46. Insieme

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Nico Di Angelo era steso sul letto, intento ad osservare il soffitto bianco sopra la sua testa. Uno dei suoi figli, molto probabilmente Kurt, doveva aver dato il bianco di recente. Aveva l'abitudine di fare tutti i lavori di casa, sebbene non servissero. Con un sorriso, ricordò quando il figlio aveva riparato il rubinetto del lavandino. Will lo aveva aperto, pieno di fiducia come suo solito, e si era ritrovato investito da un getto d'acqua. Per fortuna Leo Valdez era arrivato in loro soccorso dopo nemmeno un'ora.

Con una smorfia, Nico si sistemò sul letto, cercando di non fare rumore. Aveva già una pila di cuscini dietro alla schiena, e non voleva dare alla figlia un altro motivo per dargliene altri. Sette erano più che sufficienti.

Nico chiuse gli occhi, pensando ai suoi figli. Crescerli non era stata una passeggiata, sebbene ognuno di loro gli avesse regalato delle emozioni infinite. Soprattutto la sua Christal. Il loro viaggio insieme non era cominciato nel migliore dei modi, con la gelosia della bambina e la sua cattiveria, ma alla fine l'amore paterno aveva vinto su tutto. Ne avevano passate di tutti i colori insieme, e Nico ricordava ancora come gli si fosse spezzato il cuore quando la sua bambina, ormai di diciassette anni, aveva cominciato a frequentare Jasper Grace, il figlio dei loro amici Jason e Piper. Will gli aveva nascosto la spada e ogni altro oggetto affilato per settimane, prima che Nico si abituasse all'idea. La sua bambina capricciosa, ormai, era diventata una giovane donna molto intelligente. Aveva seguito le orme di Will e, nonostante fosse completamente umana, sembrava avere dalla sua parte il potere della guarigione. Apollo doveva averle fatto un dono, nonostante continuasse a negarlo a distanza di anni.

Christal e Jasper si erano sposati, forse un po' troppo presto per Nico e Jason, ma con enorme piacere da parte di Will e Piper. Avevano avuto una bellissima bambina, Stella, e poi un maschietto che Jasper aveva deciso di chiamare Theo, in onore di sua zia Thalia che passava a trovarli una volta all'anno, con il solito giubbetto d'argento e l'aspetto giovanile di un tempo. Essendo una Cacciatrice di Artemide, Thalia non era mai invecchiata nell'aspetto, ma solo nello sguardo. E ogni volta che Nico la guardava, aveva un tuffo al cuore pensando alla sorella che non c'era più. Anche lei avrebbe potuto vivere per sempre, se solo non avesse fatto quell'orribile fine.

Stella e Theo non erano gli unici figli di Christal e Jasper. Avevano avuto un terzo bambino, un maschietto dai capelli biondi, chiamato William Nicolas. Christal aveva pensato a lungo di chiamarlo Solangelo, un mix dei cognomi dei padri, ma Nico si era messo a ridere, dicendo che era un nome terribile per un bambino. Will era stato d'accordo, sebbene la pensasse decisamente in modo diverso.

Nico si concesse un sorriso pensando, invece, al figlio di mezzo, Aaron. Era diventato un celebre architetto, come sua sorella Annabeth, e il suo nome era conosciuto in tutto il paese. Subito dopo la laurea, presa a vent'anni, Aaron aveva cominciato a girare per il mondo, costruendo edifici e dando la sua consulenza a chiunque glielo chiedesse. Aveva viaggiato in ogni angolo del pianeta, spesso da solo, o in compagnia del suo fidanzato.

Aaron e Luke Jackson, il figlio di Percy e Annabeth, si erano lasciati e ripresi dozzine di volte nel corso degli anni, soprattutto a causa dei viaggi di Aaron, e ormai nessuno si sorprendeva quando dichiaravano di essersi lasciati. La prima volta, Will era scoppiato a piangere di fronte alla tristezza del figlio, maledicendo gli occhi verde mare e proibendo ogni contatto con i Jackson. Una settimana dopo, Will abbracciava Percy con calore mentre i loro figli si promettevano di non separarsi più, con un Nico perplesso che li guardava.

Quel tira e molla aveva disturbato parecchio Nico nel corso degli anni. Lui e Will si erano trovati e non si erano più lasciati. Perché suo figlio non riusciva a fare lo stesso? Aaron e Luke avevano gli stessi pensieri, lo stesso carattere e la stessa voglia di cambiare il mondo che spesso li metteva uno contro l'altro. Ma si ritrovavano sempre. E forse era questa la parte speciale tra di loro.

Un gioco di luce in un mondo di tenebreWhere stories live. Discover now