Scappo ai Caraibi

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Nella mia vita la quiete sembra non esistere.

Trey Weston non si è più fatto vivo, immagino sia troppo preso a perquisire la sua collega.

Nonostante io cerchi di negarlo a me stessa, la situazione mi irrita parecchio.

Lui mi irrita. Quel gigantesco pallone gonfiato sciupafemmine.

Nella mia mente adesso è ben inciso un promemoria, che mi porterò avanti per tutti i prossimi mesi: non uscire più con un Weston.

Aggiunto a quelli secondari, che sarebbero non prestare le docce ai vicini di casa, non farsi allacciare abiti scomodi e non farsi convincere a sfogarsi.

« Mi passi un tè freddo?»

Almeno a lavoro la situazione sembra essere un po' più sotto controllo.

Siamo riuscite ad evitare complicazioni di qualsiasi tipo nei giorni scorsi, e non è per niente scontato visto gli ultimi tempi.

Afferro una lattina di tè alla pesca, e la porgo alla mia collega.

Per essere i primi di agosto, fa veramente troppo caldo oggi.

Forse avrei bisogno di rinfrescarmi anch'io, soprattutto le idee.

Mi concentro sul macinacaffè, riempiendolo con i chicchi tostati e premendo il pulsante per farlo partire.

Quantomeno, il rumore che emette è meno fastidioso dei miei pensieri.

Guardo i chicchi di caffè sbriciolarsi lentamente, fino a ridursi in polvere, e per un attimo m'immagino di poter fare lo stesso con il ricordo del bacio che ci siamo scambiati io e Trey.

Anzi, infilerei direttamente te qui dentro, Trey Weston.

Macinerei per bene il tuo cervello da sbruffone, i tuoi occhi attraenti, le tue labbra calde e morbide...

« Oh oh.» fortunatamente, Blair mi risveglia dal mio omicidio programmato.

« Che succede?»

« Rottura di scatole in arrivo a ore tre.» mormora, facendo un cenno con la testa in direzione della porta.

Non ci vuole tanto prima che i miei occhi riescano a riconoscere chi sta entrando: Rick.

Mannaggia. E io che credevo di avere un momento di tranquillità.

Chiedo tanto dalla vita?

« Blair, io non ci sono.» m'infilo sotto il bancone, sperando di sparire prima che lui riesca a vedermi, mentre la mia compare mi rassicura con un « tranquilla».

Tranquilla un corno. Io ho la calamita per le sfighe.

Dio, quanto vorrei essere con nonna sugar-granny Ashton ora.

Trattengo il fiato, seguendo la conversazione dal mio rifugio sotto il banco.

Il mio ex ragazzo raggiunge la mia collega, lo immagino intento a cercare la mia figura per la sala.

« Ciao.» saluta con un tono di voce spento.

« Sto cercando Nesta.»

« Qui non parliamo con chi non consuma.» brava Blair, parti all'attacco!

Sento Rick che prende posto al bancone, esattamente davanti a dove sono io. Solo che lui non lo sa.

« Uhm... una fanta, grazie.»

La mia collega si piega, aprendo il frigo bar vicino a dove sono io.

« Che gli dico?» sussurra mentre afferra la lattina.

MR. POLICEMANWhere stories live. Discover now