capitolo 2

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La figura leggermente paffuta, irruppe nel salotto malandato di Robin e appena i suoi occhi videro quello che stava accadendo all'interno, l'intruso si coprì gli occhi con entrambe le mani.
- Oh santo cielo, che il signore li perdoni tutti quanti!- esclamò il nuovo arrivato
Robin non del tutto sopreso dall'arrivo del suo ospite, spostò con un gesto brusco la ragazza che ancora gli stava a cavalcioni sull'inguine.
- Frate Tack, quante volte ti devo dire che il sottoscritto a una vita privata da continuare, capisco che tu qui sia di casa, ma almeno un colpo alla porta lo dovresti dare prima di entrare, a meno che tu, non ti voglia unire a noi- scherzò Robin, alzandosi dal divano e coprendosi con l'asciugamano la sua completa nudità
- Anche se la carne è debole figliolo, il mio spirito è forte, perciò sono costretto a declinare il tuo invito. Per favore potresti invitare la tua ospite a rivestirsi in modo adeguato in modo da poter tornare a vedere la luce e togliere le mie stanche mani dagli occhi?- domandò frate Tack
Robin sorrise, adorava il modo di parlare di quel vecchio frate - Tesoro rivestiti, non sei di gradimento al nostro frate- la schernì Robin osservando le grazie della ragazza per l'ultima volta.
La ragazza, leggermente stizzita, uscì dal salotto, recandosi nella camera e sparendo dalla vista dei presenti.
- Tack, ora puoi scoprirti gli occhi, la tua tentazione ha varcato la porta, lasciandoti la possibiltà di tornare a godere della tua vista- scherzò Robin
Frate Tack, lasciò cadere la mani lungo i fianchi - Santo cielo ragazzo, ma l'ultima volta non era rossa la ragazza che viveva qui con te?- domandò il frate perplesso
- Oh avanti Tack lo sai che io sono come una bandiera, vado dove mi porta il vento, perciò risparmia le tue prediche e dimmi il motivo della tua visita- tagliò corto robin, dirigendosi verso una credenza in legno usurata dal tempo e versandosi un'altro bicchiere di vino.
- Un vecchio amico di famiglia non può venire a trovare un'amico senza che ci sia un secondo fine?- domandò il frate con un certo rammarico
Robin bloccò il bicchiere a mezz'aria, senza tuttavia riuscire a portarlo alla bocca. Era vero, frate Tack era un amico di vecchia data dei suoi ormai defunti genitori, ed era stato anche l'unico a voler celebrare i loro funerali senza pretendere la ben che minima sterlina. Tuttavia, Robin, negli anni aveva elargito al vecchio frate parecchi soldi, devuluti sotto forma di donazione alle sue numerose associazione benefiche e senza scopi di lucro.
- Frate Tack- iniziò a dire Robin, lasciando che uno scaltro sorriso, dipingesse il suo volto perfetto - Anche se è un vecchio amico e la sua presenza è sempre gradita, conosco bene le sue visite e posso dire con certezza che ha bisogno di qualcosa. Quindi venga al sodo, sa benissimo che sarò lieto di poterla aiutare come meglio posso- terminò di dire Robin
Il frate arrosì violentemente - Figliolo, mi dispiace comparire solo ogni qual volta io abbia bisogno del tuo aiuto, ma questa volta è un'urgenza-
- Sentiamo frate chi dei tuoi giovani ha bisogno del mio generoso aiuto anonimo?- lo interruppe Robin
- È quel ragazzo di sedici anni, che fa parte della mia associazione di alcolisti anonimi. Vive da solo, i suoi genitori lo hanno mandato via di casa e per colpa del suo problema non riesce a trovare lavoro. Per ora lo sto ospitando io a casa mia, ma è una situazione provvisoria- ammise il frate buono di cuore
- Quindi da me cosa vorresti frate? Un assegno? Contanti? Mi dispiace deluderti ma non darò una sola sterlina a quel ragazzo. Non darò i miei soldi ad un ragazzo alcolizzato che appena vede due soldi si reca di corsa nella prima enoteca che incontra sulla strada- enunciò Robin scuro in volto
- Ma robin, quel ragazzo sta cercando veramente di cambiare, io ho visto quella luce di speranza nei suoi occhi, sono sicuro che sta provando a cambiare, ne sono certo- controbattè il frate
