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Nina era seduta sul suo divano, stava pensando a cosa fare con il cadavere di Garrett, sicuramente non sarebbe potuta passare in osservata, forse l'unico modo era farlo a pezzi, metterlo in una busta dell'immondizia e poi gettarlo nel trita rifiuti a disposizione dei condomini. Ad interrompere i pensieri della giovane fu il suono del campanello di casa, questo la mandò in panico, non poteva ricevere visite, c'era un cadavere sul suo pavimento, e se fosse qualcuno che aveva sentito dei rumori? Ma era impossibile, le pareti erano molto spesse e quasi insonorizzate, almeno cosi le aveva detto il proprietario, per fortuna aveva l'occhiello alla porta, e avrebbe potuto vedere chi era senza bisogno di aprire, si alzò dal divano, tirò un sospiro ed appoggiò delicatamente l'occhio destro sull'occhiello della porta, e vide che li fuori c'era William, che aveva bussato nuovamente, la ragazza decise di aprire, si mise tra la porta e il muro in modo che non si fosse aperta troppo, William appena la vide sorrise, lei era molto agitata e si poteva percepire.
William: ciao luv.
Nina: Afton.
William: cos'è tutta questa formalità luv?
Nina: ah boh, dimmelo tu che scompari e riappari come se niente fosse .
William: mi dispiace luv, ma avevo delle faccende da sbrigare.
Nina: d'accordo, allora ci vediamo domani a lavoro?
William: non mi inviti neanche ad entrare luv, non ti credevo maleducata.
Nina: beh, vedi, sto facendo grandi pulizie, ed ho la casa in disordine, tu sei un perfezionista cronico, ti urterebbe vedere il mio casino.
William: luv, tutto ciò che ti riguarda fa tutto tranne che urtarmi.
Nina a quelle parole si era completamente sciolta, era ufficiale, lui era la sua nuova ossessione, la sua persona preferita .
Nina: v.va bene, ma non urlare ti prego.
La ragazza si spostò per far entrare il ragazzo, chiudendosi la porta dietro, lui la guardò e disse : perché dovrei urlare luv?
Nina gli indicó la scena del delitto, lui rimase li con gli occhi sbarrati, era immobile a fissare ciò che gli si poneva dinanzi, si limitò semplicemente a dire: chi ha fatto questo?
Nina: sono stata io.
William si girò di scatto verso di lei e senza dire nulla la abbracciò, lei era inerme a ció che stava facendo lui e non riuscì a dire nulla, lui ruppe il ghiaccio per l'ennesima volta, disse: ti ha fatto del male? E soprattutto chi è?
Nina: siediti Will, è una storia del passato.
William si sedette pronto ad ascoltarla.
Nina: lui è stato il mio primo amore, colui che mi ha fatto finalmente sentire accettata, cosa che nessuno aveva mai fatto prima, in primis i miei genitori, solo che senza accorgermene mi ci ero attaccata troppo, e mi lasciavo manipolare troppo facilmente dalle sue bugie. Un giorno mi faceva capire di amarmi, il giorno dopo non rispondeva ai miei messaggi, quelle poche volte che uscivamo insieme mi faceva sentire bene e al sicuro, poi tornavo a casa, e neanche un messaggio della ''buonanotte'', poi tornava scusandosi con regali vari, ed è inutile dirti che io accettavo sempre le sue scuse. Era al primo posto nella mia vita, prima di me stessa, mi sono annullata per lui,anche se mi faceva stare sempre peggio questa situazione, e da li è iniziato il mio sfogo sull alcool che mi ha portata in comunità. Lui ovviamente quando ha scoperto questa cosa mi ha lasciata rivolgendosi a me con l'acronimo di ''mostro manipolatore'' , ci ho pianto notti intere, anche giornate a volte. Poi ho sviluppato odio mei suoi confronti, per meglio dire ho trasformato l'amore che provavo per lui in odio, e oggi ho scoperto che abitava nel palazzo di fronte a questo, e il signorino ha avuto le palle di venirsi a scusare dopo tempo dicendo di volerci riprovare con me. Le sue parole mi stavano dando sui nervi, così mentre cercava nuovamente di manipolarmi gli ho tirato l'abat jour in testa, e poi durante un raptus di rabbia non contenta, l'ho accoltellato . Ecco tutto.
William: oh, non mi aspettavo avessi passato tutto questo, mi dispiace luv, tanto, adesso come va?
Nina: ora che non ê piu qui lui molto meglio.
William: dato che è il momento delle confessioni, è ora che parli anche io.
Nina: ti ascolto.
William: i bambini scomparsi da Freddys, sono opera mia, io li ho uccisi. Un giorno casualmente in una vecchia biblioteca trovai un libro segreto, con una sola pagina scritta, il resto totalmente in bianco, in quella pagina vi era la spiegazione di una cosa chiamata ''Remnant'' , in poche parole, ciò che rimane di una persona quando muore, e c'era scritto che se un numero sufficiente di bambini avesse posseduto ogni robot, avrei potuto assorbire la loro energia per diventare immortale. Ovviamente io bramavo l'immortalità, e ho fatto ciò che diceva il libro, ho ucciso quei bambini, ho messo i loro corpi negli animatronics, e ora le loro anime li comandano, ecco perché rimaniamo sempre senza guardie notturne, la sera non c'è nessuno al ristorante e possono fare ciò che vogliono .
:beh, neanche tu hai scelto la strada facile eh.
Rise lei, lui la seguí e disse: se è facile è noioso, no?
Nina: non hai tutti i torti. Ma quindi ci sei riuscito?
William: non ne sono troppo sicuro, credo che lo scopriremo no?
Nina: tu lo scoprirai, mica io.
William: perché scusa? Non vuoi rimanere al mio fianco?
Nina rimase sorpresa a quella domanda e chiese: di che stai parlando?
William: non vorrai dartela a gambe ora luv.
Nina: non voglio, ma non sono immortale io.
William: ma comunque voglio che tu rimanga al mio fianco luv.
William dopo quelle parole andò da lei, la strinse forte a se, le diede un bacio sulla fronte senza mai allentare la presa dell'abbraccio, lei si sentiva protetta tra le sue braccia, si sentiva finalmente a casa.
Nina lo guardò e disse: mi aiuti a liberarmi di Garret?
William: certamente, ma prima, ci fumiamo una sigaretta?
Nina: io non fumo .
William le accarezzò la nuca e disse: dai, solo una luv, sotto questa bellissima luna.
Nina: va bene.
William sfilò dalla tasca un pacchetto di  Marlboro , ne prese una per darla a Nina dopo avergliela accesa, successivamente ne prese una anche per lui e fece lo stesso, i due fumarono guardando la luna, uno accanto all'altra.

In Another LifeWhere stories live. Discover now