7. Ocean Eyes

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Ocean Eyes - Billie Eilish

Ma cosa diavolo è l'amore? Perché oltre a sapere che è un sentimento alquanto strano, non ne so nulla. Ho provato amore, provo amore verso mio padre, verso la musica, ma l'amore tipo Bella e la Bestia o romanzi rosa, che leggo in abbondanza, esiste davvero? No, perché non capisco. Io non ho mai avuto un'esempio di amore tra due persone reali, che io conosco. Quello che io provavo verso Damian era un'amore fraterno, anche se poi mi sono presa una cotta per lui, ho sempre provato un'amore fraterno. 

Cerco di seguire con scarsi risultati la lezione di letteratura. Si sta parlando di amore, di cazzate di questo tipo. Un tempo ero un'inguaribile romantica, poi, con quello che è successo nella mia vita, non ho più pensato al principe azzurro, o cose di questo tipo. Anche se, molte volte, mi capita di pensare a quando e se, qualcuno, in un futuro, vorrà conoscermi per quella che sono. Con tutte le mie sfaccettature e i miei problemi. 

« Damian Collins. » il nome di quello stronzo mi fa uscire dal mio stato di trance. 

« Mi dica professoressa. » dice con un tono ammiccante. Alzo gli occhi al cielo e inizio a scarabocchiare su un foglio. 

« Per favore, non vorrei assistere alle vostre cose private. Potete mantenervi fino alla campanella? Vi state mangiando la faccia a vicenda lei e la signorina Jons. » Cassidy, da grande oca giuliva che è, fa una risata sguaiata. Io do le spalle a tutti e due, e non mi degno di girarmi. Neanche sotto tortura. 

« Insomma, l'ha visto professoressa? È bellissimo, come si fa a resistere? » voglio vomitare. 

Guardo la professoressa che non sa più cosa fare. La Johnson è una brava insegnante, è cordiale e sempre a disposizione. 

« Okay, beh, probabilmente voi diciottenni avete gli ormoni più sbizzarriti di quelli che sono nella fase adolescenziale » scoppio a ridere seguita da tutta la classe. Cassidy ammutolisce mentre sento lo sguardo di Damian su di me,  mi giro per un secondo, giusto per gustarmi la faccia di quell'oca, quando lo vedo guardarmi. Mi giro di nuovo con fare altezzoso. 

« Beh, noi almeno ci diamo da fare, non come certe persone che sono in astinenza e sembrano essere in uno stato di perenne ciclo. » È chiaramente rivolta a me la frecciatina che ha lanciato la barbie di silicone. 

« Sai Cassidy, non siamo tutte come te quando vediamo un maschio. Non spalanchiamo subito le gambe. » mi giro per guardarla e posso vedere il fumo uscire dalle sue orecchie mentre tutta la classe si mette a ridere. 

« Ma chi ti credi di ess- » viene interrotta dalla professoressa che mi sta guardando con fare orgoglioso della mia riposta pungente ma senza termini volgari. 

« Tanto si sa che qua nessuno ti dice niente solo perché tuo padre è morto. » smetto di guardare l'insegnante e porto lo sguardo su quella stronza. 

« Perché non la smetti di dire stronzate? » mormoro a denti stretti mentre la guardo con sguardo omicida. 

« Basta così. Cassidy, va a farti un giro. Non tollero queste supposizioni così stupide e la tua mancanza di rispetto verso una tua compagna. » mormora la professoressa Johnson terribilmente seria. Cassidy lascia l'aula nel silenzio più assoluto, si sente solo il rumore dei suoi tacchi fastidiosissimi. 

Mancano pochi minuti alla fine della lezione e appena suonerà, correrò via senza nenache guardarmi dietro. Non vedo l'ora di diplomarmi e andare via da questa scuola.

Appena la campanella suona faccio per andarmene ma qualcuno mi prende per il braccio. Mi giro e vedo Chase che mi guarda con un sorriso teso. Lo guardo alzando un sopracciglio.

