Capitolo 1

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Il lunedì, spesso considerato il giorno meno
amato della settimana. Nonostante possa sembrare difficile lasciare il comfort della Domenica , il lunedì ci offre la possibilità di pianificare, rinnovarci e continuare i nostri obiettivi. Questo non è lo stesso per me. Sento la sveglia suonare e lascio che si spenga da sola. È ancora buio fuori e vorrei tanto rimanere tra le coperte del mio letto. Tuttavia il lavoro chiama e con un sospiro mi alzo. Le prime luci dell'alba iniziano a farsi strada tra le tende socchiuse. Risistemo la stanza ed esco andando verso le scale per scendere al primo piano. Raggiungo la cucina e inizio ad aprire le due finestre che fin da subito la illuminano, vedo che sull'isola c'è già apparecchiato, sopra ad una tovaglietta, una tazza di caffè con accanto un paio di biscotti al cacao. Prendo posto e mangio la mia colazione, dopo aver finito sistemo la tazza in lavastoviglie e risalgo subito in stanza per cambiarmi. Appoggio il pigiama sul letto e successivamente prendo i soliti jeans neri e la maglia marrone con il logo del pub, gli indosso e a passo svelto raggiungo il bagno raccogliendo i miei capelli castani in una coda alta. Prendo al volo le scarpe e scendo nuovamente in salotto indossandole, esco di casa e chiudo la porta a chiave entrando in garage. Percorro con la mia auto la strada per dirigermi al lavoro e dopo poco raggiungo il locale. La giornata era oramai iniziata e se anche contro mia voglia dovevo fare il mio compito. Inizio a servire i primi caffè accompagnati da cornetti, e così continuo fino all'ora di pranzo, mi mancano poche ore e poi me ne potrò ritornare a casa. Guardo l'orologio, sono le 17:00, la giornata è finita e ci metto poco per risalire in macchina e ripercorrere la strada per casa.
Non riesco a credere che questo sarà il mio lavoro per tutta la vita, il mio sogno non è questo, io voglio diventare un'attrice oppure girare il mondo, certo i soldi sono la base di tutto ed è proprio per questo che lavoro come barista, giusto per guadagnare qualcosa per riuscire a pagarmi gli studi, forse devo abituarmi all'idea che non mi esibirò mai su un palco. Apro la porta di casa, salgo in bagno ed entro in doccia; sotto la quale ci sto per più di mezz'ora, dopo essermi cambiata con vestiti più comodi mi concedo del tempo sul divano, finalmente riesco a trovare un film da poter guardare "batman begins" sembra la scelta più giusta per stasera. Mi alzo e raggiungo la cucina preparando la cena, ogni tanto dò un'occhiata alla televisione dove le scene continuando ad andare avanti. Il tempo passa velocemente, sono già le 21:00 quando sento una macchina percorrere il vialetto di casa. La cena è pronta e la metto in tavola, so chi di lì a poco sarebbe entrato dalla porta d'ingresso, così prendo il telecomando della tv e blocco il film su una strana immagine di un tipo con un sacco di patate in testa.

 La cena è pronta e la metto in tavola, so chi di lì a poco sarebbe entrato dalla porta d'ingresso, così prendo il telecomando della tv e blocco il film su una strana immagine di un tipo con un sacco di patate in testa

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Resto a guardare l'immagine per pochi secondi prima che una voce richiama la mia attenzione.

-Ciao Bibi com'è andata la giornata?

Mio padre con il suo solito sorriso mi guarda mentre appoggia la sua valigetta sul tavolino all'ingresso.

-Ciao papà io tutto bene le solite cose, tu al lavoro?

-Ho avuto un paio di problemi con alcuni clienti ma a parte questo tutto bene

Mio papà fa l'avvocato e ogni sera ha sempre qualcosa da dire su vari clienti scortesi o che pretendono troppo. Entrambi ci accomodiamo a tavola dove dopo un paio di minuti di silenzio lui rompe il ghiaccio con un argomento che non avrei voluto sentire.

-Allora hai scelto se continuare ad andare all'università? Ti ricordo che c'è da pagare tra un paio di mesi il nuovo anno.

Con un leggero sospiro rispondo alla sua domanda.

-Lo so lo so, sto solo aspettando la comunicazione di quel concorso di cui ti avevo parlato. E sai che se non lo annunceranno, alla fine del quadrimestre mi ritirerò.

Mio padre mi guarda quasi deluso della mia scelta.

-Non devi per forza ritirarti, posso aiutarti come ho sempre fatto e tu puoi continuare il tuo sogno. Lo sai benissimo quanti sacrifici hai fatto per entrare in quell'università.

-So che vuoi aiutarmi ma non voglio sempre pesarti sulle spalle. È già un anno che paghi i miei studi, so che sei un'avvocato e che hai soldi da buttare al vento ma sono grande abbastanza per guadagnare e per poter pagarmeli da sola.

Mi sento in colpa a far pagare sempre tutto a mio padre, per questo ho iniziato a lavorare, voglio pagarmi gli studi e un appartamento più vicino all'università così da non fare avanti e indietro.

-Come vuoi Bibi, basta che sei felice e lo sono anche io.

Sorride e automaticamente anche io. Dopo aver finito di mangiare attacco la lavastoviglie e mentre mio padre va nel suo studio a finire il lavoro, io me ne ritorno in stanza stendendomi sul letto. Guardo l'orario e ricordo che l'indomani sarei dovuta andare a lezione. Fisso il soffitto e dopo poco mi addormento dimenticandomi di mettere il pigiama. Domani sarà il solito giorno noioso.

𝐓𝐇𝐎𝐒𝐄 𝐄𝐘𝐄𝐒  /𝐂𝐢𝐥𝐥𝐢𝐚𝐧 𝐌𝐮𝐫𝐩𝐡𝐲 Where stories live. Discover now