six

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Mi svegliai e subito guardai l'ora, 18:46. Mi alzai dal letto contro voglia e raggiunsi la scrivania per fare i compiti. Poco dopo mi resi conto di essere affamata così scesi al piano di sotto dove trovai mio padre.

«Ciao» mi salutò non appena entrai in soggiorno.

«Ehi papà, come è andata al lavoro?» chiesi. Notai che il suo sguardo si rabbuiò, ma durò poco.

«Tutto a posto» mi rispose stampandosi un sorriso in faccia. Ricambiai il sorriso e raggiunsi la cucina. Presi dal frigorifero, riempito di foto e foglietti vari, una mela. Scorsi sul bancone una lettera con la scritta "urgente" stampata sopra. All'improvviso mi venne voglia di leggerla, ma mi trattenni.

Tornai in camera e nel giro di poco completai i compiti, non li finii tutti perché alcuni li avrei fatti l'indomani nell'ora di ginnastica. Mi sarei inventata una scusa qualsiasi per rimanere seduta a fare i miei compiti in pace, sopra gli spalti, negli ultimi posti.

Mi misi sul letto a leggere, il tempo quasi volò. Raggiunsi la fine del libro e realizzai che era l'una passata, così spensi la luce, addormentandomi.

La mattina mi svegliai fresca e riposata, probabilmente per tutte le ore di sonno che mi ero fatta. Mi preparai prendendomela comoda e come al solito finii per fare tardi. Scesi le scale al volo con lo zaino in spalla, afferrai un frutto a caso dalla cesta e urlai un "ciao" a mio padre mentre correvo fuori dalla porta verso la fermata.

Lì trovai Lila, con le braccia incrociate e lo sguardo furioso. Se avesse potuto incenerirmi l'avrebbe già fatto.

«Si può sapere dov'eri?!» sbraitò quasi, appena mi vide.

«Scusa, ho fatto tardi» risposi tranquilla in un'alzata di spalla.

«Ti va fatta bene che anche il bus è in ritardo, altrimenti non ti aspettavo» disse ancora arrabbiata.

«Oh Dio, calmati che hai oggi?» le chiesi.

«Scusa, sono molto nervosa, mio padre vuole venire a trovarmi» ammise.

«Oh, immagino tu non lo voglia vedere»

«No, neanche un po'»

Non ero per niente brava in questi tipi di discorsi e lo scuolabus mi salvò, permettendomi un rapido cambio di argomento. Salimmo e la feci accomodare nel sedile 81, solitamente occupato dal mio zaino. Alcuni ci guardarono straniti, ma lanciando occhiatacce a destra e a manca distolsero lo sguardo.

Una volta arrivate a scuola lei andò al suo armadietto e io al mio, trovandoci il primo biglietto della giornata.

"Hey ragazza del sedile 80, si preannuncia una grande giornata oggi: pronta per il compito di chimica? Io ho studiato ma ovviamente non mi ricordo granché. Spero che tu abbia studiato. Buona giornata
-D"

Cacchio. Non avevo studiato. Tirai qualche testata contro l'armadietto maledicendomi mentalmente.

"Grazie al cielo me l'hai ricordato, io non ho studiato neanche un po', lo farò durante ginnastica. Dannazione sono così disorganizzata
-I"

La campanella suonò, lasciai il biglietto al suo posto e corsi in classe; decisa a fare i compiti in quell'ora.

9.03
"Ringraziami cara senza di me il tuo bellissimo 7 in chimica sarebbe andato a farsi dare, vedi di ripassare bene almeno. Buona fortuna
-D"

9.05
"Grazie mille allora, sappi che mentre tutti fanno lezione io starò studiando come una dannata in quest'ora. Non che fare ginnastica mi piaccia. Buona lezione
-I"

10.04
"Allora, come è andata la tua ora di studio intensivo della chimica? Io mi sono rilassato beatamente senza seguire la lezione. In bocca al lupo
-D"

10.05
"Vaffanculo. Buona fortuna
-I"

10.55
"Ma grazie cara. A me è andata piuttosto bene, avrei potuto lanciarti qualche bigliettino con le soluzioni, ma la mia copertura sarebbe saltata. Buona ricreazione
-D"

10.57
"Vaffanculo, ancora. Sono diventata cretina per fare quella verifica, spero nella sufficienza. Buona ricreazione anche a te
-I"

Lasciai il biglietto nel suo posto quando sentii qualcuno alle mie spalle

«Che fai?» domandò con la sua voce fatta apposta per assillare la gente.

«Niente Lila, niente» sbuffai scocciata.

«Ah no? Non ti starai mica scrivendo con l'ammiratore segreto?» usò quel tono da nonna impertinente che tanto odiavo.

«E va bene, si. Mi scrivo via biglietti con un tizio» ammisi osservando la sua faccia stranita.

«Chi sarebbe questo tizio?» chiese incuriosita.

«Non lo so» alzai le spalle.

«Come non lo sai? Ti scrivi con uno sconosciuto?»

«No, è della scuola. Fa chimica con me e diritto con te» risposi come se dovessi giustificarmi.

«Mh, non so chi possa essere. Lo scopriremo» disse, la osservai e vidi uno sguardo alquanto eccitato che mi spaventò.

«Cosa intendi dire?» chiesi spaventata e insospettita.

«Intendo dire che ci fermeremo in bagno fino alla fine della ricreazione e aspetteremo a vedere chi è che ti lascia i biglietti» proclamò fiera il suo piano.

«Oh no. No no no. No.» negai scuotendo la testa.

«E dai!» quasi implorò, giungendo le mani come se stesse pregando.

«Non penso che sia così stupido! Insomma, non può rischiare così tanto di farsi scoprire»

«Giusto» annuì pensierosa.

Nel frattempo la campanella suonò e tornai alla mia classe e lei alla sua.

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Okay, ho fatto finire il capitolo prima della fine della giornata scolastica ma ho in serbo una sorpresa *risata sadica* no, niente di cui preoccuparsi *forse* btw il capitolo è anche bruttino prometto che il prossimo sarà più bello. Buona seratah
-e

Status: edited

burn it down • dylan o'brienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora