Capitolo 29 (La prima vittima del killer della torta)

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Il giorno dopo...

Alex aveva messo al corrente Sanchez. Che intanto era andato avanti con le sue indagini chiedendo informazioni agli altri colleghi che si erano occupati dei casi simili nelle altre città. Nessuno era riuscito a scoprire nulla.

"meno male che ci sei tu Alex. Fino ad ora non ho ricavato un ragno dal buco." disse bevendo un sorso di caffè. Erano da Lincoln che dopo il breve ma intenso periodo della "finta" bomba aveva riaperto.

"mi hanno dato del pazzo perché ho collegato i casi sulle basi di una torta."

"e le somiglianze delle vittime dove le lasci?"

"sì, ho fatto presenti anche quelle. Mi è stato detto che è solo una coincidenza. Infondo tutti abbiamo dei sosia a questo mondo" dopo una pausa aggiunse "ti rendi conto?"

"roba da non crederci. Invece di collaborare, hanno tutti paura che gli pesti i piedi. Odio questo schifo. È anche per questo che i criminali la maggior parte delle volte la fanno franca."

Era risaputo che i poliziotti sono allergici a collaborare tra loro. Più casi risolvi più fai carriera. Il resto non importa.

"dobbiamo contattare subito questo Liam Parker. È coinvolto in questa storia, in un modo o nell'altro."

Sanchez annuì mentre addentava una ciambella. Con la bocca piena disse "lho già fatto. Ha preso il primo volo. È diretto qui. Dovrebbe arrivare nel pomeriggio"

"voglio esserci quando lo senti"

"ma certo. L'indagine è di tutti e due"

Alex sorrise. Erano pochi i poliziotti come loro. Che amavano il loro mestiere. E l'unica cosa che per loro contava era la verità.

Nel pomeriggio...

Sanchez fece accomodare Parker nella saletta numero uno.

"grazie di essere venuto signor Parker." disse Sanchez.

"non c'è problema."

In quel momento Alex fece il suo ingresso mettendosi appoggiata al muro come faceva sempre durante gli interrogatori con Nath. La cosa non sfuggì all'ex poliziotto.

"le presento la mia collega, la detective Ferrari. Anche lei sta indagando sul caso."

"sentite, ero un poliziotto proprio come voi. Ho fatto questo lavoro per 50 anni e so benissimo cosa state facendo. State giocando al poliziotto buono e quello cattivo" disse fissando Alex. E poi chiese "posso sapere cosa volete da me?"

Fu Alex a parlare" come mai si trovava all'estero signor Parker?"

L'uomo la fissó" mi godo la pensione. Non credo che sia un reato. "

" Vede Liam. Posso darle del tu? " chiese Sanchez amichevolmente
L'uomo annuì." ottimo. Come le dicevo Liam lei è qui come persona informata dei fatti, su un caso di omicidio."

"di cosa si tratta?"

"riconosce questa donna?" chiese Sanchez che aveva preso una foto della signora Sorrentino e l'aveva messa sul tavolo.

"sì. Mi sembra che si chiami Sorrentino."

"in che rapporti era con questa donna?" chiese Alex.

"ci siamo incontrati qualche volta. Voleva delle informazioni riguardanti un caso di cui mi sono occupato tempo fa. Perché?"

"la signora Sorrentino è morta"  rispose Alex fissandolo per captare una sua qualsiasi reazione. "e lei è l'ultimo che lha vista viva" continuó. Stavano parlando con l'assassino della torta?

"mi sta accusando di qualcosa detective?"

"È un caso che il giorno dopo della morte della vittima lei sia partito per andare  all'estero?"

"non penserá mica che l'abbia uccisa io?"

"voglio solo sapere come sono andati i fatti"

"Senta! sì le ho parlato. Lho già detto. Voleva delle informazioni sul caso. Voleva scrivere una storia. Le ho detto che queste erano informazioni riservate, che non potevo parlarne. Anche se il caso era chiuso. Ed erano passati 30 anni. Tutto qui. Sono partito perché dovevo raggiungere mia figlia. Il mio viaggio era già programmato da mesi. Aspettavo solo di andarmene in pensione"

"come è venuta a conoscenza del caso la signora Sorrentino?"

"questo non lo so. Dalla stampa credo. Non ne ho idea." dopo una pausa aggiunse "Com'è successo?" chiese dispiaciuto.

"l'abbiamo ritrovata nel suo appartamento. Gli hanno iniettato una sostanza che le ha fermato il cuore. E...accanto al cadavere c'era una fetta di torta al cioccolato. Le dice niente?"

"pensate che centri con il caso? Io le dissi di stare alla larga da quella  storia. Ma si era fissata. Parlava del killer della torta. Blaterava una marea di sciocchezze. Che assurdità."

"no! Non lo erano. Il killer della torta esiste davvero e ha ucciso parecchie persone." disse Sanchez mettendo sul tavolo le foto delle altre vittime.

L'uomo le esaminó "cazzo! Non avevo idea che ci fossero tutte queste vittime. Pensate che l'assassino sia lo stesso?" chiese e poi guardando meglio le foto aggiunse "Aspettate! Non può essere. Assomigliano tutte a..." si bloccò.

"a chi? A chi assomigliano? ci parli del suo caso" disse Alex

L'uomo sospirò, era incredulo. "Ester Miller." disse in un sussurro rispondendo così alla domanda.

Poi iniziò a raccontare "è un caso che risale a 30 anni fa. Io e il mio collega rispondemmo ad una chiamata. Sul luogo ritrovammo un cadavere. Una donna, bianca su i 30 anni. Ester Miller. Era una poco di buono. Sa in quel quartiere si imparava a spacciare fin da piccoli. Quando si entra in quel giro non se ne esce molto facilmente. C'era droga ovunque. Il medico legale dichiarò la morte per overdose. Notammo un fatto strano. Accanto al cadavere c'era una fetta di torta al cioccolato. Ma non ci abbiamo dato peso. Ne noi ne quelli della narcotici."

Alex non fu sorpresa. A loro interessava la droga. Con Ester Miller dovevano aver fatto un bel bottino. Già immaginava le promozioni per aver torto dalla strada chissà quanti kili di droga. Tipico della narcotici. L'omicidio era passato in secondo piano. O meglio in casi come quello non veniva neanche considerato. Tanto era una tossica giusto? Perché disturbarsi ad indagare.

"Ester Miller aveva parenti?"

"sì. Un figlio. Ciro Miller. Povero ragazzo. Ester lo teneva rinchiuso in una stanza per la maggior parte del tempo. E credo che ogni tanto ci scappasse pure qualche piccola dose per tenerlo buono. Soprattutto quando c'erano i clienti. Quando ritrovammo la madre lui era solo un bambino. 8 anni. Non dimenticherò mai gli occhi impauriti di quel bambino"

Già. Un bambino. Un bambino che ha avuto il coraggio e la freddezza di uccidere. Pensò Alex.

"e il padre? Ha idea di chi sia?"

"e chi lo sá. La Miller andava a letto con parecchi uomini"

"che fine fece Ciro?"

"beh! Non aveva parenti in vita. Così chiamai i servizi sociali. Quello che so è che per un po' stette in una casa famiglia con altri bambini. Posso darvi l'indirizzo. Ma poi scappò e se ne persero le tracce"

Alex e Sanchez ringraziarono il collega.

"pensi anche tu quello che penso io?" chiese Alex

"già. Adesso sappiamo come è iniziato tutto. Finalmente abbiamo l'identità della prima vittima. Ciro uccide la madre. Scappa pensando che  quell'incubo sia finito e di essere finalmente libero. Ma poi vede una donna che le somiglia e ripiomba in quell'inferno. E uccide ancora. E ancora."

Alex annuì "non ci resta che trovare Ciro Miller."





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