Robin scoppiò a ridere - Oh tack! Questo è sempre stato il tuo problema, vedi del buono nei frutti completamente marci. Quel ragazzo mente spudoratamente, come all'epoca facevo io e tu lo sai bene. Comunque ti aiuterò lo stesso, ma non nella maniera che intendi tu. Domani mattina alle otto in punto lo voglio davanti alla porta del bar, lo metterò in prova e se riesce a non toccare la mia dispensa di alcolici, lo assumerò e ogni mese avrà il suo stipendio-
Le labbra del frate si allargarono in un grande sorriso - Grazie Robin, ho sempre saputo che oltre ai tuoi delitti, tieni dentro al tuo petto un cuore buono e compassionevole-
Robin tornò serio - Tack ti ho già detto di non menzionare mai le mie azioni illegali, sai benissimo che qui anche i muri hanno le orecchie ed io, prima di essere sbattuto in gattabuia, devo avere la mia vendetta-
Il frate si accigliò - Figliolo, ma perchè non lasci perdere la tua vendetta personale e dimentichi? Va avanti e prosegui con la tua vita- tentò di dire il frate, ma venne interrotto da un gesto repentino della mano di Robin - Tack, non sono affari tuoi su come passo la mia vita, te l'ho già ripetuto piu' volte-
Frate Tack scosse la testa, dispiaciuto per quel ragazzo dall'animo buono, oscurato dalla mano nera delle tenebre
- Non credi di aver già perso abbastanza a causa di quell'incidente? Hai perso la persona che piu' amavi e di cui segretamente continui ad amare. Lascia perdere tutto e corri da Marian, magari sei sempre in tempo per recuperare- ammise il frate
- Vattene frate, le tue parole mi irritano. Domani manda il ragazzo- concluse Robin bevendo tutto d'un fiato il vino e dando le spalle a Tack.
Tack sconsolato dal tono di voce di Robin lasciò la casa, continuando a pensare ad un modo per placare la tempesta di rabbia e rancore che imperversava da anni nel cuore di quel ragazzo.
Robin, rimasto solo, si versò l'ennesimo bicchiere del suo prezioso di vino, il frate aveva riaperto una vecchia ferita, che da tempo credeva essere guarita completamente; Marian, la ragazza grintosa ed effervescente, che per anni aveva alimentato l'ardore del suo spirito e che aveva perso, per colpa della sua ostinazione e della sua maledetta ricerca di quell'essere che aveva messo fine alla vita di suo padre.
Mosso dalla rabbia, Robin, si diresse nella camera, dove, la ragazza di cui non ricordava già piu' il nome, lo stava attendendo con impazienza.
Robin la guardò attentamente, vagando con gli occhi per tutto il suo corpo longilineo, ma solo nel sentir nuovamente nominare Marian, tutte le sue voglie piu' roventi, l'abbandonarono del tutto.
- Vattene- disse Robin di punto in bianco con voce ferma
- Ma Robin, che stai farneticando?- domandò la ragazza perplessa
- Hai sentito benissimo, ho detto di prendere le tue cose e andartene, non farti piu' vedere da queste parti- ringhiò Robin
La ragazza cominciò irrimediabilmente a piangere, cosa che al posto di commuovere Robin, lo fece infuriare ancora di piu'- HO DETTO DI ANDARTENE NON DI METTERTI A PIANGERE COME UNA POPPANTE!- ringhiò, lanciando con violenza il bicchiere, ancora pieno di vino, contro il muro, che si ruppe in miliardi di piccoli frammenti, sporcando la parete di rosso e tempestando il pavimento di cristalli che brillavano sotto lo sguardo perplesso dei tenui raggi di sole che filtravano dalla stanza.
La ragazza, non attese oltre, prese i suoi vestiti e quei pochi oggetti, che Robin le aveva permesso di portare, e se andò a grandi passi.
Robin, appoggiò entrambe le mani sulla parete, ed in preda a una forte rabbia cominciò a tremare convulsamente. Marian era l'unica donna che avesse fatto breccia nel suo cuore e ora, per colpa sua, lei si stava sicuramente rintanando fra le braccia di qualche riccone, capace di renderla felice.
Caricò un pugno e lo scagliò con violenza nella parete, con la sola conseguenza di sentire un forte dolore alla mano e la rabbia continuare a crescere.
Robin udì dei passi avvicinarsi, così pensando che fosse di nuovo la ragazza, urlò nuovamente - Cazzo ti ho detto di sparire dalla mia vita!-
Ma sulla porta non comparve la ragazza, ma ben sì un'altra persona.
- Desolato tesoro, ma non credo che sopravviveresti un solo giorno senza di me- anunnciò Jonh raggiungendo il suo vecchio amico, capendo all'istante la situazione emotiva in cui si trovava...

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