Capitolo 4

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L'agente guardò Jonh dritto negli occhi, sfidandolo, imponendo la sua autorità su tutto ciò che lo circondava. Con indifferenza, dopo aver aspirato l'ultima boccata di nicotina e aver sputato il fumo direttamente sul viso di Jonh, l'agente buttò con sgarbo il resto delle sigaretta in un bicchiere mezzo pieno di un cliente abituale.
Jonh storse la bocca con disgusto, se quell'essere non avesse avuto il distintivo puntato sulla sua divisa, sicuramente gli sarebbe saltato addosso, ricordandogli che l'educazione e il rispetto per le persone altrui viene prima di tutto, ma purtroppo il freddo metallo dorato luccicava prepotente sul petto, costringendo il giovane ragazzo a tenere la bocca chiusa.
- Allora agente Bracalone qual buon vento la porta nel mio bar?- domandò successivamente Jonh cercando di mantenere un tono di voce garbato.

Il viso dell'agente da beffardo divvenne scuro e accrucciato - Non sei un po' troppo grande Jonh per affibiarmi ancora quello stupido nomignolo? Ricordati che potrei metterti in gattabuia per offesa a pubblico ufficiale, ma ritieniti fortunato, oggi non sei tu il mio piu' grosso problema. Sto cercando il compropietario del bar, dov'è Robin?-

Jonh si irrigidì da capo a piedi, Robin era sulla lista nera dell'agente bracalone da ormai così tanto tempo da non ricordarsi nemmeno piu' la prima volta che aveva accompagnato l'amico presso Scotland Yard per il primo interrogatorio. Era quasi un anno che l'agente non veniva a bussare alla porta di Robin e se ora si era presentato doveva esserci un motivo ben piu' grave di come se lo immaginava; doveva indagare e incalzare di piu' l'agente prima di concedergli il lasciapassare per la casa di Robin.

- In questo momento Robin non è in casa, è uscito per incontrare dei nuovi fornitori di vino. Se vuole posso lasciargli detto qualcosa- provò a dire Jonh, sperando che la sua buona stella quella mattina decidesse di concedergli il suo aiuto.

L'agente parve pensarci un po' su', iniziando a grattarsi la folta e ruvida barba scura che da anni si ostinava a tenere nonostante lo invecchiasse di parecchi anni.
- Riferiscigli che sono passato e che devo parlare con lui per una questione della massima urgenza e delicatezza. Appena torna, spediscilo a Scotland Yard, io sarò lì ad attenderlo- proferì l'agente prima di voltarsi e dirigersi verso l'uscita posizionando l'ennesima sigaretta tra le labbra.

- Ah! Dimenticavo- annnunciò l'agente fermandosi sulla porta - Se Robin non si presenterà entro stasera, sarò costretto a farlo prelevare dai miei sottoposti ovunque lui si trovi- terminò di dire l'agente uscendo dalla porta non attendendo nessun tipo di risposta.

Jonh rimase immobile come una statua per qualche secondo, incapace di valutare la vera gravità della situazione con calma. Dopo ancora qualche attimo di stordimento, Jonh tornò a sedersi accanto all'abituale cliente con cui stava giocando prima dell'arrivo dell'agente e fu' li che il quotidiano del giorno entrò nel suo campo visivo.
In prima pagina, a caratteri cubitali, compariva il titolo di un'omicidio di un facoltoso nobile del casato reale, avvenuto durante la notte per mano di una freccia scagliata a distanza ravvicinata.
Appena il significato delle parole scritte sul giornale, arrivò alla materia grigia di Jonh, quest'ultimo impallidì talmente tanto da sembrare un vecchio lenzuolo.
Con velocità afferrò il giornale e con altrettanta foga sfogliò le pagine in cerca dell'articolo di suo interesse. Appena lo trovò il suo cuore cominciò a pompare piu' sangue inducendo il muscolo cardiaco ad aumentare vertiginosalmente le sue contrazioni.
Passando in rassegna ogni singola parola scritta sull'articolo, Jonh scoprì che nessuna traccia biologica o impronte era stata trovata sul luogo del delitto e che l'intera Scotland Yard stava brancolando nel piu' completo buio.
Nonostante la notizia lo rincuorasse leggermente, Jonh non potè fare ameno di collegare la visita improvvisa dell'agente bracalone, l'omicidio della notte e Robin in un'unico e complicato groviglio di fili, dove un semplice movimento sarebbe bastato a sciogliere tutti i nodi e far saltare fuori la verità, ovvero che Robin era il colpevole dell'omicidio di quell'uomo.
Jonh si alzò di scatto dalla sedia, scusandosi con i clienti e spiegando che si sarebbe allontanato solo per qualche minuto.

ROBIN HOOD dark versionWhere stories live. Discover now