VELVET Capitolo 4. Farren Cliff

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Rimanemmo di nuovo fino alla chiusura del Florence. Noi tre, altri quattro clienti, i dipendenti e Farren. Ci sedemmo fuori nel dehors ormai chiuso e con le luci spente.
Una delle altre clienti era ubriaca fradicia e continuava a urlare al cassiere che se non le avessero riaperto la porta del locale avrebbe pisciato lì in mezzo a noi, urlava e si dimenava così tanto che due dipendenti dovettero accompagnarla alla macchina e chiederle, gentilmente, di andarsene.
Cercai di rimanere concentrata su ciò che quella matta stava facendo per convincere il mio inconscio che lui non mi stesse guardando, di nuovo. Che non mi stesse guardando in quel modo. Per la seconda volta notai che lo sguardo di Farren era su di me ed era come se lo fosse tutto il suo corpo, come se già mi stesse possedendo, davanti a tutti.
Era seduto e teneva un braccio appoggiato ad uno dei tavolini mentre con la mano si teneva la testa, tutti gli altri erano voltati dall'altra parte ma lui no, continuava a tenersi la testa, girato verso di me. Con l'altra mano, con le dita dell'altra mano, si sfregava le labbra insistentemente.
Non farlo, non farlo... ripetevo al mio corpo di non guardarlo nello stesso modo, di non guardarlo come se fosse l'ultimo uomo al mondo. Trattenni quello sguardo il più a lungo possibile perché non potevo permettermi altra sofferenza dopo Dove; ma alla fine lo feci, i miei occhi si posarono su di lui, che non mi aveva tolto i suoi di dosso per un solo secondo, e quando lo guardai ne fu compiaciuto, ebbe un sussulto ma non smise di mantenere la stessa bramosità di un attimo prima.
Erano ormai le cinque del mattino. Ce ne andammo tutti a casa ma Farren, per quanto ci avessi provato, non mi era più indifferente, non avrei più potuto mettere piede al Florence. Non potevo permettermi altra sofferenza.

Arrivai sotto casa, spensi la macchina e presi il telefono.
Eppure io so cosa vuol dire quando un uomo ti guarda così... lo so.
Aprii Facebook, una notifica, alle cinque del mattino.
"Farren Cliff ti ha inviato una richiesta d'amicizia" dieci minuti prima.
Non ci volevo credere, non potevamo essere così dannatamente connessi dopo solamente due minuti a guardarci negli occhi.
Lo siamo sempre stati, connessi, da quel giorno in poi. Quando io pensavo a lui, lui pensava a me, anche a km di distanza, ci arrivavano segnali che dimostravano che ci stessimo ancora pensando.
"Accetta"
Aspettai dieci minuti ferma in macchina ma non mi scrisse.
Gli scrivo io.
Non avrei mai scritto io per prima, ma avevo toccato il fondo, non poteva andare peggio di così.
Entrai su messanger, cercai il suo nome nella barra di ricerca e aprii la sua chat per scrivergli ma fui sconvolta nel vedere che la chat non era vuota. Mi aveva scritto lui una settimana prima, quando il suo sguardo si era posato in quel modo su di me per la prima volta, mi aveva scritto ma non essendo tra i miei amici la sua chat era finita nello spam e io quel messaggio non lo avevo mai ricevuto.
Avrà pensato che non fossi interessata. Una settimana senza degnarlo di una risposta.
Nel messaggio c'era scritto solamente "Ciao" con accanto una faccina sorridente.
Gli risposi seduta stante senza ragionarci due volte.
Ciao, eri finito nello spam.

Ho visto come mi guardavi stasera.
Era così dannatamente sfacciato.
Ho visto come mi guardavi tu.
E con lui potevo esserlo anche io.
Devo ammettere che ti ho notata da quando sei entrata la prima volta al Florence. Hai un'aria così misteriosa, mi chiedo cosa nascondi dietro quegli occhi. Sai, potresti essere una perfetta slave. Sarai disposta a sottometterti ai miei comandi? Non riesco più a pensare ad altro. Poi mi guardi in quel modo, sembra che desideri...

Ti piace come ti guardo?
Davvero l'ho scritto?
Mi fa impazzire. Tornerai domani al locale?
Certo che sì ormai siamo dei resident.
Non lo so...
Bugiarda.
Spero di sì. Ho bisogno di parlarti. Da soli.

Perché?
Domanda stupida.
Perché ti voglio. Ma non per una sera, voglio che ci divertiamo insieme, ogni volta che ci va. Niente amore. Se uno di noi dovesse sviluppare dei sentimenti più profondi, se ci innamorassimo, dobbiamo prometterci reciprocamente di interrompere immediatamente questa relazione. So che può sembrare duro e freddo, ma è importante per entrambi preservare la nostra libertà e evitare di farci del male nel lungo termine. Se uno dei due si innamora interrompiamo subito, chiudiamo il gioco, sia che sia io, o tu. Mi piacerebbe continuare a esplorare questa connessione che c'è tra noi, ma è essenziale che siamo onesti e consapevoli delle nostre intenzioni fin dall'inizio.
Mi stupì il fatto che lui ipotizzasse di potersi innamorare di una come me, anche solo per sbaglio.
Va bene.

Va bene? Sul serio?

Sì. È quello che voglio. Esco da una relazione di quattro anni, non voglio innamorarmi. Voglio...

Cosa vuoi? Dimmi tutto quello che vuoi farmi. Dimmi tutto quello che io posso fare a te. Velvet... Sarai disposta a fare tutto ciò che ti ordino?

Sì. Lo posso fare, lo avrei sempre voluto fare.

Non lo hai mai fatto?

Non così.

Non so... sei sicura? Magari è troppo per te. Potresti
spaventarti.

Non puoi spaventarmi.

Lo vedremo.
Mi accorsi di essere ancora seduta in macchina mentre l'alba cresceva tra le montagne davanti a casa. Era passata più di un'ora.
Che cazzo sto facendo.

Amethyst - La porta dell'inferno (dark romance)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora