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Se qualche mese fa mi avessero detto che sarei stato con il fiato mozzato in attesa del giorno dell'operazione della ragazza che amo da quando ho diciotto anni, probabilmente mi sarei messo a ridere.

Misaki alla fine ha deciso di operarsi, e quel giorno, quasi senza rendercene conto, è arrivato velocemente.

In realtà è meglio così, l'attesa è stata davvero straziante, per non parlare del giorno effettivo dell'operazione.

Stare in quella sala d'attesa per tutte quelle ore insieme agli altri e ai suoi genitori è stato davvero una tortura.

Quel giorno c'erano anche i miei genitori e le mie sorelle, eravamo tutti in silenzio.

Io ero così preoccupato che non ho aperto bocca nemmeno un secondo, l'unica volta in cui ho dato un cenno di vita è stato quando la madre di Misaki mi aveva chiesto se avessi bisogno d'acqua.

Fortunatamente è andato tutto bene, ci sono state alcune complicazioni, ma è andato tutto bene.

Dovrà rimanere in ospedale per un po', ma è sempre sotto sorveglianza dai medici e infermieri.

<<buongiorno Felix>>

Mi passo una mano sugli occhi prima di fare un mezzo inchino per salutare i genitori di Misaki.

Ero andato a prendere del caffè alle macchinette visto che sono le otto del mattino e mi sono svegliato dieci minuti fa.

È da quando è stata ricoverata che dormo qui per farle compagnia.

Ovviamente faccio a turno con i genitori, ma essendo che entrambi lavorano ho deciso di stare io ogni volta che loro non possono.

Solo due volte ci ha pensato Jisung a stare qui al posto mio.

<<dormito bene?>> mi chiede Kiyomi.

<<abbastanza>> accenno un sorriso. <<Misaki non si è svegliata mezza volta>>

<<forse dovresti tornare a casa a riposare un po'>> mi da una pacca sulla spalla DaeHo.

<<non serve, sto bene>> lo rassicuro.

<<sei sicuro?>> domanda Kiyomi guardandomi preoccupata.

<<certo>> annuisco. <<mi fa piacere stare qui con Misaki>>

I due sospirano e si lanciano un'occhiata, poi annuiscono convinti.

<<d'accordo. Noi siamo passati solo per parlare con i medici e per lasciare delle cose a Misaki, purtroppo dobbiamo scappare a lavoro>> mi spiega il padre della mia ragazza.

<<appena si sveglia puoi chiamarci?>>

Annuisco sorridendo a Kiyomo, poi entrambi entrano nella stanza e lasciano delle cose sul tavolo.

Salutano e accarezzano il viso della figlia, mi fanno un mezzo inchino e poi vanno via.

Io torno a sedermi vicino a lei e la osservo mentre le accarezzo i capelli e il viso.

Sembra così rilassata e tranquilla in questo momento, sono felice di vederla così.

Senza quasi rendermene conto la sua mano si posa sulla mia, ha ancora gli occhi chiusi, ma mi sta sorridendo.

<<buongiorno Lix>>

<<buongiorno>> mormoro. <<come stai?>>

<<meglio di ieri>> sbadiglia mentre si passa una mano sugli occhi. <<i miei genitori non ci sono?>>

Deep End || Lee Felix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora