19. Toxic

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Sarah è stata una vera e propria scoperta, abbiamo deciso di prendere un gelato insieme quello stesso pomeriggio ed è così che da un paio di giorni stiamo quasi sempre insieme.
Non so molto della sua vita, non vorrei mai sembrare una persona invadente ma a questo ci sta pensando Austin.
« La tua prima relazione è stata con Chase? » Austin spalanca gli occhi guardando Sarah con stupore e diniego. « Tesoro... hai sprecato un periodo della tua vita praticamente. »
Lei però sorride e alza le spalle. « Quando stavamo insieme era una persona totalmente diversa, credo di essere stata io a farlo diventare così stronzo con le ragazze. »
Inarco le sopracciglia in segno di confusione è così lei decide di esprimersi meglio. « Io e lui siamo stati insieme per un due anni, è stato il mio primo amore ma poi mi sono trasferita e quindi abbiamo dovuto interrompere la nostra relazione. »
« Mi è difficile riuscire a capire perché dovresti essere tu la causa del suo malsano comportamento con le ragazze. » le esplicito.
« Nei primi mesi del trasferimento non ci siamo persi di vista, ci sentivamo ogni giorno e sembrava poter funzionare finché una sera non ho rovinato tutto... » deglutisce lentamente mentre abbassa gli occhi sul suo pranzo. « Una sera avevo bevuto troppo e sono finita a letto con un ragazzo. »
La guardo con profonda curiosità nei confronti della sua storia. « Non ti ha mai perdonata? »
Sarah scuote le testa con profonda amarezza.
Austin mi sembra parecchio turbato mentre le chiede: « Ma tu eri consenziente quella sera? »
La diretta interessata annuisce. « Mi ero ubriacata perché mia cugina mi aveva mandato una foto di Chase insieme ad una ragazza, ero in preda alla gelosia senza sapere che in realtà quella ragazza fosse una sua parente. »
Brutta storia quella della gelosia...
« Non avete mai chiarito? » forse sto iniziando a provare un po' di pietà nei confronti di Chase.
Lei scuote la testa in senso di diniego. « Non mi ha mai dato modo di spiegare, era troppo accecato dalla rabbia e lo è tutt'ora. »
Ed è proprio in quel momento che nella mensa scolastica fanno il loro ingresso Chase e Damian che sembrano volersi uccidere con gli occhi, questa cosa lascia perplessi molti di noi dato che entrambi sono sempre stati molto legati.
« Ultimamente quei due litigano sempre, gira voce che Damian gli abbia dato anche una lezione. » le parole di Austin mi fanno trasalire ed un campanello d'allarme suona nel mio cervello.
Hanno litigato?
Inarco le sopracciglia mentre osservo attentamente il mio ex migliore amico che si siede al solito tavolo con le solite persone.
« Si sono picchiati? » Sarah è abbastanza incuriosita.
Austin annuisce alzando le spalle. « Sì, ma non si sa bene il perché dato che alcuni dicono si tratti di una ragazza. »
Le mie guance iniziano ad andare a fuoco mentre continuo a stare zitta.
« Una ragazza? » Sarah sembra essere divertita.
« Sì, dicono che Damian si sia arrabbiato per una delle solite scommesse che fanno per conquistare le ragazze e poi piantarle. » il mio amico è palesemente disgustato mentre lo racconta.
Ed è proprio mentre sto per spostare lo sguardo da Damian che lui si gira verso di me puntando i suoi occhi nei miei facendomi trasalire, ogni volta provo una sensazione così strana da farmi venire il mal di stomaco.
« Io vado a fare un giro prima che inizi la lezione di letteratura, ci vediamo dopo? » annuiscono entrambi e così decido di scappare via prima che Austin cambi idea e mi perseguiti.
Mi dirigo nella biblioteca scolastica con lo scopo ed il desiderio di restare un po' da sola finché non mi ritrovo il mio peggior incubo dietro di me.
« Il Profeta di Gibran ? Pensavo volessi leggere Romeo e Giulietta .» la sua voce è così odiosa che chiudo gli occhi facendo affidamento alla mia pazienza.
Sbuffo sonoramente. « Non è l'unico libro che esiste sulla faccia della terra, lo sai? »
Continuo a vagare tra gli scaffali finché non decido di sedermi per godermi il magnifico libro che avrò riletto almeno già due volte.
« Dopo torniamo a casa insieme? »
Ed io che pensavo se ne fosse andato...
Sbuffo e chiudo di scatto il libro girandomi verso di lui con un viso che fa trasparire di tutto fuorché emozioni positive. « Sì può sapere cosa vuoi? » i suoi occhi verdi mi immobilizzano e per un attimo il mio sguardo si addolcisce, solo per un attimo.
