Ragazzina! Sto parlando con te..

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Una settimana dopo

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Una settimana dopo..

È da giorni che io e Megan non ci scambiamo provocazioni.
A momenti non respira più nemmeno la mia stessa aria.
Se la sarà presa per la sera della cena?
Non mi importa.
Con lei o senza di lei nella mia vita non mi cambia nulla.

«Amico ci sei?»
La voce adulta e cupa di Connor mi riportò alla realtà.
«Ancora a pensare a quella verginella di Megan?»
Sembrò leggermi nella mente e questa cosa mi diede parecchio fastidio.
«Chiudi la bocca idiota» lo rimproverai innervosito dalla sua stupida battuta.
«Giusto..la tua verginella preferita non bisogna toccarla vero?» mi provocò squadrandomi con i suoi occhi grigi, quasi argento.
«È la figlia di Diana, te lo ricordo. La proteggo solo per questo, se fosse per me le avrei già sparato in mezzo agli occhi» dissi sistemandomi il colletto della camicia a maniche corte.
«Queste cazzate vai a dirle a qualcun altro
Io e Logan siamo i tuoi migliori amici e pensi che non lo sappiamo?»
Lo guardai confuso non capendo dove vuole andare a parare.
Non ho nulla da nascondere.
Tantomeno se riguarda quella stupida e lagnosa ragazzina.
«Ovvero?» chiesi appoggiandomi contro la mia auto.
«Che..»
Non riuscì nemmeno ad iniziare la frase che vidi venire verso di noi la diretta interessata.
Che cazzo ci fa in giro a quest'ora?
«Megan?»
Attirai la sua attenzione e finalmente dopo una settimana squadrai di nuovo i suoi occhi verdi.
Si limitò a fissarmi per poi andare dritta per la sua strada senza degnarmi di una sillaba.
«Ragazzina sto parlando con te» gli ringhiai contro infastidito.
«Cosa vuoi?» mi rispose secca.
«Voglio che te ne torni a casa. Immediatamente».
Ridacchiò dandomi le spalle continuando a camminare.
«Lasciala stare amico. Se vuole morire con la gentaglia che c'è in giro lasciarla fare» disse Connor sorseggiando l'ultimo sorso di birra.
«Lo sai che non è così facile..»
«Si che lo è», prese fiato e si avvicinò, «vuole farsi rapire? Cazzo suoi. Vuole rischiare la vita? Cazzi suoi. Non puoi fargli tutto il tempo da babysitter».
Non risposi e ci pensai su.
Alla fine ha ragione.
Se Diana ha una figlia così irresponsabile non è un mio problema, giusto?
Si decisamente.
«Lasciami stare!» sentì le urla della bambina viziata provenire alla mia destra.
Automaticamente la mia testa si girò e la vidi lottare con un ragazzo che ormai le stava con il fiato sul collo.
Merda! Lo sapevo.
Mi avviai con passo svelto verso di loro e una volta raggiunti lo agguantai dal collo sbattendolo sull'edificio alle sue spalle.
«Meglio se te ne vai prima che usi i le tue ossa come stuzzicadenti» lo minacciai a qualche fiato dalla faccia.
«D-Damon, stavo proprio per andarmene. Se mi lasci giuro che me ne vado e non parlerò mai più alla tua ragazza» piagnucolò tremando.
«Mh peccato che tu le abbia già parlato..»
Dentro di me percepì l'arrivo del demone che è in me.
Lo sento agitarsi ogni secondo di più, voglioso di farla pagare a questo idiota. E per quanto cercai di tenerlo calamo alla fine, come sempre, prese il sopravvento del mio corpo e divorò in un istante la mia anima.
«Giuro non ricapiterà mai più» mi pregò piangendo come un neonato.
Dietro di me percepì la paura di Megan e sapevo benissimo a ciò che sta pensando.
Il suo migliore amico è sparito da anni.
Non esiste più quel lato di me.
E ormai lo sa molto bene.
«Troppo tardi», lasciai la presa sorridendo leggermente.
«Ti do dieci secondi di vantaggio dopo di che ti farò strisciare come un verme per la città» dissi tirando fuori la mia amata postola da cui non mi separo mai.
L'imbecille iniziò a correre come un pollo tentando di scappare dalla sua sorte, ma ancora non sa che io vinco sempre e che ben presto sarà il mio pasto.
«Connor riportala a casa» dissi per poi partire all'inseguimento del ragazzo.
«Amico ma..»
Sbuffai innervosito, «ma un cazzo! Portala a casa sana e salva o è la volta buona che ti sparo dritto in faccia».
«Forza Megan vieni» disse Connor salendo in macchina.
Lei rimase ferma a fissarmi senza aggiungere una parola.
«Megan entra in macchina.» le ordinai.
Stranamente mi ascoltò e salì in macchina.
Bene. Andrà a casa e sarà tutto okay.
Ora però devo finire ciò che ho iniziato.
Tornai con gli occhi fissi sull'imbecille che cerca costantemente di scappare.
Ogni tanto lo vidi inciampare e cadere a terra.
Che povero idiota.
Sta sera mi divertirò a quanto pare..

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Spazio autrice🥀
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Ciao Muse!
Ecco qua un nuovo capitolo di questa storia a cui sto lavorando da poco.
Spero possa piacervi.
Fatemi sapere nella sezione commenti🫶🏻

THE CITY OF FEARWhere stories live. Discover now