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× "Dobbiamo per forza tornare ad Ibiza dagli altri?"

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× "Dobbiamo per forza tornare ad Ibiza dagli altri?"

Paulo e Melissa stanno sistemando ancora le valige, questa volta per tornare dai loro amici. Entrambi se la prendono comoda, sapendo che manca ancora un bel po' di tempo e, se fosse stato per l'argentino, avrebbe aspettato un altro po' per sistemare tutto ma la ragazza ha insistito e l'ha buttato giù dal letto con la forza. Hanno fatto colazione con dei dolci che hanno preso ieri sera e, senza nemmeno vestirsi completamente, hanno iniziato a vagare per raccogliere tutti i loro effetti personali.

"Tu che dici?" ride mentre gli lancia un'occhiata.

"Se è vero che il prossimo anno torneremo ad Ibiza, io e te dormiamo da tutt'altra parte rispetto a loro." sbuffa leggermente.

Adora i suoi amici ma sanno entrambi che con loro attorno, com'è giusto che sia, avranno meno libertà, anche perché non possono di certo amoreggiare o spingersi oltre con loro accanto.

"Intanto pensa a non lasciare nulla qui." gli lancia dei vestiti che ha trovato in un cassetto dell'armadio.

"Non mi preoccupo di dimenticare le cose." la segue nella risata, poi chiude la sua valigia, sistemata un po' a caso, osservando Melissa che, con indosso solo una magliettina ed un paio di mutande della Calvin Klein, piega le sue cose in modo ostinato e preciso. "Potremmo sempre far finta di perdere il traghetto." ipotizza, scherzando.

"Credo che Jamison ti ucciderebbe dato che ha già rimandato tre volte degli impegni a causa tua che non hai mai voglia, sei di cattivo umore o decidi di fuggire a Valencia." si siede accanto a lui.

"Sa anche lui che la mia fuga a Valencia era la cosa migliore anche per loro quattro."

"Ah si, perché?"

"Perché stavamo per fare faville nella piscina, anche se ci siamo spostati sul retro." se ripensa a quella volta, alle labbra di Melissa intorno a lui per infondergli piacere, sente i brividi. "Rischiavamo di darci dentro davanti a loro, almeno ci siamo 'sfogati' durante questa piccola parentesi a Valencia." mima le virgolette con le dita.

Non può dire che non abbia ragione, anche se il loro 'sfogo' sessuale ha avuto inizio quella sera in spiaggia ed è andata avanti anche quando sono rientrati e nei successivi altri due giorni. Entrambi sembravano instancabili, ogni scusa era buona per ricominciare e, nelle ore che dovevano essere adibite alla pausa tra un giro per il centro o i bagni al mare, per noia, hanno deciso di impiegare il tempo in qualche modo e la scelta ricadeva sempre sul sesso.

"Ci siamo sfogati anche più del dovuto." osserva lei, alzandosi per prendere dei vestiti puliti.

"Non lo nego, ma ti dispiace?"

"Assolutamente no." scuote la testa. "Anche se questa mattina ho avuto seri problemi ad alzarmi dal letto a causa tua."

"Dici davvero?" alza un sopracciglio. "Wow."

"Wow?" domanda confusa.

"Sono a metà tra il compiaciuto e il dispiaciuto." ride, poi le accarezza una coscia. "Va meglio adesso?"

"Si." sospira. "Giusto in tempo per andare a fare shopping con Letizia e Ginevra."

"Pianificate di andare a fare shopping?"

"Letizia lo pianifica da un po', Ginevra ha sempre cercato una scusa per rimandare e poi io ho preso una nave per Valencia con te per sfogare i nostri impeti sessuali."

"Ah beh, almeno avrete qualcosa da fare mentre io, Alessio e Jamison recuperiamo i nostri impegni."

"Che sarebbero..?"

"Jamison ha visto che c'è una sala giochi e ci ha galantemente obbligati ad andarci perché vuole provare le slot machine." spiega. "E vorrei farlo anche io a dire il vero."

"Vedi di non farlo diventare un vizio." mormora mentre si piega per raccogliere la maglietta che le ha appena caduta.

"Tranquilla hermosa, non ho intenzione di buttare via i miei soldi." le da uno schiaffo sul sedere, non riuscendo a resistere.

"Ahia." si lamenta, sentendolo ridere. "Come se per te i soldi fossero un problema."

"Touché ma è giusto spenderli per cose utili anziché per cazzate." affianca la ragazza e prende anche lui degli indumenti puliti.

"Perché ti stai prendendo un cambio?"

"Perché vorrei farmi una doccia prima di andare."

"La devo fare anche io."

"Guarda tu che coincidenza." afferma ironico. "Vorrà dire che la faremo insieme."

"No, finiremo per fare di nuovo sesso e perdere tempo." incrocia le braccia al petto.

"Lo dici come se non ti piacesse."

"Mi piace e anche da morire ma ho l'ansia di perdere quel traghetto e possiamo sempre recuperare quando torneremo ad Ibiza."

"Recuperare quando saremo ad Ibiza?" ride Paulo.

"Cosa ci sarebbe di così divertente?"

"Allora tesoro, lascia che ti elenchi le mie ragioni." si appoggia al muro e alza le dita man mano che elenca quei motivi di cui parla. "Potrei giurare sulla mia intera famiglia che, non appena arriveremo lì, verremo sommersi di domande, per lo meno tu, perché Jamison e Alessio si limiteranno a porgere la sacrosanta domanda del 'avete scopato, vero?' ma non credo che questa regola valga anche per Letizia e Ginevra." Melissa scoppia a ridere e poi fa cenno lui di andare avanti. "Senza contare che tu hai il pomeriggio di shopping estremo con quelle due ed io il non ancora definito momento della giornata alle slot machine con i ragazzi." ride anche lui adesso. "E sicuramente vorranno fare un'attività di gruppo e dubito che tu abbia il coraggio di fare sesso davanti a loro."

"Perché tu si?"

"Non è questo il punto." rotea gli occhi al cielo. "E se teniamo conto che eri sul punto di venire quando ti ho solo toccato le tette, capisci che non sei capace di resistermi senza una sana dose di carica incanalata prima."

Melissa scuote la testa, divertita dal suo ragionamento. Apre la porta per andare a far la doccia e fa cenno lui di seguirla, convinta dalle sue parole che, infondo, riflettono la realtà dei fatti. Arrivati in bagno, in men che non si dica, si spogliano ed entrano nel piatto della doccia, baciandosi e abbracciandosi come se non ci fosse un domani.

"Hai il segno della mia mano sul sedere." osserva Paulo quando la fa voltare, poco prima di penetrarla.

. . .

÷ - DIVIDERE / Paulo DybalaWhere stories live. Discover now