capitolo 22 | come sta il tuo cuore?

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Holden's pov

«Credimi, bro, mi sento davvero una merda. Voglio bene ad Anita ma voglio ancora più bene a te, e ho ritenuto giusto dirtelo.»

Guardavo Tiziano negli occhi come un cane bastonato, nonostante sapessi, nel profondo del mio cuore, quello che mi aveva appena confessato.

«Sei sicuro di aver visto bene?» chiesi conferma, come a cercare un appiglio per non sprofondare.

«Li ho visti bene, Jo. Si baciavano, lui le suonava una canzone. E nel mentre io stavo là in cucina a farmi una tisana, me so' sentito pure un po' coglione.»

Deglutii, nel frattempo la heet che tenevo fra le mani si stava polverizzando.

Perché stai a reagì così?, mi domandai. Lo sapevi. Ve siete lasciati pe' questo. Però dentro di me stavo maledettamente a pezzi.
Tiziano si sedé al mio fianco, mi poggiò una mano sulla spalla.

«Mi dispiace, fratè.»

«Me lo dovevo aspettà.»

«In che senso?»

A quel punto realizzai che lui, così come il resto dei nostri compagni, non era a conoscenza del reale motivo per cui ci eravamo lasciati. Avevo accampato la scusa del "le cose non andavano" perché non volevo sottoporre Anita alle chiacchiere e ai pettegolezzi, e non volevo che qualcuno parlasse male di lei, non sapendo fino in fondo come fossero andate le cose. Ma Tiziano era un amico, un fratello, e so che potevo fidarmi di lui.

«Tizià, il fatto è che io sapevo tutto ed è per questo che ci siamo lasciati.»

«Ma che dici?» sgranò gli occhi.

«Avevo avvertito un legame particolare fra loro, che andava al di là dell'amicizia e della pura stima artistica. Sia chiaro, non mi ha messo le corna, semplicemente ho avvertito 'sta cosa e per il bene suo ma anche mio ho deciso di troncare» tirai un sospiro nel ricordare quei momenti. «Evidentemente hanno iniziato a frequentarsi.»

«Posso dirti che sei davvero un ragazzo d'oro?»

Mi voltai. «Perché?»

«Si sentono in giro tante cose, soprattutto di questi tempi... chiunque al tuo posto avrebbe fatto finta di nulla, magari sfociando in atteggiamenti possessivi o quant'altro. Te invece l'hai lasciata libera, nonostante ciò che provi. So che è il bare minimum ma purtroppo certe cose non sono scontate.»

Fissai il vuoto, mentre un leggero venticello iniziò a muovere le foglie degli alberi in giardino.

«È passato quasi un mese ormai, devo andare avanti e superarla» conclusi, accendendomi la sigaretta elettronica.

«Sei ancora innamorato, bro', si percepisce. Non sarà facile.»

«Lo so, Tizià, ma non vedo alternative.»

«Non so proprio come fai, Jo. State nella stessa casa, siete pure compagni di banco... io impazzirei.»

Buttai fuori un risolino rassegnato, insieme a una nuvola di fumo. La verità è che non sapevo nemmeno io come stavo gestendo quella situazione. Aspettavo trepidamente l'inizio delle vacanze natalizie per godermi tre giorni di pace in famiglia, nella speranza che potessero aiutarmi a distrarmi e a darmi la forza di affrontare altri mesi sotto lo stesso tetto con la ragazza che mi aveva completamente fritto il cervello.

*

Anita's pov
23 dicembre, ore 10:12

«Dieci minuti di ritardo, cominciamo bene!» si lamentò Christian, afferrando il manico della sua valigia.

𝘷𝘪𝘵𝘢𝙩𝙚𝙧𝙧𝙚𝙢𝙤𝙩𝙤 | Amici23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora