Capitolo 19 (Task Force)

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Alex era appena uscita dalla centrale. Nath era uscita prima di lei. O meglio era scappata, con una strana scusa. Mentre si dirigeva verso la moto vide in lontananza lei e la dottoressa che uscivano dal bar di Lincoln. Cosa mai si dovevano dire quelle due? Si chiese, mentre saliva sulla moto. Si sentiva stranamente offesa che non l'avessero invitata a quella chiacchierata. Indossó il casco... E se stanno parlando di me? Si disse. Mise in moto... Ma andiamo Alex il mondo non gira tutto in torno a te. Partí sgommando fra le strade della città.

Una volta a casa si cambiò, aveva ancora in dosso il maglione della dottoressa. Indossó una delle sue solite magliette e si aprì una birra. Ne bevve un sorso direttamente dalla bottiglia e continuava a fissare quel maglione. E continuava a pensare a lei. Ai momenti che avevano passato la sera prima. Allo schiaffo che le aveva dato con tanta grinta. Il modo in cui difendeva se stessa con così tanta convinzione nel rispetto dei suoi ideali. Alla carezza affettuosa sulla guancia seguita da quel dolce bacio. Il suo coraggio nel confessare i suoi timori di perderla. Sospirò. Quella donna la intrigava. Voleva andare da lei. Fissó di nuovo il maglione. "oh! Ma che cazzo..." disse rassegnata, segui il suo istinto, recuperó al volo il maglione e le chiavi della moto. Era di nuovo su quest'ultima diretta verso di lei.

Arrivata, parcheggió la moto poco lontano dall'auto in cui si trovava il collega. Che vedendola sorrise per un secondo perché aveva capito il perché la detective era lì. E a lui andava più che bene. Conosceva la detective e la rispettava come poliziotta e come donna. "Ferrari" salutó abbassando il finestrino dell'auto.

"Lopez." ci fú uno strano e imbarazzante silenzio tra i due. "immagino che lei sia qui per parlare con la dottoressa"

"faccio subito. Sono solo venuta a restituire il maglione" disse avendolo in mano.

L'uomo lo fissó "il maglione. Ma certo." poi fissó la donna che aveva davanti "faccia con calma detective" disse facendole capire che qualsiasi fosse il reale motivo di quella visita a casa della dottoressa a quell'ora tarda a lui stava bene, non doveva ne preoccuparsi ne vergognarsi. Non c'era nulla di male in fondo. Ma sapeva anche che da poliziotto era difficile esprimere i sentimenti. Soprattutto con i colleghi che tendono sempre a parlare male. Si restava sempre sull'attenti. Sul chi va là. "non si preoccupi. La situazione qui fuori è sotto controllo" cercó di tranquillizzarla. C'era lui a sorvegliare la situazione e che lei e la dottoressa potevano passare anche una bella serata se volevano.

"bene. Buon lavoro" tagliò corto Alex. Allontanandosi da quella situazione scomoda e imbarazzante.

"buona serata" disse l'uomo seguendola con lo sguardo, fino al portone.

Bussó... "dottoressa... Sono la detective Ferrari"

Claire aprì la porta "detective. Non mi aspettavo che passasse." disse facendola entrare.

"sì, scusi l'ora. Volevo solo riportarle questo" disse dandole il maglione che teneva in mano

Sorrise "non c'era bisogno. Poteva tenerlo"

"non era giusto. Mi deve scusare. Ovviamente non ho avuto il tempo di lavarlo. L'ho avuto in dosso fino a poco fa"

"meno male" le sfuggì

"mi scusi?" chiese confusa

Oh cazzo! "oh! No. Non si preoccupi. Lo laverò io." Ma non ci penso proprio.

Claire vide la detective titubante, agitata, si guardava intorno come se cercassse un pretesto per restare. Si capiva che non voleva andare via. Neanche lei lo voleva.

"dica la verità. Non è venuta fin qui solo per restituirmi, questo, vero?"

Alex fu presa alla sprovvista non sapeva cosa dire "ecco, ho saputo della scorta. Può stare tranquilla il detective Lopez è un ottimo poliziotto. Io volevo solo sapere se era tutto ok. Insomma se lei stesse bene o se avesse bisogno di qualcosa"

A young...brilliant... Detective Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora