capitolo 9 | ogni storia è complicata

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Due settimane dopo

«Anita, perdonami, ma devo chiedertelo. Questa padella è tua?»

Gli occhi blu di Angela erano come un cielo costellato di fulmini. Era il pomeriggio del Primo novembre, noi ragazzi ci stavamo affaccendando a preparare il pranzo con un ritardo mostruoso, visto che la sera prima, per i festeggiamenti di Halloween, avevamo fatto le ore piccole.

«Sì, è mia, di Joseph e di Giovanni. L'altra sera ci siamo preparati un hamburger con la sottiletta», risposi io, mentre insieme a Mew e Matthew ero intenta a porre una pentola sul fuoco.

«L'altra sera quando?» insisté la bruna.

«Jo, aiutami» mi rivolsi all'allievo di Zerbi, che nel frattempo si stava intrattenendo al computer insieme a Kumo. «Quand'è che ci eravamo fatti l'hamburger?»

Lui alzò lo sguardo dallo schermo. «Boh, forse la sera prima di Halloween»

«Forse la prima sera di Halloween!» ripeté Angela, con una risata tagliente. «Magari 'sta schifezza incrostata sta qua da cinque giorni e voi manco vi degnate di lavarla e metterla via.»

«Hai ragione, Angi» la guardai dritta negli occhi. «scusami!»

In quei giorni erano cambiate un po' di cose. Innanzitutto c'erano state due eliminazioni abbastanza pesanti per noi ragazzi, quella di Spacehippiez la settimana scorsa, che ha perso la sfida e si è visto "rubare" il banco da Samuspina; quella di Ezio un paio di giorni fa, eliminato da Anna in quanto non soddisfatta del suo percorso. Era entrato Giovanni, un ballerino di danze latino-americane fortemente voluto da Raimondo Todaro; e tutti noi iniziavamo a sentire sempre più forte il peso della competizione.

Tra Angela, Valentina e me qualcosa era cambiato. Ci volevamo bene, certo, e quello non sarebbe mai cambiato. Ma c'erano state davvero tantissime tensioni, legate principalmente all'ordine della camera, alle pulizie, insomma quelle "piccole cose" che in un contesto di convivenza si tramutano in enormi problemi e scatenano discussioni anche un po' esagerate. Valentina si lamentava del fatto che Angela lasciasse in giro i suoi vestiti non piegati e i suoi capelli nella doccia; Angela, al contempo, se la prendeva con me quando mi dimenticavo di sistemare il mio letto o mi spruzzavo troppo profumo.

«Questa stanza è diventata una profumeria, Anì, veramente. Esageri così!» mi urlò un giorno. Io ho sempre pensato che reagisse in modo eccessivo - she's overreacting, come direbbero gli inglesi - ma per il bene del nostro rapporto ho sempre incassato e le ho sempre dato ragione.

«Te devi fa' rispettà un po' de più, Nita» mi disse Joseph, una sera che eravamo nel giardino sul retro e io gli raccontai dei problemi miei e di Valentina con la nostra coinquilina. «Magari Angela non c'ha tutti i torti ma penso che esageri il più delle volte e non è manco giusto che te incassi sempre. Alza la voce pure te, ogni tanto», concluse, con quel suo accento romano sempre più spiccato e che io, in quelle settimane in cui il nostro rapporto era andato sempre più migliorando, avevo imparato ad apprezzare.

«Il fatto è che non mi va di litigare, Jo, ho litigato già troppo da quando sono qua dentro e anzi menomale che almeno con lui ho risolto», gli risposi, riferendomi a Mida. Con il cantante milanese, infatti, contrariamente a ogni aspettativa, le cose ingranarono. Di certo non eravamo questi grandissimi amiconi ma avevamo instaurato un buon rapporto di convivenza e ci rispettavamo.

«Angela, fai la brava, dai» intervenne proprio Mida, dopo che anche Holy Francisco e lo stesso Giovanni cercarono di calmarla.

La cantante non ci vide più e si mise a urlare, facendo sobbalzare Vale e me.

𝘷𝘪𝘵𝘢𝙩𝙚𝙧𝙧𝙚𝙢𝙤𝙩𝙤 | Amici23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora