15. ◇

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Charizard fece un grande balzo e planò sui tre ragazzi. L'apertura alare era talmente ampia che li travolse con la sua imponente ombra mentre rilasciava un verso animalesco talmente forte che tremò il terreno.

"È per colpa dell'uovo! Pensa che sia suo!" intuì Pedro.

"C'è stato un fraintendimento..." partì Zuko con tono tremante, ma il pokémon non voleva saperne e li attaccò senza esitazioni.

I tre ragazzi si misero a correre.

"Perché capita sempre a noi?" pianse Lia disperata. Da quando era partita, ad ogni tappa era accaduto qualcosa di tragico o pericoloso.

"Sei tu che porti sfortuna!" rispose Pedro.

Avevano le gambe levate dal suolo e le fronti perlate dal sudore, correre per le rupi li stava sfinendo ma la paura era talmente tanta che non si fermarono neanche per un secondo. Intanto Zuko teneva stretto tra le braccia il suo uovo, per nessuna ragione al mondo lo avrebbe lasciato cadere.

"Cha-Chrizard!" ruggì la creatura, sputando dalla sua bocca una vigorosa vampata di fuoco che li sfiorò per un pelo.

"Oh no ragazzi, e ora dove andiamo?" domandò disperatamente Lia, puntando l'indice davanti a loro: una parete rocciosa alta e verticale ostacolava la loro strada, mettendoli con le spalle al muro

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"Oh no ragazzi, e ora dove andiamo?" domandò disperatamente Lia, puntando l'indice davanti a loro: una parete rocciosa alta e verticale ostacolava la loro strada, mettendoli con le spalle al muro.

"No..."

Lia si guardò in giro velocemente ma non c'era molto da fare se non lottare contro Charizard. La loro fuga finiva lì.
Intanto Charizard atterò al suolo e si avvicinò a loro sulle possenti e artigliate zampe.

"Charizard, non è il tuo uovo!" supplicò Zuko ma il pokémon non ascoltò, spalancò le fauci e uscì un getto di fuoco e fiamme roventi diretto verso di loro. Lia si parò davanti a Pichu e Cyndaquil per proteggerli ma rimase totalmente sconvolta quando si rese conto che non era accaduto nulla.

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Lia aprì lentamente gli occhi. Pichu si nascondeva tra i suoi capelli mentre Cyndaquil era aggrappato terrorizzato alle sue caviglie.

"Ma che..."

Davanti a loro c'era un uomo, alto e dal fisico atletico con la carnagione olivastra, portava dei pantaloncini sportivi neri e una camicia bianca aperta sul petto, era scalzo e aveva i capelli lunghi e neri. Al suo fianco c'era un pokémon dalla sembianze di una valorosa aquila, con le ali rosse e nere e il petto grigio, le zampe artigliate e un appuntito becco nero.

 Al suo fianco c'era un pokémon dalla sembianze di una valorosa aquila, con le ali rosse e nere e il petto grigio, le zampe artigliate e un appuntito becco nero

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"State indietro!" urlò, con un accenno di rabbia nel tono di voce, "Charizard, perchè stai attaccando questi ragazzi?!"

"Cha-Chrizard!" spiegò la mamma pokémon. L'uomo si voltò verso i tre giovani con uno sguardo rovente, rivelando dei profondi occhi scuri come la pece.

"Avete rubato il suo uovo?!" sbottò.

"N-no, signore!" balbettò Zuko ancora scosso, "Questo è il mio uovo e per sbaglio è finito nel suo nido. Non lo abbiamo rubato!"

L'uomo abbassò lo sguardo sull'uovo e lo esaminò attentamente, poi sembrò rilassarsi.

"Charizard, tranquilla. Le tue uova sono al sicuro nel nido. Vedi: questi ragazzi hanno un uovo con le macchie viola, le tue sono rosse" spiegò con voce pacata e amorevole.

La Charizard sembrò stupirsi e successivamente calmarsi.

"Cha-Chrizard!" esclamò contenta.

L'uomo andò verso lo spaventoso pokémon e le lasciò una dolce carezza sul muso, che si prese con piacere. Lia rimase ammaliata da quel gesto: una creatura così potente e maestosa che fino ad un secondo prima li inseguiva sputando fiamme, ora era lì che si godeva le coccole con lo sguardo dolce e tranquillo. Quell'uomo aveva un potere sorprendente.

La Charizard si scusò con i ragazzi facendo un cenno dispiaciuto con il capo, poi balzò nel cielo e ritornò al suo nido per curare le sue tre amate uova.
L'uomo intanto li raggiunse, seguito a ruota dal suo pokémon aquila.

"E voi cosa ci fate qua? Questa zona è estremamente pericolosa e brada. Vi siete allontanati parecchio dal sentiero" li accusò con tono paterno.

Lia si sentì i piedi sollevarsi dal suolo e i suoi occhi divennero a forma di cuore.

"Wow! Com'è caliente e affascinante!" pensò con il cuore che batteva a mille.

"Eh eh eh, abbiamo sbagliato strada" ammise, mentre si arricciava una ciocca di capelli al dito.

"Dove siete diretti?"

"A Quatto Vulcan-" partì Pedro, ma fu interrotto dalla manata di Lia che concluse la risposta al posto suo.

All'uomo brillarono gli occhi e sorrise.

"Fantastico! Mi stavo dirigendo pure io a Quattro Vulcani. Avete bisogno di un passaggio?"

"Beh, ci farebbe molto piacere. Questo caldo e questa strada ci stanno sfinendo" confessò Zuko.

"Perfetto allora."

L'uomo estrasse dalla tasca dei pantaloncini una pokeball che lanciò in aria. Sul suolo accanto al pokémon aquila, apparve un altro Charizard che però aveva la massa più imponente e una fiamma più gonfia sulla coda che si agitava nell'aria.

"Wow..." sussurrò Lia che era sempre più ammaliata dalla forza ed eleganza di quei focosi pokémon.

"Loro sono i miei amici Charizard e Telonflame" li presentò l'uomo misterioso, accarezzandoli dolcemente sul capo. Sembravano veramente felici con lui.

"Ci daranno un passaggio fino in città. Avanti, chi monta con me?"

"IO!" strillò Lia, prima ancora che gli altri due potessero rispondere. L'uomo la guardò con uno sguardo divertito e confuso.

Pedro incrociò le braccia al petto e sbuffò scocciato.

"Ma che ti prende? Il caldo ti dà alla testa?"

"Stai zitto!"

Lia montò sul dorso del valoroso Charizard mentre teneva stretto tra le braccia Zeta che sembrava ammirare con grande stima il fascino di quel pokémon, mentre Pedro e Zuko saltarono su Telonflame.

L'uomo saltò in groppa su Charizard e ordinò di prendere il volo. Lia non aveva mai volato e non fece nemmeno in tempo a rendersene conto che già si ritrovava nel cielo, tra le nuvole e al di sopra delle Rupi Roventi.

"Ahh... che bello!" esclamò con occhi esterrefatti ed emozionati.

Da quella visuale poté vedere i famosi quattro crateri dei vulcani, immersi in un paesaggio roccioso e spigoloso ma semplicemente affascinante. Le sembrò quasi di viaggiare nel tempo e tornare nell'era dei grandi dinosauri. Si vedeva pure il mare cristallino e immenso che lambiva la costa Focosa, dal color ramato e dorato.

Intanto Zuko non faceva altro che urlare mentre Pedro gli intimava di chiudere la bocca. Lia rise divertita.

"Come ti chiami?" gli chiese all'improvviso il misterioso uomo.

"Lia. Vengo da Primo Zefiro e sono in viaggio per la mia prima avventura pokémon."

"Piacere Lia, io sono Jago. È un piacere conoscervi."

Quel nome le risuonò familiare, lo aveva già sentito da qualche parte.

"Ecco guarda! Lì c'è la città di Quattro Vulcani. Stringiti forte perché ora si scende. Sei pronta?" domandò Jago.

Lia non fece in tempo a rispondere che avvertì un forte vuoto nello stomaco che la fece urlare dallo spavento ma anche dall'eccitazione.

Pokémon, let's go!Where stories live. Discover now