Capitolo 3

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Pavitr era uscito di corsa dall'aula, era rimasto indietro cercando di finire copiare gli appunti della lezione precedente e stava per perdersi la pausa pranzo.

"Accidenti la campanella per la pausa pranzo è già suonata da 5 minuti, devo sbrigarmi altrimenti non rimarrà niente da mangiare alla mensa..."

Pensava fra sé e sé cercando di sbrigarsi mettendo i libri apposto nel suo armadietto, per poi notare che qualcun'altro oltre a lui era rimasto nel corridoio... e il suo senso di ragno gli diceva che non era niente di buono.
Si girò verso una ragazza, non gli sembrava di conoscerla; quindi o era nuova o probabilmente non avevano classi assieme; ma appena notò il denaro fra le mani della ragazza, capì subito che non erano suoi, persino nella sua scuola ci dovevano essere dei ladri? Non c'era mai pace per Spiderman...
Sapeva che agire a scuola sarebbe rischioso per la sua identità segreta, ma cosa avrebbe dovuto fare? Fare finta di niente, e alzare i tacchi? Non è questo che gli avevano insegnato, andava contro ogni suo principio morale, specialmente i suoi principi da Spiderman.

Pavitr non ci pensò due volte, chiuse immediatamente il suo armadietto e arrivò silenziosamente dietro la ragazza, pieno di determinazione e anche un po' di delusione, era la prima volta che vedeva qualcuno rubare nella sua scuola, o perlomeno in sua presenza...

"Dev'essere il mio giorno fortunato~"
Sentì dire queste parole dalla ragazza di fronte a sé, notando che stava contando i soldi con un sorrisetto compiaciuto.

"Non credo che quelli siano tuoi, ho ragione?"

Pavitr riusciva a sentire che la ragazza fosse rimasta congelata sul posto, sicuramente credeva che non sarebbe stata scoperta essendo che tutti al momento erano a pranzare, a differenza di loro due...

"...O forse no..."
Sussurrò la sconosciuta a sé stessa, lei si girò verso di lui, guardandolo dall'alto verso il basso, inarcando un sopracciglio.

"Posso aiutarti?"

Vide con la coda dell'occhio che aveva nascosto i soldi dietro di lei, una mossa non molto furba ma sicuramente voleva essere cauta.

"Sì, stavi rubando i soldi di quella ragazza, vero? Perché lo stai facendo?"

"Non ho idea di cosa tu stia parlando."

Rispose semplicemente cercando di allontanarsi, Pavitr le prese il braccio impulsivamente, non poteva lasciarla andare via, lo avrebbe sicuramente rifatto.

"Sai che questo è reato giusto?"

Pavitr le diede uno sguardo piuttosto deluso, cosa che a lei diede molto fastidio.

"Non hai neanche bisogno di quei soldi, porti dei vestiti costosi.."

Si liberò dalla sua presa, guardandolo con aria infastidita e quasi minacciosa, se uno sguardo potesse uccidere... quello sarebbe un taglio netto sulla sua gola.

"E chi ti ha detto che mi servono per dei
vestiti? E poi chi saresti tu? Il giustiziere del liceo?"

Guardava Pavitr con immenso fastidio, era seccata, molto seccata.

"Non importa quello per cui li utilizzerai, quei soldi non sono tuoi.
E no, non sono un giustiziere o qualcosa del genere... ma so distinguere cosa è giusto o sbagliato."

Il suo tono era severo, se c'era una cosa che T/n odiava, erano proprio le ramanzine, specialmente da qualcuno con l'aria da santarellino.

"Oh no, mi dispiace così tanto, per favore non chiamare i miei genitori..."

Si poteva percepire il tono sarcastico di lei, cosa che fece sospirare Pavitr mentre lei roteava gli occhi, questa situazione era irritante per entrambi.

"Perché non capisci!? Rubare è sbagliato! Potrei dirlo a qualcuno e sporgere denuncia sai?"

Lo sguardo della sconosciuta sembrava sempre di più minaccioso, erano da soli nel corridoio in tutta la scuola, potrebbe succedere qualunque cosa in questo momento... ma Pavitr non voleva continuare questa disputa in alcun modo.

"...Ma ti lascerò andare ad una condizione."

"Oh ma davvero...?

T/n si avvicinò, mettendolo all'angolo, spalancò le braccia bloccando Pavitr contro il muro, per poi fissarlo pericolosamente.

"E cosa dovrei fare, esattamente?"

Pavitr aveva un nodo alla gola, la sua faccia era diventata improvvisamente rossa come un peperone, ma cercò in tutti i modi di riprendersi, cioè cavolo, neanche conosceva questa ragazza ma già che l'aveva beccata a rubare, sapeva già da sé che portava solo cattive notizie.

"Non... Non ruberai di nuovo. Semplice.
E ovviamente dovrai restituire quei soldi alla ragazza, così non verrai cacciata dalla scuola e io non ti denuncerò..."

T/n roteò nuovamente gli occhi, per poi togliere le mani dal muro, liberando Pavitr che aveva ripreso a respirare normalmente.

"Va bene, le ridarò i soldi, ma non ora, nei prossimi giorni; ora ne ho bisogno per il mio pranzo; quindi se non ti dispiace, me ne andrei adesso."

Stava finalmente per andarsene, quando il ragazzo la afferrò per le spalle e la guardò negli occhi, il suo tono sembrava calmo, ma si sentiva che qualcosa lo disturbava.

"Ascolta, non dovresti rubare.
Non hai bisogno di quei soldi, i tuoi genitori possono darti dei soldi per mangiare.
Perché prenderli da altre persone? E se quella ragazza ne avesse bisogno per qualcosa di importante?"

T/n sì zittì per un attimo, era rimasta immersa nei suoi pensieri, Pavitr pensò che forse, in quel momento si fosse sentita in colpa, o che stesse pensando a come rimediare al suo errore, ma non poteva saperlo con certezza, dopotutto non la conosceva, e lui vedeva sempre il buono nelle persone... era il suo maggior difetto, ma anche la sua grande forza.
Pavitr le lasciò le spalle, sospirando; si passò una mano fra i capelli e poi alzò lo sguardo verso di lei, deciso.

"Voglio fidarmi di te."

"Pessima decisione, davvero."

~Pyaar Love~ [Pavitr Prabhakar x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora