capitolo 4

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Presi il mio motorino e andai a casa. Aprì il portone e mi ritrovai mia mamma.Sono sicura che ora mi fa uno di quei discorsi che è solita fare.

" dove sei stata fino a quest'ora?" dice lei arrabbiata incrociando le braccia e aspettando l'arrivo di una mia risposta. Mi guardava con certi occhi che solo a vederli mi mettevano paura.

"da nessuna parte. E non fare la mamma ora." dico passando e sfiorandola. Mi dava davvero fastidio quando fingeva di interessarsi a me. Lei non si è mai interessanta a ciò che faccio. Si interessa a me solo quando si parla di scuola. Questo mi dava nettamente fastidio, oltre la scuola c'è molto altro. Ma lei proprio non lo capiva.

"mi sono stancata delle tue parole e così mi ferisci." dice mia mamma "sei veramente maleducata con me. Io faccio di tutto per te, ti compro i vestiti, ti do i soldi e faccio quello che vuoi" continua il suo inutile discorso. Si avvicina a me per farmi vedere che è davvero interessata a me.

"Ah ma davvero ? Io sono maleducata ? Apri gli occhi, non stai facendo la parte del genitore, ne te ne papà. Siete così presi dal lavoro che nemmeno vi rendete conto di come sono moralmente. Complimenti!" dico per poi voltarmi e lasciando mia mamma a bocca aperta. "Ah e i vestiti, soldi e quella roba lì non mi interessa minimamente. Se lo fai solo per me allora evita perché posso vivere anche senza i vestiti firmati o uscire di casa con in mano cento euro. Vedi il punto ? Non tutto si risolve con i soldi o con i bei vestiti." dico guardando la sua reazione. Aveva serrato la mascella, segno che si era davvero arrabbiata. Non disse più una parola e lasciandola nel corridoio continuai il mio tragitto verso la mia camera. Ma mi dimenticai di dire la cosa più importante. Così mi girai e vedendola disperata dissi altre parole che avrebbero ferito di più il suo morale.

"Ah e un'altra cosa, da oggi sarò più me stessa."

"Cosa vuoi dire con 'sarò più me stessa'?" replica mia mamma incrociando le braccia e facendo una certa faccia. Si vedeva lontano un miglio che non si aspettava quelle parole da me. Ma io ero stanca di tutto  e se mi tenevo ancora le cose dentro di me finivo per andare in manicomio.

"Che mi son stancata di fare ciò che volete voi e non quello che voglio io. Mi avete fatto iscrivere al corso di danza e di piano senza sapere la mia opinione. Senza sapere che a me quelle cose da 'ragazza per bene che viene da una famiglia ricca' mi fanno schifo." dico ciò che volevo dire da un po di tempo quando però all'epoca non avevo tanta forza e coraggio. Ma ora, ora basta!

Mi chiusi in camera e andai al bagno per truccarmi. Dovevo andare alla festa di Trev. Volevo apparire più carina possibile. La mia amica Sophie mi aveva detto che andando a questa festa potevo scoprire la verità riguardante la nostra rottura. Beh ero davvero ansiosa all'idea. Cominciai a farmi filmini mentali su quello che avrebbe detto il mio ex ragazzo.Quando l'ora raggiunse le otto in punto indossai il mio vestito color oro. Era davvero stupendo. Ricordo che me l'aveva regalato la nonna per il mio sedicesimo compleanno. Devo dire che la nonna ha davvero dei bei gusti rispetto a me. La nonna è stata sempre un punto di riferimento per me, mi da sempre i giusti consigli ed è una delle persone più importanti della mia patetica vita. Presi il mio telefono e chiamai Sophie per farmi venire a prendere. Scendendo le scale trovai i miei genitori davanti alla porta.

"dove credi di andare conciata così?" dice mio padre squadrandomi. Conciata come ? Ora hanno da ridire anche quando mi vesto decente ?

"ad una festa..di Trev" dico nella speranza di fargli cambiare idea. Non avevo parlato con loro della mia rottura con Trev. Anche perché per loro era il ragazzo ideale. Bello, ricco e con una famiglia per bene. Quindi dicendo a loro della mia rottura potevano scatenare un putiferio. Decisi di tenere la verità per me e vedere cosa succedeva alla nostra relazione.

"Ah okay, puoi andare. Ma ricorda torna presto." mi dice mio padre facendomi passare. Feci un si con la testa e chiusi la porta alle mie spalle. La mamma non aprì la bocca durante quella piccola conversazione. Un po però mi dispiace averla ferita, oltre tutto è mia mamma, ma davvero non ne potevo più!

All'uscita trovai la mia amica Sophie aspettarmi con la sua macchina. Era sempre elegante, la classica ragazza che è ordinata e cura tutti i dettagli.

"Ma come siano belle oggi" dice lei squadrandomi mentre entravo in macchina. "vedrai che Trev perderà la testa" mi dice dandomi un bacio nella mia guancia.

"ma più che altro perderà un'altra cosa " dico facendo una risata pensando a lui e immaginando la sua reazione quando mi vedrà alla festa.

Lui mi piace davvero, diciamo che non è proprio amore ma solo una cotta adolescenziale. Una di quelle che non centrano nulla con il vero amore.Non mi fa girare la testa o mi fa venire le farfalle nello stomaco.  Semplicemente mi trovo bene con lui e viceversa. Mi ricordo che lui all'inizio non mi calcolava per nulla al mondo perché ero troppo piccola per la sua età. Ma forse per il mio carattere ero molto matura rispetto alla mia reale età. Comunque sia lui mi faceva sempre sentire una principessa, non mi faceva mai mancare niente. Ma dopo che mi ha messo le corna con una ragazza di nome Christine ho lasciato stare tutto. Ma forse è andata in un altro verso ? Me lo dirà solo oggi.

Only sex?"Love between the cell " . (FanFiction Niall Horan)Where stories live. Discover now