Lui si guarda intorno e aspetta che tutti vadano via. Appena tutti sono via, anche la professoressa, riporta il suo sguardo di nuovo su di me.

Lo guardo alzando il sopracciglio per capire cosa vuole.

« Allora... mi dispiace molto per quello che è successo. Mi dispiace anche non aver preso le tue parti. » non capisco dove vuole arrivare.

« In realtà mi hai difesa l'altra volta. Quando Cassidy ha sparato quella cazzata fuori, sul fatto che volessi suicidarmi. » alzo gli occhi al cielo.

« Beh mi dispiace. Non lo meriti. » sembra sincero. Non capisco. Perché d'un tratto Chase mi sta parlando? Lo osservo, ha i capelli biondi e gli occhi terribilmente azzurri, come l'oceano. L'opposto di Damian, praticamente.

Non mi sono mai piaciuti i biondi, ma lui, uno come lui come fa a non piacerti? Nella mia scuola la maggior parte dei ragazzi sono bellissimi, ma tutti stronzi. E quando dico stronzi intendo puttanieri e senza sentimenti al massimo. Sono pochi i nerd, davvero pochi.

Chase e Damian sono i più belli, questo è poco ma sicuro.

« Sunshine. » mi risveglio dal mio stato di trance e lo guardo.

« Perché mi stai rivolgendo la parola? » domando senza pensarci più. Lui sorride scuotendo la testa.

« Diretta, eh. Sei una che va dritta al punto. » alzo le spalle.

« Senti...ehm... Io sembro uno stronzo, sono uno stronzo in realtà... ma... » faccio un piccolo sorriso.

« Cosa devi dirmi, Chase? » lui mi guarda negli occhi e poi sospira scuotendo la testa.

« Nulla, devi andare fare storia, giusto? » chiede guardandomi attentamente. Annuisco guardandolo con un sopracciglio alzato.

« Anch'io. Andiamo? » Annuisco mentre lo guardo ancora, non capendo il perché delle sue azioni. Sembrano stupide come azioni, ma da uno che fino ad oggi non ti ha mai rivolto la parola, è molto strano. 

« Va... bene. » dico in modo molto titubante. Lui non mi guarda e inizia a camminare. 

Dopo un paio di secondi esclama : « Mi piaci. » scoppio subito a ridere. 

Lui mi guarda senza capire. Io non riesco a smettere di ridere. È impossibile, è davvero impossibile. Insomma... io sono una sfigata senza una vita sociale, mentre lui, beh lui è uno dei ragazzi più popolari della scuola. 

« Scusami è che... non ti credo. » mormoro ancora scossa dalle risate. Più in là noto Damian e Cassidy. La bionda sta appiccicata addosso a lui mentre lui non la calcola minimamente con lo sguardo per osservarci. Ci osserva con una faccia stupita e con un grande punto interrogativo.

« Perché? Credi che io non possa essere alla tua altezza? » chiede con un sopracciglio alzato. 

Lo guardo facendo la stessa cosa. « No... è tutto al contrario. E poi... si, sei bello Chase, ma non mi interessi in quel senso. E... credimi, neanche io ti interesso in quel senso. » 

« Perché per te è così surreale questa cosa? » mi chiede e non riesco a decifrare la sua espressione. 

Non so rispondere a questa domanda, perché in realtà neanche io lo so. So soltanto che non provo i suoi stessi sentimenti, anche perché tra tutto il casino che è la mia vita, non sto pensando proprio a ragazzi. Mi piacerebbe molto frequentare qualcuno, ma non so. 

Io alzo le spalle ed entro in classe ignorando la sua domanda. Mi accomodo al mio posto e tiro fuori il libro e quaderno dallo zaino. La professoressa inizia a spiegare, e io, sono chiusa nel mio mondo fatto di incertezze e domande che non so se avranno mai una risposta. 

From the first moment. Where stories live. Discover now