0002000

20 2 0
                                    

Il giorno seguente dopo che la madre era tornata a riprendere Gregory, Nina si mise alla ricerca disperata di un lavoro, ma il problema principale era trovare 350$ prima del fine settimana, un impresa praticamente impossibile dato il poco tempo a disposizione. Dopo numerose ricerche le venne in mente di andare a proporsi come impiegata da Freddy's, conosceva giá William, si sarebbe ambientata prima e chissà, magari scoprire qualcosa in più su di lui. Decise di andare lì personalmente, indossó una camicia bianca messa all'interno di pantaloni neri un po più larghi alla fine e delle scarpe con il tacco nere; non era per niente il suo stile quello, ma voleva fare bella figura se le avessero proposto un colloquio istantaneo .
Senza pensarci troppo altrimenti avrebbe cambiato idea andó al ristorante, prima di entrare fece un respiro profondo e disse tra se e se: puoi farcela Nina, ti servono soldi.
Varcó l'uscio e a differenza del giorno precedente non c'era molta gente, non sapeva cosa fare, l'ansia le stava logorando gli organi interni e ribollire il sangue nelle vene, si stava sentendo esplodere, il respiro stava diventando affannoso, la testa iniziava a girare e le luci iniziarono a diventare ovattate, non poteva, non qui, cosi cercó una distrazione, ovvero ,magari un cameriere a cui chiedere di William. Vide una ragazza con dei capelli biondo scuro che serviva ai pochi tavoli occupati, le si avvicinó con cautela e disse: ehi, mi scusi.
La ragazza si giró e disse: benvenuta da Freddy Fazbear! Mi dica.
Nina: salve, avrei bisogno del signor Afton, è arrivato?
?: oh si certo, mi segua pure.
Nina: mi dia del tu, sono Nina Reiss.
Clara: va bene, piacere Nina, io sono Clara Howkins.
Nina le sorrise mentre si diressero verso l'ufficio di William.
Clara: eccoci arrivate, bussa pure, buona fortuna.
Nina: ti ringrazio.
La biondina andó via, intanto Nina si trovó dinanzi ad una porta con la targhetta Afton dorata, fece un ulteriore respiro e bussó.
Sentì una voce sibilante dire: avanti.
Entró e vide William seduto alla sua scrivania a scrivere qualcosa, probabilmente scartoffie riguardanti la pizzeria, ma poco dopo alzó la testa e vide la ragazza dinanzi a se.
William: bentornata Nina Reiss, non mi aspettavo tornassi giá qui, non sai resistermi dico bene? Disse con aria di sfida.
Nina: sono tornata per un motivo specifico.
William le fece cenno di sedersi di fronte a lui e disse: va avanti.
Nina si sedette e disse: so che ho detto che non tollero molto i marmocchi, ma ho bisogno di denaro, vorrei sapere se ci fosse un posto disponibile qui.
William: mhm interessante, potrebbe esserci, ma in quale ambito?
Nina: in che senso?
William: ora ti spiego, abbiamo vari dipendenti, guardie diurne, guardie notturne, elettricisti, chef, camerieri, assistenti, di solito facciamo scegliere al diretto interessato, ma siccome abbiamo carenze ultimamente, qualunque cosa sceglierai potresti finire anche in un altro dei mestieri elencati.
Nina: ah ora capisco, beh, per me va bene.
William: fantastico! Allora? Da che parte ti schieri?
Nina: vorrei essere la tua assistente se non ce l'hai giá.
William: no non ce l'ho, ma anche se l'avessi la baratterei tranquillamente con la ragazza che ho di fronte.
Nina: addirittura, a cosa devo questo onore?
William: sei interessante, e poi le camicie ti stanno bene. Disse abbassando lo sguardo verso la camicia, per poi ritornare agli occhi verdi di fronte a se.
Nina: se lo dici tu.
William sorrise alzandosi dal suo posto e mettendosi a rovistare nell'armadio sulla sinistra della stanza, da lì tiró fuori una camicia viola identica a quella che indossava lui e gliela porse.
William: se vai a cambiarti, puoi iniziare giá da oggi, benvenuta in famiglia!
Le strinse la mano con un sorriso che lei ricambió subito, successivamente andó in bagno a cambiarsi la camicia e tornò da William, che le fece vedere meglio il
posto di lavoro, tra cui il magazzino sul retro.
William: fa attenzione quando prendi qualcosa qui, ci sono dei pezzi di animatronics che sono ancora in costruzione, quindi instabili e potresti farti male.
Nina: oh, quindi li creano qui?
William: si, li creiamo io e l'altro proprietario, che appena arriva ti presenterò.
Nina: cioè , due ragazzi hanno creato le 4 star che mio fratello ama ?
William: beh si, ma loro non sono stati i primi, bensì i primi sono stati Fredbear, molto simile all'attuale Freddy, e Springbonnie, simile a Bonnie.
Nina: e perchè non si esibiscono come gli altri?
William: perché appunto erano stati concepiti come animatronics con tute Springlock, ovvero dove gli umani potevano entrare e diventare in questo caso Springbonnie. Ma purtroppo non erano molto sicure ed io ed Henry abbiamo abbandonato quest'idea per poi creare animatronics elettrici, meno pericolosi, ma più costosi da mantenere.
Nina: è geniale peró, neanche con qualche piccola modifica si possono recuperare queste tute?
William: purtroppo le abbiamo provate tutte, ma non si sa mai .
Nina: se avete creato tutto questo, secondo me potete provarne altre.
William: lo prenderó in considerazione, se dovessi avere idee sono tutto orecchi.
Nina: io? Non sono mica un genio di robotica, non so neanche fare i conti tra un pó.
William: molto male signorina, vuoi farci fallire?
Nina gli diede un pugno sul braccio destro e disse: uso la calcolatrice tranquillo boss.
William rise seguito da Nina, continuarono il
loro giro del locale, per poi tornare nell'angolo uffici, Henry era arrivato ed era il momento per Nina di conoscere anche lui, William bussó alla porta.
Henry: si?
William: sono io Henry, devo presentarti una persona.
Henry: entrate pure.
Henry era appoggiato alla scrivania, era anche lui molto alto, non come William ma lo era, capelli castano chiaro, occhi ambra, occhiali tondi ed un bel sorriso.
William: Henry, questa è Nina, la nuova impiegata al Freddy Fazbear.
Henry si avvicinó alla ragazza le prese la mano e gliela bació dicendo: piacere di conoscerti Nina, io sono Henry Emily, benvenuta tra di noi.
Nina: grazie mille, sono contenta di lavorare qui.
William non riuscì a trattenersi ,scoppió in una risata divertita e disse: anche se non sopporti i marmocchi?
Nina era rossa dall'imbarazzo, gli piaceva scherzare, ma in quel momento era più che inopportuno.
Henry: tranquilla cara, neanche a William piacciono le piccole pesti.
William: che fai infame, sono il tuo migliore amico e non ti schieri dalla mia parte?
Henry: vuoi far scappare anche lei?
William: non scapperà.
Nina: chi te lo dice?
William le si avvicinó all'orecchio col suo fiato caldo e disse: perché ti servono soldi, e soprattutto perché sono troppo interessate.

In Another LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora