo l'opportunità per andare via da quella casa. Prima mi dirigo in cucina e prendo il cellulare, una pastiglia di quel contenitore e infine le chiavi. Con mano tremante faccio fatica ad aprire la porta e non riesco nemmeno a respirare regolarmente per la troppa paura. Subito dopo riesco ad aprire la porta e una volta fuori chiudo la porta con le chiavi. In fretta faccio le scale e quando raggiungo l'uscita mi trovo in un posto isolato e sconosciuto. Decido di prendere la macchina e di guidare verso l'uscita di questo posto. Non conosco il posto, non conosco nemmeno come si utilizza un'auto, ma farò di tutto per riuscire ad andare via da qui. Mentre guido verso una meta sconosciuta sento il cellulare di Niall squillare e vedo comparire il nome di Kimberly. Decido di aprire la chiamata ma non di rispondere, è una cosa intelligente in certi sensi.

Harry, quella stronza è uscita. Alzati. Come lo sa lei che sono uscita da lì ? Chiudo la chiamata e spengo direttamente il cellulare. E perché l'ha chiamato Harry ? Perché mi ha dato della stronza ? Perché sono così stupida a non pensare che in quella fottuta casa c'erano delle fottute telecamere. Diamine, cosa faccio ora ? Vedevo qualcosa di strano nella camera ma non avrei mai immaginato una cosa del genere. Ecco perché prima ho visto una chiamata persa da Kimberly, forse avendo il controllo delle telecamere voleva allarmare Harry del mio scambio di tazze. Questi pensieri mi stanno invadendo la mente e non riesco a concentrarmi nella strada, non so dove andare. Dopo svariati minuti riesco a vedere delle luci da lontano e subito dopo vengo a conoscenza che sono quasi arrivata in città. Accellero il passo della macchina raggiungendo i 120 km/h e spinta dalla adrenalina comincio a tremare. Una volta entrata in città mi guardo intorno e chiedo delle indicazioni per andare all'ospedale ad un signore che si trovava a passeggiare tranquillamente.

Allora signorina, deve andare sempre dritta...aspetta. Si blocca e inizia a scrutare i miei lineamenti . Alzo il sopracciglio e il signore stupito mi sussurra qualcosa.

È da una settimana che la polizia di Los Angeles ti sta cercando. Avanti, fammi salire che ti porto in caserma. Annuisco stupita e apro la porta della carreggiata. Lui si siede nel posto accanto al mio e inizia a spiegare ciò che stavano raccontando coloro che mi cercavano.

Il ragazzi sembrava innamorato perché parlava in una maniera estremamente adorabile, mentre la donna sembrava tua mamma perché piangeva a dirotto. Poi c'era un'altra ragazza che come la donna piangeva senza fermarsi e quando sono stati intervistati hanno detto che ti vogliono un bene dell'anima. Che fine hai fatto? Tua madre, tua sorella e il tuo fidanzato erano così spaventati.. Conclude il signore guardandomi. Io rimango paralizzata per quello che ha detto l'anziano e istintivamente i miei pensieri si soffermano su Mark, Samantha e Castel. Ma loro non erano ciò che l'anziano diceva, non erano nessuno...se non persone che volevano aiutarmi. Ma se è davvero così ? Nel senso, se lo sono davvero ?

Sono stata messa in una brutta situazione.. Spiego frettolosamente e in modo generico, non voglio dire nulla a nessuno, figuriamoci ad uno sconosciuto.

Ecco, siamo arrivati. Dice indicando l'edificio vecchio e male strutturato. Sorrido all'idea di essere arrivata e scendo lasciando la macchina aperta.

Mi segua signorina. Conclude prendendo il mio braccio visto che fa fatica a camminare a causa della sua maggiore età. Sorrido e faccio come mi ha detto.

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Ecco a voi il capitolo...vi ricordate di Kimberly ? Bam Bam è ritornata e...vedrete cosa farà..grazie mille per i 25.1K,  grazie grazie grazie grazie grazie mille a tutti, davvero ♡. Nel prossimo capitolo ci saranno tante altre novità e siamo quasi alla verità dei personaggi, ma ancora dobbiamo scoprire tutto riguardo la setta. Tanti baci ♡

Only sex?"Love between the cell " . (FanFiction Niall Horan)Where stories live. Discover now