Capitolo 7 ("Il Sospettato")

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Alex stava ancora leggendo l'email quando sentendo il cigolio della porta...sollevò lo sguardo su quest'ultima.

Poteva essere un eventuale minaccia. Spesso gli assassini tornano sul luogo del delitto. Era questo il caso? D'istinto mise la mano sulla pistola pronta ad estrarla.

All'improvviso le comparve davanti il vicino di casa.

"È lei chi è? Vada via o chiamo la polizia"

"Non si scaldi troppo, sono io la polizia. Detective Ferrari" disse Alex lasciando la pistola nel fodero e prendendo invece il distintivo. "mi occupo del caso"

"oh, cielo! Detective, mi ha spaventato"

Alex sollevò un sopracciglio "cosa ci fa qui? Non lo sa che è vietato entrare?"

"beh! Ho visto la porta socchiusa, e..."

"...e cosa? Ha pensato di andare in contro al pericolo?" chiese

"oh! Ho ancora le palpitazioni. Mi serve un tè." disse mettendosi una mano sul petto "Le va un tè detective?"

Alex fissó l'uomo che aveva davanti e doveva ammetterlo era molto strano.
"volentieri" rispose.

Alex rimise a posto i nastri sul portone della vittima e si diresse nell'appartamento difronte.

Notò subito la differenza. L'appartamento era più piccolo. La differenza con quello della vittima era che non c'era il salotto a sé ma una stanza cucina soggiorno insieme.

"si accomodi." disse mentre metteva su la teiera. Alex non si perse un movimento di quell'uomo. Non sapeva neanche che esistessero ancora le teiere come quelle di una volta. Ma poi notó che l'intera casa aveva oggetti di antiquariato. Si mise a fissare le foto appese alle pareti. Alcune erano le stesse che aveva già visto nell'appartamento della vittima. Ritraeva entrambi insieme sotto un albero di Natale, avevano i pacchi regalo e un gran sorriso sulle labbra.

"ci sono novità?" sinformò

"stiamo ancora indagando" rispose e chiese a sua volta "non le dispiace se le faccio qualche domanda?"

L'uomo la fissó "devo chiamare il mio avvocato?"

Alex abbozzó un sorriso "non ancora è solo una chiacchierata."

"quindi non sono un sospettato, giusto?"

"me lo dica lei? Dov'era ieri sera alle 19.30?"

"qui, a casa mia. Stavo guardando la tv."

"da solo?"

"sì , Detective. No. Non ho un alibi se è questo che vuole sapere."

"perché dopo ha deciso di andare dalla vittima?"

"È stato un oretta dopo, circa, mi sentivo annoiato e ho deciso di fare un salto a casa di Selvaggia. Anche solo per fare due chiacchiere e l'ho trovata... " gli s'incrinó la voce. E proprio in quel momento a spaventare ancora di più l'uomo fu il rumore della teiera.

Il tè era pronto... L'uomo lo versó per entrambi. Ma Alex non lo toccò proprio. Era in servizio e non poteva accettare nulla e in ogni caso non era sicuro, l'uomo davanti a lei poteva essere l'assassino.

"che bei biscotti." notó "li ha fatti lei?"

L'uomo abbozzó un sorriso sghembo e rispose con tranquillità "no, Detective. Li ho acquistati in una pasticceria qui vicino." disse per poi aggiungere subito "e ho acquistato, solo, i biscotti".

Alex lo fissó...il messaggio era chiaro. Niente torte al cioccolato.

"può controllare se vuole"

Ma Alex rimase seduta. C'era un altro modo per controllare se effettivamente quell'uomo avesse o meno comprato la torta. Lo avrebbe verificato più tardi. Invece chiese "in che rapporti era con la vittima?"

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