twenty one

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"Lila mollami immediatamente il polso!" le urlai contro.

"Scherzi? Ci sono i saldi e venerdì c'è la festa, quindi ora entriamo in questo negozio e non fai storie" aumentò il passo dirigendosi verso il negozio. Puntai i piedi e lei sbalzò in avanti.

"Non ho intenzione di entrare. Verrò a tempo debito, è solo mercoledì. Poi a casa dovrei avere un vestito" mi girai dall'altra parte "Ci vediamo!" le urlai mentre continuava a dirmi di tornare indietro.

Uscii dal centro commerciale e dopo neanche dieci minuti che camminavo verso casa, iniziò a piovere. Iniziai a correre ma a poco servì. Mi fermai sotto la fermata di un autobus; dall'altro lato della strada notai un bar molto grazioso che aveva il tendone fuori. Corsi riparandomi sotto il cappuccio fradicio del cappotto verso il bar, assicurandomi che non passassero macchine. Una volta arrivata mi sedetti ad un tavolo, una cameriera uscì dopo poco e mi chiese se volevo accomodarmi dentro. Le risposi con un sì e mi sedei nuovamente ordinando un cappuccino. Lo sorseggiai lentamente pensando a come raggiungere casa senza infradiciarmi più di quanto non lo fossi già. Era stata davvero una pessima idea venire dopo scuola.

Lasciai i soldi sul tavolo e mi avviai fuori. Non pioveva forte come prima, c'era solo una lieve pioggerella, così decisi di tagliare per il parco. Mantenni comunque un passo veloce nel caso avesse ricominciato a diluviare.
Scorsi una figura a me familiare camminarmi davanti, ma non capivo chi fosse. Uscii dal sentiero sterrato e corsi sull'erba superando la figura, mi sedetti su una panchina poco più avanti per osservarla.
Tyler.
Mi alzai prima che potesse raggiungermi e quasi corsi per uscire dal parco.
Prima che potessi metter piede fuori di lì e svoltare l'angolo, mi iniziò a chiamare. Ma come diamine aveva fatto? Io non l'avevo neanche riconosciuto da dietro. Decisi di ignorarlo e non rallentai il passo, ma lui insistette. Mi dipinsi il sorriso più falso che potei e mi girai.

"Cosa vuoi Tyler?" chiesi falsamente interessata.

"Perdonami" guardò in basso "Non era mia intenzione e..." persi la pazienza.

"E cosa Tyler?! Potevi scrivermi, chiamarmi o venirmi a trovare. Nessuna delle scuse che inventerai reggerà" mi fermai a guardarlo ma lui non si degnò di rispondere al mio sguardo. "Non c'è altro da aggiungere" dissi piatta e mi girai.

"No, hey, aspetta. Non ti lascerò andare di nuovo" mi strinse il polso, poi mi afferrò la mano. Mi divincolai e tornai a guardarlo in faccia.

"L'hai già fatto. Due volte" gli rinfacciai "Cosa ti costa farlo una terza? Stai tranquillo, questa volta non ci resterò male"

"Vis, mi dispiace, va bene? Permettimi di essere tuo amico. Per favore" quegli occhi. Dannazione non ero mai riuscita a dirgli di no, ma questa volta feci appello a tutta la mia rabbia soppressa, sperando mi aiutasse.

"Ci penserò" camminai a grandi passi fuori da quel parco e mi pentii di non avergli detto no. Non era giusto che soffrissi io per le decisioni stupide che prendeva lui.

Poco prima che riuscissi anche solo a svoltare nella via di casa, ricominciò a piovere a dirotto. Corsi per tutta la via a perdifiato fino ad arrivare alla penultima casa e bussai, di cercare le chiavi non se ne parlava.
Sentii dei passi avvicinarsi e la porta si spalancò rivelando Jane, la domestica.

"Oh povera cara, ti sei tutta infradiciata!" esclamò come se non fosse ovvio.
Mi fece entrare e togliete cappotto e scarpe, che prese per portare a stendere.
Salii in camera, Lila non era ancora tornata. Buttai la borsa sul letto e controllai l'orario sul telefono, trovando messaggi e chiamate perse della mia amica. Proprio in quel momento il telefono prese a vibrare.

"Vis!" urlò lei dall'altra parte della cornetta

"Cosa vuoi?" chiesi seccata

"È da un'ora che ti chiamo, pensavo fossi già a casa. Diluvia fuori e io sono a piedi con quattro sporte"

"Ma non mi dire. Comunque sono arrivata adesso, ti conviene prendere un taxi" le consigliai

"Giusto, mi muovo. Stai appostata con l'ombrello, queste sporte non si devono assolutamente bagnare" sbuffai un si e riattaccai. Non sarebbe cambiata mai.
Scesi al piano di sotto e rubai un paio di scarpe a Lila visto che le mie erano ad asciugare. Presi l'ombrello e mi misi a fissare fuori dalla finestra in attesa della mia amica, comodamente seduta sulla poltrona.
Pensai a cosa sarebbe successo se avessi perdonato Tyler. Sarebbe tornato mio amico o sarebbe sparito di nuovo?
Lila che urlava il mio nome dal taxi mi risvegliò dai miei pensieri, presi l'ombrello e corsi fino alla fine del vialetto.

"È da venti minuti che ti chiamo, mi spieghi che cosa stavi fissando?" chiese stufa mentre la invitai sotto l'ombrello.

"Scusa, pensavo" dissi prendendo le chiavi e aprendo la porta di casa "Si può sapere quanta roba hai comprato? È solo una festa" salimmo in camera sua.

"Si beh, ho trovato una cosa anche per te. E c'erano i saldi" appoggiò le borse sul letto.

"Ti ho detto che non volevo nulla" dissi seria.

"Si ma guarda che bello è questo" tirò fuori un vestito dall'aria molto costosa.

"È una festa, non un matrimonio!" esclamai sorpresa. Il vestito non era certo uno dei più elaborati che avessi visto, ma di certo era troppo vistoso per una semplice festa.

"Oh, no, scusa. Questo fa parte delle cose che non dovevo comprare" mise il vestito dentro la borsa e ne prese un'altra. Tirò fuori un top bianco a maniche lunghe in pizzo e un paio di jeans neri a vita alta.

"Beh, è più ragionevole ma non dovevi. È solo una festa e avrei potuto benissimo trovare qualcosa nell'armadio" annuì soddisfatta.

"Non ti preoccupare" si girò e sistemò le buste.

La sera procedette tranquilla, Lila continuava a blaterare sulla festa mentre io facevo finta di ascoltare. Pensavo a Tyler, non riuscivo a fidarmi di lui, non più.
Quella notte quando mi misi a letto un incubo del tutto nuovo si presentò.

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N/A
Yeaaah in questo capitolo non succede praticamente nulla e mi dispiace, ma non mi andava di lasciarvi senza nulla da leggere quindi mi sono spremuta le meningi e ho scritto questo schifo. Perdonatemi, alla prossima💕
-e

burn it down • dylan o'brienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora