Lila alzò lo sguardo verso il mio, aveva letto ad alta voce il contenuto del biglietto quindi sapevo cosa c'era scritto, era visibilmente shoccata. Dopo che ci fissammo per una manciata di minuti, incredule, con alunni che spingevano e spintonavano per dirigersi all'uscita, la mia amica prese parola.
"Non ci credo" aveva ancora lo sguardo incredulo, ma sulla sua bocca si formò un enorme sorriso.
"Io neanche" la mia voce era salita di qualche ottava, succedeva sempre quando ero nervosa. "Penso che tu sia più in agitazione di me" dissi infine, mentre camminavamo verso l'uscita.
"Puoi scommetterci" aveva una faccia inebetita, con gli occhi sbarrati e trentadue denti in perfetta mostra esibiti in un sorriso. "Hai intenzione di andare vero?" continuò voltandosi verso di me.
"Si, penso proprio di si" cercai inutilmente di riportare il mio tono di voce a come era di solito, ma il tentativo fallì miseramente.
Quando la domestica ci vide rientrare così shoccate, si preoccupò che ci fosse successo qualcosa.
"Oh no, siamo a posto. È solo un ragazzo" chiarì Lila. A quel punto lei sembrò capire ed esplose in una fragorosa risata che riecheggiò in tutta casa. Chissà cosa andava a pensare.
Rimasi in camera della mia amica, entrambe tentavamo invano di fare i compiti. Dopo due ore trascorse a fissare il libro di algebra, lo chiusi sbattendo annunciando la mia ritirata.
"Basta. Non riesco. Mi inventerò una scusa" Lila annuì assente e io uscii da camera sua, entrando nella mia. Abbandonai il libro sulla scrivania e mi buttai a peso morto sul letto fissando il soffitto.
Come fa ad aver cambiato idea così in fretta?- mi domandai. Fino a ieri non aveva intenzione di farsi vedere e domani sarebbe successo. Che aveva nel cervello?Per il resto della serata sia io che la mia amica, mantenemmo la nostra faccia inebetita sorridendo come idiote e a quel punto la preoccupazione del pomeriggio tornò ad assalire Jane, la domestica.
"Ragazze, sicuro che sia tutto a posto?" entrambe annuimmo dopo esserci scambiate un'occhiata. Lei ci guardò come fossimo un caso perso e ridacchiando finì di lavare le stoviglie.
Me ne andai a letto ancora confusa dall'avvenimento della giornata.
8.00
"Passato una bella giornata ieri?
-D"Annuii come se lui potesse vedermi, poi scrissi la mia risposta.
8.02
"Certamente, tu? Riguardo a ieri...
-I"Passai a prendere Lila qualche armadietto più in là e insieme ci dirigemmo in palestra per l'ora supplementare di ginnastica. A fine semestre avremmo dovuto partecipare obbligatoriamente ad un torneo di pallavolo e la professoressa di arte aveva gentilmente ceduto una delle sue ore per i nostri allenamenti, purtroppo.
"Sono agitata più di te" ammise lei mentre scendevamo le scale "Non sono riuscita a mangiare a colazione"
"Povera cara" dissi con tono fintamente altezzoso, lei mi piazzò una lieve gomitata sulle costole. Il fatto era che lei non sapeva che io non avevo quasi chiuso occhio quella notte e avevo lo stomaco in subbuglio.
9.01
"Non c'è male. Non ti preoccupare, chiariremo a tempo debito. Sei brava a pallavolo?
-D"9.03
"Non me la cavo male, come mai questa domanda?
-I"10.02
"Nel caso ti dovessi stracciare al torneo
-D"10.04
"Non ci sperare. Hai risolto con chimica alla fine?
-I"

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burn it down • dylan o'brien
Любовные романы{in revisione} Vis, che stupido nome, è particolare, mia mamma pensava mi si addicesse Tutti i diritti sono riservati a @fandomsfact per trama e ciò che ne segue. cover idea @-voidallison