"Mi sta facendo impazzire!"

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«Quindi avete litigato di nuovo tu e la tua fidanzatina?» chiese Logan passandomi l'accendino

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«Quindi avete litigato di nuovo tu e la tua fidanzatina?» chiese Logan passandomi l'accendino.
«Ancora con sta storia..», alzai gli occhi al cielo, «non è la mia cazzo di fidanzata!»
«Ah no? E allora perché la proteggi? Perché la tieni sempre chiusa in casa?» continuò Connor.
«Sono costretto! Quante volte devo dirvelo?» gli ringhiai contro più infuriato che mai.
Ci si mettono pure loro adesso?
Davvero credono che mi interessi di quella viziata?
Forse un tempo si, ma ora per lei provo il vuoto più totale.
«Non te ne frega nulla di lei? Nemmeno un minimo?»
«Esattamente» risposi secco accendendomi la sigaretta.
«Stronzate» affermò Logan.
Ridacchiai, «voi sparate cazzate. Non me ne frega nulla di quella bambina».
«Ah no? Allora guarda chi sta arrivando..» disse Connor indicando alle mie spalle.
D'istinto girai di scatto la testa e controllai chi ha catturato l'attenzione del biondino.
«Che cazzo ci fa qua amico? Mica stava dormendo?»
«A quanto pare no..»
Buttai di prepotenza a terra la sigaretta dirigendomi verso Megan e le sue amichette.
Sentì dietro di me i passi dei ragazzi evidentemente curiosi per il casino che sta per scoppiare.
«Torna a casa.»
«Ciao anche a te stronzo» mi schernì Avani.
«Vai a casa o ti ci porto con la forza», non la degnai minimamente di uno sguardo e continuai ad arrabbiarmi con la bimba lagnosa.
«Damon non rompere e tornatene nell'angolo. Faccio quello che mi pare, tu non decidi per me» disse sputandomi acidamente addosso le parole.
Il cuore prese a pomparmi nelle orecchie.
«Non fare la bambina e vattene a casa. Non è il posto giusto per te», cercai di risultare più tranquillo possibile nonostante riuscì a sentire il mio respiro farsi sempre più pesante.
«Devi sempre essere così guasta feste?» commentò Kimberly stufa.
La squadrai sogghignando, «sto parlando con te o con Megan?» dissi avvicinandomi pericolosamente a lei.
Non rispose. Si limitò a fissarmi negli occhi.
«Rispondi», sta volta la minacciai puntandole sotto la gola la mia fedele pistola con cui le avrei tanto voluto far esplodere quella sua bella boccuccia.
«Megan..»
Ormai siamo così vicini che percepisco la sua paura.
Sento il suo fiato accelerato.
«Bene, allora chiudi quella fottuta bocca o te la chiuderò io con le cattive», la minacciai.
Non disse più nulla, si lamentò semplicemente facendo versi incomprensibili.
«Megan vattene a casa o giuro che è la volta buona che mi incazzo».
Rise leggermente, «incazzati pure, tanto non puoi uccidermi. E poi non mi fai nemmeno paura».
Mi diede una spallata superandomi.
Avani e Kim la seguirono come se fosse la loro padrona e raggiunsero l'entrata del club.
Questa stronza mi sta facendo diventare pazzo.
La seguì a ruota.

Una volta dentro al club, l'odore di alcol e ormoni mi colpirono le narici facendomi strizzare il naso.
«Che piccola bastarda, se fossi stato nei tuoi panni l'avrei sbattuta così tanto da fargli capire chi comanda» commentò Connor.
«Io ho i miei metodi tu i tuoi» risposi.
«Beh amico mio, i tuoi non sono molto efficaci. Prova il mio, funziona sempre e lo sai bene» mi fece l'occhiolino facendomi capire al volo cosa intende.
Tutte le donne con cui ho a che fare mi portano sempre rispetto. Fanno ciò che voglio senza lamentarsi e, come dice Connor, le sbatto così forti da fargli capire che comando e comanderò sempre io.
Ma Megan..non è loro.
Megan è una bambina viziata.
Megan mi tiene testa, non cade ai miei piedi.
Megan mi manda a fanculo rischiando di risvegliare il mostro che vive dentro di me senza paura di esser sbranata da un momento all'altro.
Megan a volte è proprio una stronza.
Megan mi fa impazzire.

THE CITY OF FEARWhere stories live. Discover now