Damian alza le spalle. « Nulla, cercavo di essere gentile. »
Il suo sorriso mi fa sentire subito una stronza, ma cerco di non sentirmi troppo in colpa per fare ciò che lui ha fatto a me per anni.
Lo guardo un'ultima volta e poi poso nuovamente i miei occhi sul libro cercando di non far caso al fatto che si sia appena seduto sulla sedia difronte alla mia, i miei occhi vagano tra quelle pagine stupende mentre cerco di non farmi abbattere dalla sensazione del suo sguardo sulla mia persona.
« Perché non leggi a voce alta? » inarco le sopracciglia e lo guardo come se fosse un mostro.
« Cosa? »
Damian alza il mento, chiaro segno di sfida. « Mi hai sentito, perché non leggi a voce alta? Quando eravamo piccoli ti piaceva molto farlo, ti vantavi molto della tua voce. »
Ridacchio, infastidita. « Non è assolutamente vero. »
« Ah no? » nei suoi occhi c'è un chiaro segno di provocazione al quale non voglio dar adito di sfoggiare ancor di più.
Poso lo sguardo sul libro e leggo ciò che mi ritrovo dinanzi gli occhi : « Allora Almitra disse, "Parlaci dell'Amore."
E egli alzò il capo e scrutò la gente intorno, e colà scese una immobilità su di loro. E a gran voce disse: Quando l'amore chiama seguitelo,
Sebbene le sue strade siano ardue e erte.
E quando le sue ali vi cingono, cedetegli,
Sebbene la lama nascosta tra le sue ali vi possa ferire.
E quando vi parla, credetegli, sebbene la sua voce possa infrangere i vostri sogni come il soffio del vento del nord devasta il giardino.
Poiché come l'amore può incoronarvi così può mettervi in croce.
Come esso è per il vostro germogliare così è per la vostra potatura.
Come esso sale alle vostre cime e accarezza i vostri rami più teneri che fremono nel sole,
Così esso può scendere fino alle vostre radici e agitarle nelle proprie diramazioni nella terra.
Come covoni di frumento vi raccoglie in sé.
Vi trebbia per rendervi nudi.
Vi setaccia per liberarvi dalla pula.
Vi macina fino a farvi impallidire.
Vi impasta fino a che siete docili;
E allora vi destina al suo fuoco sacro, che può far di voi pane consacrato per il banchetto consacrato di Dio.
Tutto questo può fare l'amore di voi che potreste conoscere i segreti del vostro cuore, e in quella conoscenza divenire un frammento del cuore della Vita.
Ma, se nel vostro timore cercaste solo la pace d'amore e il piacere d'amore,
Allora sarebbe meglio che copriste la vostra nudità e oltrepassaste l'aia dell'amore,
Verso il mondo senza stagioni dove potreste ridere, ma non la pienezza della vostra risata, e piangere, ma non la pienezza del vostro pianto.
L'amore non dà alcunché, ma se stesso e non chiede nulla, se non da se stesso.
L'amore non possiede e non può essere posseduto; Poiché l'amore è sufficiente all'amore stesso.
Quando amate non dovreste mai dire, "Dio è nel mio cuore," ma piuttosto, "Sono nel cuore di Dio". E non pensate di poter controllare il corso dell'amore; se vi trova degni, indica lui il vostro cammino.
L'amore non ha altro desiderio che appagar se stesso.
Ma se amate e le esigenze devono avere desideri, lasciate che questi siano i vostri desideri:
Sciogliervi e essere come un ruscello che scorre e canta la propria melodia nella notte.
Conoscere la pena di troppa tenerezza.
Essere feriti dalla vostra Stessa comprensione
dell'amore; E sanguinare volentieri e con gioia.
Svegliarsi all'alba con un cuore alato e render grazie per un altro giorno d'amore; Riposarsi nel meriggio e meditare sull'estasi d'amore;
Ritornare a casa la sera con gratitudine;
E quindi addormentarsi con una preghiera nel cuore per la persona amata e una canzone di elogio sulle labbra »
Lo sguardo di Damian è sconvolto mentre io cerco di restare calma e non avere un attacco di panico dinanzi a lui. Decido di chiudere il libro mentre prendo un respiro profondo per poi alzare con coraggio gli occhi nei suoi, li ritrovo spaesati e colpiti mentre continuano ad osservarmi attentamente.
« Sun- » la campanella lo interrompe e mentre lui sembra annoiato da questo io ne approfitto e me ne vado, lasciando il libro sulla mia sedia.

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