CAPITOLO 22

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🔞ATTENZIONE🔞QUESTO CAPITOLO CONTIENE CONTENUTI ESPLICITI RIGUARDANTI SCENE SESSUALI

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🔞ATTENZIONE🔞
QUESTO CAPITOLO CONTIENE CONTENUTI ESPLICITI RIGUARDANTI SCENE SESSUALI.

Quella sera sarei rimasta da sola a casa, dato che Lara sarebbe tornata dopo cena a casa dei suoi genitori a Monza.
Dopo averci raccontato di lei e Matteo, aveva deciso si consultarsi con una psicologa per chiedere consiglio o perché lei non riuscisse a far uscire i propri pensieri agli occhi del ragazzo. Si sentiva come bloccata, come quasi se lui le facesse paura, anche se così non era. Era il suo fidanzato da anni, perché avrebbe dovuto fargli paura.
Non si erano ancora lasciati, ma da come avevo capito, la mia migliore amica era propensa a farlo, ma stava cercando le parole giuste per dirglielo. Non è così facile, soprattutto dopo che quella persona ti è rimasta accanto per anni. Purtroppo però la violenza, anche quella verbale, non la tollero.

Tornava dai suoi genitori per raccontargli un po' di cose successe nell'ultimo periodo. Lei ha sempre avuto un rapporto stupendo con sua madre, a differenza mia, che nel periodo dell'adolescenza ogni scusa era buona per litigarci.

Mentre lei era in camera a preparare le valigie per questi giorni, io ero sul divano intenta a guardare una partita della Premier League. Ogni tanto mi piaceva girare per i canali e guardare qualche minuto di varie partite, al di fuori della serie A.
Sentendo il rumore del citofono che suonava feci un balzo dal divano spaventandomi.

"Hanno suonato" urlai sperando che la mia coinquilina andasse ad aprire al mio posto. Ero in condizioni troppo pietose per presentarmi, anche davanti ad un corriere.

"vado io" adoro il modo in cui lei mi legge nel pensiero. "Sole" mi richiamò, cercando di attirare la mia attenzione.

"Aspetta aspetta" la ignorai con gli occhi fissi sul televisore. "Ma che fai? Quello non è fuorigioco" mi lamentai alzandomi e portandomi le mani sui fianchi.

"Ciao anche a te Sunshine" disse una voce famigliare, con tono divertito.

Mi voltai e notai chi mi immaginavo fosse. Mi si raggelarono le vene. Era lui che aveva suonato. Era tornato dall'America.

"La prossima volta vai tu ad aprire. La gente non cerca solo me" mi fece l'occhiolino la mia amica, lasciandoci soli.

Spostai il mio sguardo sul ragazzo e mi sentí ribollire. Ora che ero pure struccata, avrà notato pure le mie guance rosse per l'imbarazzo.

-Sunshine- Christian PuliscWhere stories live. Discover now